Per questo scioglilingua dialettale devo anticiparvi, e ammettere, che riuscire a capire cosa o chi sia il protagonista di questa specie di filastrocca è stato davvero arduo.
In conclusione, mi è parso di capire si tratti di un uccello. Un uccello che, se esiste anche dalle vostre parti, lo noterete giocare con una pietra facendola rotolare. Ah! E’ anche ghiotto di fichi! Proprio come me. Queste le ultime novità dagli anziani della mia vallata:
Sciù u campanin de San Muissiu, ghe tre prè de papa figu. Nun sun mae stae papapichestrae. U vegnià u papapichestraù cu e papapichestreà.
Ehm… ok, provo a tradurla:
Sul campanile di San Maurizio ci sono tre pietre di “papa figu” (il famoso uccello del quale non conosco minimamente il nome scientifico ma “figu” mi sembra essere la pianta del Fico). Non sono mai state “usate” da questo volatile. Verrà un altro “papa figu”, un altro uccello che le “userà”.
Vi prego, se qualche ligure delle mie parti, decide di commentare, si metta una mano sulla coscienza che sono una fragile e tenera topina, grazie. Anzi, se fosse così buono da darmi una mano…
Vostra Pigmy.
M.
Ma no, sei una strepitosa topina, altroché! Non riesco nemmeno a leggerlo, pensa un po’ 🙂
Ma chi ti ha insegnato tutte queste incredibili cose…bellissimo!
Miiiiiiiiiiiiiss…..meno male ci sei tu! La mia sorellina spalla!!! 🙂 Graaazieee!
Ah, prego…avresti dovuto vedermi…tutta concentrata sullo schermo che provavo a ripetere a voce alta…ehm, mi si è intorcicata la lingua 😦
Aaaahaaaahaa! Si! Ti ci vedo! Mi fai morire dal ridere…..
Mission impossible!
Ah! Ah! Ah! Che buffo che sei!