Se crede d’esse bèla, l’è suzza cuma a morte, coi denti chi ghe sciorte, nisciun sa vò maià.
E cicche, cicche, ciumbalalà, ciumbalalà, ciumbalalà, – e cicche, cicche, ciumbalalà, ciumbalallerolerolà.
Se crede d’esse rica, dui erburi d’uriva, ciantai in sci ‘na riva, nisciun si vò ramà.
E cicche, cicche, ciumbalalà, ciumbalalà, ciumbalalà – e cicche, cicche, ciumbalalà, ciumbalallerolerolà.
A bèla a se fa i rissi, cu u manegu da cassa, a bèla se gh’amassa, nisciun sa vò pià.
E cicche, cicche, ciumbalalà, ciumbalalà, ciumbalalà – e cicche, cicche, ciumbalalà, ciumbalallerolerolà.
Questa canzoncina-filastrocca delle mie parti è da cantare alle figlie del signor Meraviglia, che tutti le vogliono e nessuno le piglia. Racconta di una donna che si crede bella e ricca, ma da come potete leggere è l’unica a pensare una cosa così. Vi traduco solo le tre strofe, perchè il ritornello si canticchia così come lo leggete:
1- Si crede di essere bella, ma è brutta come la morte, con i denti che gli escono, nessuno se la vuole sposare.
2- Si crede di essere ricca, ha solo due alberi d’ulivo, su una riva, e nessuno vuole potarli.
3- La “bella” si fa i ricci, con il manico della schiumarola, la “bella” ci si ammazza, e nessuno se la vuole prendere.
E poverina questa “bella”! Ma la canzoncina è simpatica, dai. Canticchiatela e i vostri bimbi rideranno un sacco!
Un abbraccio, vostra Pigmy.
M.
Haha…fa proprio ridere! Aspetto i commenti di Pani su questa canzoncina, non oso immaginare, anche se qui non ci sono troppe u! Da me si dice la bella di Torriglia, lo sai?
Baci!
Torriglia…ah!ah!ah!…ma si Miss, l’importante è fare la rima. Sono qui che aspetto Pani con il fucile in spalla e l’occhio sul mirino, aaaaah ma arriva….vedrai che arriva! Inizia a mettere la musica “del buono, il brutto e il cattivo”…
Se ho capito bene a quale attrezzo ti riferisci io lo chiamo schiumarola. La filastrocca è originale ma non saprei con che musichetta cantarla… Ne farò una versione mia personale. Tra musica e dialetto chissà cosa viene fuori. Bacetti!
Schiumarola!!! Grande Stravy! E’ vero! Adesso che l’hai detto mi viene in mente! Bravissima. Eh purtroppo come facciamo per la musica? E’ come un walzer allegro, la classica filastrocca…tu prova, tanto sarà bella comunque!
Cara Pigmy,
dopo una lunga e cruenta lotta col pc sono di nuovo in grado di collegarmi col tuo blog e non posso non commentare positivamente questa filastrocca.
Domani provo a canticchiarla a una mia collega che sarebbe perfetta come interprete di un eventuale video-clip, ce la vedo a farsi i ricci con la schiumarola!
Fabio – Zeneize since 1965. A bella de Torriggia, tutti a voean e nisciun se-a piggia.
P.S. La conosci la filastrocca di Susanna che si fa i ricci?
Oh povera collega! Oggi la tua firma la conoscevo anch’io con il nome di Meraviglia, mentre la filastrocca di Susanna….ho un vago ricordo ma non so se è poi quella, però non saprei dirtela. Me la scrivi? Io devo ancora rispondere alla tua mail, provvederò subito!!! Un abbraccio.
Cara Pigmy,
la filastrocca di Susanna è abbastanza contorta, nel senso che ce ne sono diverse versioni tra cui una in cui la poveretta si prende tante legnate nei denti da rimanerne senza, il tutto per aver voluto partecipare a un ballo.
Il testo completo non lo so neanch’io, me lo farò dare da mia mamma, però cominciava più o meno così:
“Susanna si fa i ricci, i ricci, i ricci,
Susanna si fa i ricci per andarsene a ballar.
Ma quando fu al ballo, nessuno, nessuno,
ma quando fu al ballo nessuno la invitò.
Soltanto un principino, piccino, piccino,
soltanto un principino piccino la invitò”.
Dopo partono le strofe dedicate al misfatto, comunque la mia collega e Pigmy non hanno nulla da spartire e anzi, spero che si trovi un principino che se la prenda e la porti ben lontano da qui.
Squit-bacioni!!!
Fabio – Zeneize since 1965. Preferisco la filastrocca di Pigmy!
Fabio ma che carina questa filastrocca! Dai, chiedila a tua mamma, poi me la mandi in mail che la posto? E’ troppo bella e no, non la conoscevo. Pensa che ho riso solo per le prime strofe, figurati se me la mandi tutta! Dai, dai!
io lo chiamerei “scolapasta con manico”. Oppure, quello piccolo, quello che a casa mia si usava per togliere la panna del latte, “colino”.
Ma visto che sento qualche deong deong e la musica di Morricone…quell’affare per la pasta lo chiamerei anche sculupustu o culinu 🙂
Mi piace molto questa filastrocca e immagino anche il giro di gambe che i bambini ci possono fare cantandola.
🙂 Aaaaah….finalmente! Ti ho spaventato?! Bene! Oh! Sculupiustu, va benissimo, mi piace molto! E comunque non è un colino è tutta un’altra cosa, uomo di cucina!
questa di Susanna si fa i ricci, i ricci, i ricci, me la cantava mia moglie. Sì, insomma…l’ho imparata da mia moglie, io mica la sapevo.
Ehm,…..Pani, scusa….come mai tua moglie ti cantava “Susanna si fa i ricci, i ricci, i ricci”…..?
si è messa a cantarla la prima volta che mi ha invitato a casa sua, mentre impastava qualcosa…
Ah, ok. Nel senso che la canticchiava per i cavoli suoi. Ok, ok. Allora va bene. 🙂