Pigmy e la testa tra le nuvole

Cari roditori, quest’oggi, vorrei allietarvi nuovamente con una delle mie tante avventure. Infinite, oserei dire, in quanto continuano ad accadermene. Il bello di questa che sto per raccontarvi è che mi accadde al mattino, appena sveglia, quando ancora non hai infilato la spina e, di acceso, hai soltanto un piccolo led nel cervelletto che riesce solamente a farti lavare le zampette, gli incisivi, il muso, e dare due lappatine ad una ciotola di latte.

Quella, era una bella mattina di sole. Esco con il mio topo cane per andare al lavoro. Come mi succede sempre (figuratevi quindi appena sveglia) pensavo alle cose mie. Si, ho sempre la testa tra le nuvole. Passo le giornate a scusarmi con la gente che mi accusa di non averla salutata il giorno prima.

A parte il fatto che, definirmi miope, è come farmi un complimento (mia madre dice infatti che all’ospedale dei roditori la sua vera figlia è finita nella famiglia delle talpe, nostre vicine di tana) ma sono davvero sempre a pensare alle mie cose, vivo in un mondo tutto mio.

Bene, quella mattina, usciamo dal mulino. Il mio cagnone davanti e io dietro. Probabilmente topocane mi stava anche parlando ma, chi può saperlo, chissà dov’ero io con la testa.

So solo che, non sentendo arrivare risposte dalla mia bocca si gira per guardarmi e….. magolamagamagia! Puff! Io non c’ero più.

Si! Stavo tranquillamente zampettando – trallalà, trallalà – quando, ad un certo punto, il vuoto sotto di me, e sono stata ingoiata dalle viscere della terra. Niente panico, vi spiego meglio.

Ho messo una zampa su un tombino ma, esso, anzichè reggermi, ha pensato bene di basculare scendendo da un lato e aprendomi così le porte dell’inferno. Sono praticamente rimasta con una gamba dentro e l’altra fuori, in alto, stile Nadia Comaneci, dato che ero incastrata con il bacino (e meno male, altrimenti a quest’ora ero in Australia).

Il mio cane, che è un cane di grossa, ma molto grossa taglia, si è così tanto spaventato da sfilarsi il guinzaglio e iniziare a saltellare sul bordo del tombino guardando disperatamente la voragine sotto di me. Sul suo viso era dipinta l’espressione che diceva “Questa volta la perdo!“. Volete che vi descrivi invece anche l’espressione di un signore che passava e mi ha scorto poi tra le zampe del cane saltellante, vedendo di me, solo la testa e un piede? Volete anche che vi dica che eravamo davanti al bar (nel centro del paese) pieno di gente che faceva colazione? Dettagli che fanno la differenza.

Ovviamente il signore, anche lui abbastanza di grossa taglia, dopo aver boffonchiato un “Ma porc……“, si è precipitato subito a soccorrermi.

Con una mano prende me per un braccio e con l’altra prende il cane dal collare e, grida a me – Stai fermo un attimo! – e al cane – Dai, salta su! -. Io ero davvero fermissima anzi immobile e, il cane, già saltava parecchio.

Riordinata la confusione mentale e riuscito a bloccare il mio amore peloso, si rivolge a me con più magnanimità – Signorina… ma cosa combina… – sempre la stessa frase, che mi sento dire da anni.

Dai, mi dia la mano venga -. E tira, e tira, e tira. Niente. Un pò mi dava del “Tu” e un pò del “Lei”, era in confusione anche lui.

Credendo fossi rimasta incastrata con le anche, il signore a momenti sviene. Ma vi pensate se avessero dovuto tagliare tutto il marciapiede per liberarmi? In realtà quello che mi tratteneva, ma al signore non riuscivo a dirlo perchè ridevo come una matta, era il fango nel quale ero sprofondata che, come le sabbie mobili, mi avvinghiava con forza la gamba e i jeans puliti.

La gente intanto stava iniziando a fare la fila per vedere lo spettacolo e, miracolosamente, il gentil signore, ad un certo punto, riesce a scardinarmi da lì tirando su: me, chili di pietrisco, terra e fanghiglia.

Il gestore del bar, che è un amico, accorso tra i primi assieme al passante, non riusciva a respirare da tanto che rideva e, non so chi, ha chiamato rinforzi. Fatto sta che, in men che non si dica, ero circondata da vigili e ambulanza.

Non ce n’era affatto bisogno ma qualcuno si è probabilmente preoccupato tanto da mandare persino il veterinario.

Si rideva tutti, ma ringrazio chi comunque, ha chiesto aiuto (un topovigile, mi ha anche aiutato a pulirmi). Ho portato per due mesi circa, una palla grossa come un’arancia nella chiappa sinistra con tanto di ematoma. Un ematoma, per intenderci, che dovevo massaggiare tutti i giorni per farlo andare via. Non potevo nemmeno sedermi. Oggi, il barista ancora ride e, il mio cane, ogni tanto mi dice – Te l’ho detto mille volte di non andare a visitare le fogne che lì, i ratti son cattivi -. E ora ridete anche voi, è finita, ridete pure.

A tutti, un abbraccio fangoso.

M.

11 pensieri su “Pigmy e la testa tra le nuvole

  1. Ussignur! Ma non ti si può lasciare un attimo sola, sorellina!
    Però, ehm….scusa ma ho riso, perché è una scena troppo ridicola, una gamba dentro e l’altra fuori. Ed è anche un miracolo che tu sia rimasta così!
    Io su grate e tombini, per principio, non cammino mai.
    Bacio, attenta ai ratti, non è bene frequentarli!

    • Puoi ridere tranquillamente Miss, lo hanno fatto tutti, io per la prima. Nemmeno io cammino sui tombini solitamente ma quella mattina non l’ho visto, era attaccato al marciapiede ma tra due macchine. Che ridere Miss, sai che ridevo anche mentre lo scrivevo?

  2. @-@ oh, ma ti capitano davvero, o sono storielle? Voglio dire, pure se te le inventi sono davvero carine.
    Anche perché se sono veri riesci sempre a restare incolume!
    E poi hai pure il topo cane!

    • Chagall, giuro che non me le invento. Posso assicurarti che una mia cara amica le tiene annotate su un block-notes perchè dice che mi distinguo da tutti. So che è dura credermi ma è così e in effetti ne esco sempre incolume a parte qualche graffio qua e là.Sono pubbliche e chi mi conosce potrebbe dire che scrivo cavolate invece confermano, come hai potuto vedere nel post dell’incidente. Si, ho un topo cane enorme, sono circondata da animali che adoro, prendermene cura è il mio passatempo preferito e ho con loro un rapporto intenso. Ci capiamo. Forse, sono roditore davvero e dire che ho sposato un uomo che non aveva mai avuto rapporto nemmeno con una formica….povero marito mio! Un abbraccio.

  3. Io sulle grate non ci passo mai, ho paura che si aprano e via di sotto. che mi sembra che ci sia pure una statistica di quante persone sono vittime di questa tipologia di incidenti. State attenti che le grate e tombini sono pericolosissimi:):)

    • Rick, tra l’altro, pensa se succedeva ad una vecchietta quello che è successo a me! Io bene o male sono giovane e agile (ooooooooh) ma un anziano come avrebbe fatto?. Sono pericoli costanti nelle nostre strade, hai ragione, e bisogna stare attenti. Un abbraccio e attento alle insidie!

  4. Eccomiiiiii, ragazzi vi assicuro che è tutto vero!!!!!! Ho riso per due giorni all’epoca e non riesco a smettere di ridere ora!!!!! Ho visto e sono testimone del livido che ha accompagnato la nostra amica topina per mesi dopo questa particolare vicenda!!!!! Fantastica, come sempre!!!! Ah ah ah mi fai impazzire!!!!

  5. E’ altresì vero che lei cammina sempre con la testa tra le nuvole e non vede mai nessuno! Non più di una settimana fa ho dovuto fare i segnali di fumo per farmi vedere per strada, a piedi, e vi assicuro che non sono poi così piccola da passare inosservata!!!!!

    • Ammmmmmooooorrrrreeeeeee!!!! Quanto tempo! Ciaoooo! Come posso definirti meglio? Amica? Complice? Testimone? Ah!Ah!Ah! Ma ti ricordi il tuo dolce Lui quanto mi ha preso per il sedere?! Per un mese! Ridi, ridi…..’naggia! A tutti e due! Mai un pò di comprensione!

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