Oh no topini, tranquilli, non sono diventata malinconica ma sapete, qualche giorno fa, quando ho postato l’articolo sulle Violette selvatiche, il mio amico blogger Pani http://panirlipe.wordpress.com/ (che quel giorno era sereno e non brontolone come gli dico sempre io) mi ha parlato di un fiorellino azzurro molto simile alla Viola che loro chiamano “Occhi della Madonna”. Nel suo giardino ne nascono tanti, e sono sicuramente bellissimi visto che la moglie gli impedisce categoricamente di tranciarli con il tosaerba.
Incuriosita, sono andata su internet per vedere se trovavo qualcosa a riguardo e, la sorpresa, è stata grande.
Tra l’altro sottolineo che a questo fiore sono molto affezionata perchè è sempre piaciuto molto a Mamma Topa e, quando ero piccola, me lo indicava se ne scorgeva uno in un prato.
E guardate che bella foto in questo sito. Un primo piano spettacolare, http://www.treknature.com/gallery/Europe/Italy/photo98068.htm che ben mette in risalto tutte le sfumature di questa bellezza.
Come vedete, per certe tradizioni, sono Occhi della Madonna o Veronica Comune, per alcuni addirittura Occhi di Gesù.
Tutto questo comunque per presentarvi un bellissimo e piccolissimo fiore che ricopre i prati di quasi tutta la mia Valle. I prati, i bordi delle strade, i sentieri nei boschi… ovunque, questi delicati petali, colorano di blu chiaro la natura che mi circonda.
Vivono solitamente assieme al Tarassaco, alle Margheritine selvatiche, alle Violette, alle Bocche di Leone.
Il suo significato è proprio quello della fede eterna, dell’amicizia, della promessa, e dell’addio perchè, in tempi antichi, si regalavano all’amico in partenza.
Le loro foglie pelosette e solitamente su due steli, incorniciano pochi fiorellini per piantina e proteggono i petali, che sono quattro per ogni fiore, dal freddo.
Sono tra i fiori più comuni e più conosciuti e, oggi, sono anche usati in omeopatia ed erboristeria. Le sue tisane danno un senso di freschezza e aiutano nel liberare le vie respiratorie e nella digestione. Inoltre, regolano l’intestino e la circolazione sanguigna. Ha la capacità persino di tonificare i nostri tessuti. Così piccoli ma così efficaci!
E allora, dopo queste parole, vi auguro una buona giornata e sappiate anche che, questo piccolo fiore ha la capacità di rendere la vita felice e di far vedere sempre il lato rosa (ops!… azzurro) delle cose!
Un ringraziamento speciale agli amici del gruppo FB “Non solo Piante Grasse” per le loro precisazioni e importanti insegnamenti.
Un abbraccio, la vostra Pigmy.
M.
Oggi mi sento preparatissima! L’unico fiore al mondo di cui conoscevo tutti e tre i nomi compreso quello ufficiale… Eh, l’avresti mai detto? Sono stupita di me stessa. Questo bellissimo fiorellino cresce anche nel nostro parco di Monza e giusto domenica scorsa ne ho visti moltissimi. Bacio
Wow Stravy, che bello! Ah! Ah! Ah! Che ridere! Questa cosa che oggi eri preparatissima rispetto agli altri esemplari di flora che ho postato mi fa sorridere davvero! felice anche che mi confermi i nomi, perchè su internet c’è di tutto e di più e a volte sai, le nonne, dicevano lanterne per lanternine. Dev’essere bellissimo un parco in città pieno di questi fiori. Fagli una foto dai! Sono in un contesto diverso… Un bacione Stravy e studia eh? Guarda che per la prossima volta t’interrogo 😀
Cara Pigmy,
se questo post è frutto della tua disavventura col pc che ben conosciamo, io mi offro volontario per restare in piedi fino alle undici e mezza e consolarti anche stasera!
Anche noialtri zeneizi lo chiamiamo “Non ti scordar di me” e come te ho tanti ricordi della mia mamma che me lo mostrava quando camminavamo per i boschi o in campagna.
Stupenda la poesia di Anselmi, io vorrei solo aggiungere qualche verso tratto dall’Ode al fiore azzurro, scritta da un poeta che… prova a indovinare? Esatto, sempre lui, il più grande.
Squit-bacioni !!!
Fabio – Zeneize since 1965. “Presi quel fiore tra le mani/ e lo guardai come se il mare vivesse/ in una sola goccia/ come se nello scontro/ della terra e delle acque/ un fiore sollevasse/ un piccolo stendardo/ di fuoco azzurro, di pace irresistibile/ d’indomita purezza”.
Che bella poesia Fabio! Bellissima. Aggiungi quando vuoi tutti i versi che conosci, non mi annoi. Hai visto cos’ho combinato con un blog che non funzionava? 🙂 Che spavento ieri e grazie ancora per le tue parole. E grazie alla Miss, si è sistemato tutto. O quasi, cioè, lei ha fatto il possibile ma qualcosa ancora non va. Non importa, l’importante è scrivervi. Allora praticamente questo è il fiore delle mamme! E’ una bella cosa in comune questa! Un abbraccio.
Praticamente mi sono rovinato con le mie stesse mani: io i versi te li aggiungo tutti perché ti voglio troppo bene, ma mi sono scelto una delle poesie più lunghe di Pablo Neruda…
“Camminando verso il mare
sulla prateria
– oggi è novembre –
tutto è ormai nato,
tutto ha statura,
ondulazione, fragranza.
Erba dopo erba
intenderò la terra,
a passo a passo,
fino alla linea folle
dell’oceano.
All’improvviso un’onda
d’aria agita e increspa
l’orzo selvatico
salta
il volo d’un uccello
dai miei piedi, il campo
pieno di fili d’oro,
di petali ignorati,
luccica brusco come rosa verde,
si aggroviglia in ortiche che rivelano
il nemico comune.,
agili steli, rovi
punteggiati,
differenza infinita
di ogni vegetale che mi saluta
a volte con un rapido
scintillare di spine
e con la pulsazione del suo odore
fresco, fine ed amaro.
Camminando verso le schiume
del Pacifico
a passo lento sopra l’erba bassa
della primavera nascosta,
sembra
– prima che la terra abbia il suo limite,
a cento metri dal più grande oceano –
che tutto sia delirio,
germinazione e canto.
Le minuscole erbe
son coronate d’oro,
raggi violetti vennero
dalle piante arenose
e ad ogni piccola foglia ignorata
giunse un segnale di luna o di fuoco.
Vicino al mare, camminando,
nel mese di novembre,
tra i pruneti che accolgono
luce, fuoco e sali marini,
ho trovato un fiore azzurro
nato nella compatta prateria.
Da dove, da che abisso
estrai il tuo raggio azzurro?
La tua seta tremante,
sottoterra,
si unisce al mare profondo?
Presi quel fiore tra le mani
e lo guardai come se il mare vivesse
in una sola goccia,
come se nello scontro
della terra e delle acque
un fiore sollevasse
un piccolo stendardo
di fuoco azzurro, di pace irresistibile,
d’indomita purezza”.
Fabio – Zeneize since 1965. Da stasera primatista mondiale di lunghezza di commento ai blog.
Fabio ma è stupenda! L’ho letta tutta! Anzi, l’ho letta due volte, merita! Che pazienza hai avuto! Però ne è valsa la pena, hai riportato parole splendide. Hai proprio ragione a considerare Pablo Neruda un grande… Si, penso che anche tu ora hai il tuo primato nei Guinnes. Io però son contenta, adesso me la metto subito tra le mie cose preferite. Grazie mille!
Effettivamente ero un pò geloso di mia sorella Christa e ho voluto entrare anch’io nel Guinness dei primati… Non è vero, l’ho fatto per te, per gli amici del tuo blog e per tutti quelli che amano Pablo Neruda!
Fabio – Zeneize since 1965. Mille difetti, ma invidia e ipocrisia mai.
E penso che siamo in tanti a ringraziarti. Altra firma che andrà su twitter. 🙂
Ah, tesoro! Avevo letto il commento di Pani ma non avevo compreso che gli Occhi della Madonna erano i Non ti scordar di me! Anche qui li chiamiamo così! E tu attentissima come sei, sei andata a fare le tue ricerche e ci hai raccontato la poesia e le proprietà di questi bellissimi fiorellini azzurri!
Brava tesoro, come sempre! Quando parli della natura e delle sue meraviglie riesci a imbastire racconti incantevoli….un bacino sorellina!
E nemmeno io lo sapevo! Pensavo ad altri fiorellini azzurri invece mi sembra sia conosciutissimo e onnipresente! E poi Pani è troppo forte, gli chiedo di scartabellare i nomi di fiori che non conosco e lui, non so come fa, li trova! Dai suoi antichi archivi dice!Ma quanti complimenti sorellina, grazie! Sono contenta ti piacciano questi post. Ti mando due bacioni, uno per oggi e uno per ieri.
Pani è fantastico veramente!
Certo che mi piacciono questi post…sono delicati e rasserenanti…bacetti ricambiati tesoro!
suvvia…non esagerate. I miei polverosi archivi non sono infallibili e sto ancora cercando un articolo di erri de luca che avevo citato tempo fa ma probabilmente…devo sfasciare tutta la libreria per trovarlo. O forse, uh! L’ho gettato in un raro momento di pulizia.
E’ vero! I non ti scordar di me, l’avevo completamente dimenticato. E il tarassaco, sai quanti nomi ha dalle nostre parti?
No Bronty, quanti? Soffione, dente di leone, pisacan….poi?
molti, molti di più. Però il mio libro l’ho prestato alla mamma e quindi non si dirteli tutti. Comunque pissacan o piscialetto a quanto pare è universale. Mio suocero ci faceva uno sciroppo del tutto speciale
Si pisacan è il più usato ma a me non piace, è poco romantico e poco poetico come nome, mi piacciono di più gli altri. Forte tuo suocero a fare lo sciroppo. E’ bello saper utilizzare bene queste piante e curarsi grazie alle loro proprietà.
Piaceva tanto alla mia mamma… (lacrimuccia)
Anch’io lo conosco come “Non ti scordar di me”.
Grazie, topinapigmy…
Paula! Che piacere averti qui……un pò di vergogna per le foto ma è un grande piacere! Allora è proprio il fiore delle mamme questo! Sono tanto contenta ti sia piaciuto questo post e ti abbia portato a bei ricordi, anche se so che la tua mamma, non ha bisogno di avere un mio post per essere ricordata da te….sei così tenera a volte sul tuo blog quando parli di lei…ti mando un forte abbraccio, ma forte eh?!