Famiglie di Topi e Storie d’Amore

C’erano una volta due baldi giovani, tutti e due biondi e riccioluti. Vivevano vicino ad Albenga, in provincia di Savona, in due paesini sperduti nell’alta Val Neva. Uno a Erli e uno a Nasino.

Ebbene, si sa com’era una volta. Quando c’erano le feste di paese. Si ballava con le ragazze, si alzava un pò il gomito e automaticamente si finiva a fare a cazzotti l’un contro l’altro.

Dalle mie parti si usava così. Quelli del paesino più in basso si appostavano ad aspettare quelli del paesino di sopra che scendevano per caricarli di pugni. Perchè? Perchè la bella tipa, quella con la gonna rossa, aveva preferito uno piuttosto che un altro, o perchè uno aveva guardato un pò di più la fanciulla già impegnata. Ed era un continuo scazzottarsi.

Al mattino si lavorava alacremente nei campi ma, alla sera, soprattutto d’estate, dopo la sagra e i balli in piazza, alè… giù, colpi da far paura.

E i due ragazzi riccioluti erano un pò come i capobanda delle due gang principali di questi due paesi, tra i quali, non scorreva buon sangue.

E quelle due belle ragazze bionde invece? Quelle due belle ragazze bionde raccoglievano pesche a tutto andare. Con il vestito a fiori, il grembiulone, gli stivaloni di gomma e i capelli scompigliati ma… erano comunque bellissime. Le notavano tutti a Ortovero e la voce, presto, si sparse. Erano due forestiere, arrivavano dalla Valle Argentina, ed erano venute fin lì per racimolare due spiccioli. La voce della loro presenza giunse presto sia ad Erli sia al paesino di fronte, Nasino, e i due ragazzotti boss vollero vederle subito.

Erano splendide. Tutti e due iniziarono, con i loro scagnozzi intorno, a spiarle durante il raccolto, ma ci rimasero molto male quando si accorsero di essere assieme ad aver messo gli occhi su quel miele tanto desiderato.

Motivo in più per accapigliarsi con maggior soddisfazione.

Quasi ad averlo capito, le due giovani donne, non ballarono mai con quei due quell’estate alle feste.

Il periodo del lavoro nei campi finì e, le ragazze, dovettero far ritorno a casa ma, ahimè, quando un cuore batte, fa fare anche dei chilometri e allora, i due biondini, si ritrovarono legati da un qualcosa che li univa.

E quanta benzina con la macchina o con la motoretta su e giù da una valle all’altra!

Ogni volta che potevano eccoli venire dalle mie parti a corteggiare le loro belle. Ma l’odio che provavano l’un per l’altro non riusciva a trasformarsi in complicità.

Nessun problema, ci pensarono le due donzelle. O si cambiava musica, o nulla. Loro si che… erano d’accordo! Erano due sorelle!

Cari topi, vi sto parlando della mia topononna e della mia topozia e si, i due baldi giovani, ricci e biondi, divennero il mitico topononno, che ormai conoscete, e suo cognato, il mio topozio.

E, che ci crediate o no, hanno iniziato a volersi un gran bene. Dapprima con una sonora risata.

Si sono trasferiti nella mia Valle infine dove hanno messo su casa e famiglia e sono sempre stati indivisibili, aiutandosi a vicenda, nel lavoro, e facendo da padre anche ai figli l’uno per l’altro. Ci riuscirono proprio bene le due signorine a metterli d’accordo!

Ah, quante strade l’amore! E’ inutile, noi topini, siamo unici e anche un pò romantici.

M.

10 pensieri su “Famiglie di Topi e Storie d’Amore

  1. Pigmy questa fiaba è molto più bella di quelle che scrivo io, a mio gusto.
    Anche oggi i ragazzi se la prendono tra di loro per una ragazza, ma sono capacissimi di prendersi a coltellate.
    Che tempi!

    • Oh Chagall, senza retorica ma non mi paragonerei mai a te che a mio avviso sei bravissimo a scrivere. Ti ringrazio per i complimenti ma le tue fiabe e soprattutto la tua arte nello scrivere non hanno nulla a che vedere con me. Però, che ti sia piaciuta sono felice e orgogliosa, non lo nego. Quello che dici delle coltellate è vero. Una volta si ci scazzottava, 2 lividi e tutto finiva li, altrochè oggi che se pesti un piede per sbaglio a qualcuno l’indomani non ci sei più. Un abbraccio forte.

      • E perché mai non puoi paragonarti? Manco fossi un vero scrittore o avessi fatto studi letterari.
        A me la storia piace molto, io questo abisso fra noi non lo vedo..

  2. Per Bacco Chagall, sono sempre stata la disperazione di tutti i prof – Pigmy – mi dicevano, – scrivi storie bellissime! I tuoi temi sono fantastici ma l’italiano Pigmy, l’italiano!!!!! -. Praticamente erano obbligati a darmi un bel voto ma mi avrebbero strangolato! Ah! Ah! Ah! Mamma Topa poi, dice che io parlo una lingua tutta mia, il pigmese! Ti svelerò un segreto, ssst, non dirlo a nessuno, ho scritto un libro e Topomarito (laureato in lettere!!!!!!!!!!!!!!!!) non sa nemmeno da che parte iniziare! – E’ bellissimo Pigmy ma…….che lavorone c’è da fare!-. 🙂 Questi problemi tu, non li hai di certo. A me piace molto come scrivi. Ma che belli i tuoi complimenti, mi gongolo!!!! Squit, squit!

  3. Bella mi dice di dirti che apposta te lo sei sposata. Così ti corregge aggratis il libro e te becchi i soldi, la fama e la gloria.
    Mia cara Pigmy… la verità è che tutti facciamo errori, chi più e chi meno. Non bisogna montarsi la testa e mantenere il cuore aperto.
    La storia è davvero carina.

    • Eh Chagall…..Bella ci vede lungo! D’altronde, per funzionare bene ci vuole sempre un braccio e una mente! 🙂 Un giorno scriverò un post su me e Topomarito. Non montarsi la testa e tenere il cuore aperto sono due definizioni che condivido appieno e che provo sempre a mettere davanti a tutto. Grazie ancora Chaggy.

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