Topoli, perbacco! Questa volta per voi ho una vera chicca!
Una filastrocca. Si ma…. struggente eh! Di quelle che raccontano del vero amore! Oh già!
“Di San Carlo vi canto la scena, dei due amanti vi voglio parlar / che mai nessun li potrà separar, perchè eterno era in loro l’amor.
Giulio Binda era giovane e bello, era figlio di ricche persone / ed appunto dirò la ragione, di sua vita finita così.
Egli amava una cara fanciulla, che a vederla sembrava un tesoro / lei campava del suo proprio lavoro, perchè orfana al mondo restò.
Sulla tomba dei suoi genitori, “tu sei ricco ed io povera sono, non ho padre, ne madre lo sai / ed un giorno così sposerai, una ricca si al pari di te”.
Giulio allora abbracciando Maria, disse lei “non dir tali parole / io ti giuro che se mamma non vuole, io son pronto a morire con te”.
Era un vago mattino di festa, la sua mamma era andata alla messa / i due sposi entraron in salotto, l’orologio suonava le otto, “oh mia cara uniti sarem”.
Giulio allora impugnava quell’arma, che doveva troncar l’esistenza / e con lieta e tranquilla apparenza, all’amante un colpo sparò.
Quando a terra la vide cadere, l’abbracciò e la baciò sul bel viso / esclamò “sol lassù in paradiso, oh mia cara uniti sarem”.
Rientrava la mamma a casa, i due colpi sentì rintonare / quando ella allor fa per entrare, la tragedia ai suoi occhi le appar.
Si strappava i capelli la donna, nel vedere il cadaver del figlio / bagnò di lacrime e pianto quel ciglio, e si mise a gridare “son io la cagion!”.
Essi scrissero due lettere sole, invocando perdono sincero / e che almeno lassù al cimitero, gli recassero corone di fior”.
Che vi dicevo? Vi siete commossi?
Io si…. sniff! Ora vado a soffiarmi il muso e poi vi scrivo un altro articolo…
M.
Uh, non l’avevo mai sentita!
Appena l’ho vista ho pensato….oh, finalmente qualcosa di allegro per Chagall, che io e Matteo lo abbiamo travolto con le nostre nostalgie!
Ora poi però, leggendo il finale…ehm…
Bella la filastrocca, mi è piaciuta brava sorellina!
Ah! Ah! Si Miss, in realtà di allegro c’è solo il ritmo! Sono le classiche cantilene in tempo di guerra dei nostri nonni del paesino di San Carlo sopra ad Albenga. Speriamo che a Chagall piaccia lo stesso! Non rattristatelo più però voi due! Bacioni.
No, infatti! Gli ho promesso che domani rinedio, risate assicurate 🙂
Wow! Miss, non vedo l’ora! Ma come mai Chaggy non sta più scrivendo niente? Sai qualcosa?
Eh sì sbrigativi e tragici, senza por tempo in mezzo si sono tolti la vita. Fortuna che le filastrocche per loro natura non riescono a non strappare un sorriso…
Esatto Stravagaria, proprio così! Tragiche ma allo stesso tempo di fan sorridere. Proprio quello a cui pensavo. Baci, baci.
Pigmy… adesso devi fare la filastrocca di Squitto.
Vedremo, se mi verrà in mente qualcosa! Guarda che sei pretenzioso???!!! eh?
Però il primo esperimento ha dato buoni risultati… quindi mi piace spingerti a usare la tua creatività. Guarda che continuando a esercitarti migliorerai molto.
Quindi lo fai per me! Sapevo che sotto, sotto c’era un cuore buono…. 🙂 Comunque te l’ho detto, se mi viene in mente qualcosa lo scrivo, promesso! Mi dovrai fare un regalo, sappilo, ti accontento sempre! 😀
scommetto che era accompagnata con chitarra e mandolino
Ah! Ah! Ah!….. a parte gli scherzi, lo sai che mio padre suona la chitarra e il suo migliore amico suona il mandolino?
allora sono una bella coppia, da spot televisivo. Io ricordo un duetto di mio nonno con suo fratello. Ma ero piccolissimo.
Bellissimo. Sono ricordi che non puoi dimenticare. A me emoziona molto ascoltarli e sono anche bravi. Mi hai fatto venire in mente un momento magico. Domani se riesco pubblicherò una cosa che mi piace molto, ma non ti anticipo nulla è una sorpresa.
li avevamo perfino registrati su una cassetta ma temo che quella sia andata distrutta, persa o sovrascritta. io non c’entro nulla, eh! Ero troppo piccolo.
No! Non puoi dirmi questo! Sacrilegio! Le famose musicassette! Pensa, anch’io ho mio padre che canta e suona inciso su delle cassette registrate. Avevano proprio le stesse abitudini i nostri!