Multe di un tempo

Ecco topi cosa vi sarebbe successo, tanti anni fa, nella Valle Argentina, se vi foste comportati in un certo modo:

– DAGLI STATUTI COMUNALI DI TRIORA DEL SEC. XIV, RIFORMATI NEL XVI. (TRAD. P. FERRAIRONI) –

CAP.39

Se una persona, di qualsiasi condizione avrà raccolto castagne o avrà dato danno nei castagneti (quando vi è il frutto) di un altro, sia condannato a lire dodici se il fatto avvenne di giorno e, a lire trentasei se di notte e ciò per la prima volta… Metà della multa spetta al Comune e metà all’accusatore. Il danno sia emendato al triplo e si presti fede al giuramento e alla denunzia del danneggiato“.

Avete capito? Guai quindi a commettere certe cose!

Il modo in cui è scritto mi fa sorridere e a voi?

In realtà c’è poco da ridere, le castagne, un tempo, sfamavano interi villaggi. Erano una fonte di vita, per gli uomini e non solo per i cinghiali o per le bestie come oggi!

Dodici lire di multa topi, vi rendete conto? Un abbraccio.

M.

10 pensieri su “Multe di un tempo

  1. Eh sì, hai ragione, noi oggi pensiamo alle caldarroste e ai marron glacés ma un tempo con la farina di castagne si sfamavano per davvero! Baci!!! Ps. Sai che forse tra poco arriva in casa un nuovo gattino? Sono in grande aspettativa… Speriamo!

  2. Te l’avevo raccontato di quando sull’Appennino Reggiano mi hanno preso a fucilate perché stavo rubando le ciliegie per la mia bella, vero?
    E allora cosa vuoi che fossero 12 lire di multa, io ho rischiato di prendermi 12 pallettoni nella schiena!
    Fabio – Zeneize since 1965. E poi dicono “ladri di polli”…

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