Miss Lizard topini! Ecco a voi la Lucertola.
Ohi, ohi… già vedo le vostre smorfie… Ma cosa vi ha fatto di male? Striscia ed è veloce, è questo che v’infastidisce vero? Eh sì, lo capisco, e in effetti devo ammettere che quei suoi scatti rapidissimi destabilizzerebbero chiunque. Ma, in realtà, la Lucertola è un animaletto molto buono che non farebbe male nemmeno a una mos… Beh, a una mosca forse sì.
Si nutre infatti di vari tipi di insetti, aracnidi, vermetti, lumachine microscopiche e piccoli frutti. Per una legge della natura e della sopravvivenza io la trovo utilissima quindi!
Questo esserino fa parte della famiglia dei Lacertidi e, in questi giorni, nei quali le temperature stanno iniziando ad abbassarsi, comincia a cercarsi una tana per l’inverno.
Cibo, non ne troverebbe e, con il freddo, i suoi movimenti diventerebbero lentissimi e sarebbe una preda troppo facile per i predatori, senza contare che, alle temperature vicino allo zero, incontrerebbe morte certa.
E noi possiamo aiutare le Lucertole sapete? In un modo semplicissimo. Basterà organizzare nel nostro giardino un insieme di piccoli muretti a secco e rami accatastati o mucchi di pietre. Lo allestiremo con qualche siepe di diverso genere ed ecco, bello e pronto, uno splendido habitat per questi piccoli rettili.
Nella mia Valle ce ne sono di tantissime razze senza contare quelle che possiamo incontrare in tutta Italia!
Ma lo sapete che esiste addirittura una razza di Lucertola Campestre, molto comune, chiamata proprio Lucertola Ocellata della Liguria? Ebbene sì. E poi ancora: quella di Horwarth, quella Alpina, quella Muraiola, quella Tirrenica, quella Bedriaga e infine, quella Vivipara. No, non sono pazza; quest’ultima particolare specie di Lucertola, partorisce i suoi cuccioli già sviluppati e completamente autonomi mentre, solitamente, la Lucertola depone, scavando una buca nella terra con le zampette anteriori, dalle 2 alle 12 uova all’anno durante il periodo estivo. Queste uova si sviluppano e vengono poi rotte dal piccolo grazie al “dente della vita”. Un particolare corno di cheratina che si trova sulla punta del muso e che poi cadrà senza lasciare segni. Come accade alle tartarughe. Queste uova rimarranno sotto terra fino alla loro schiusura.
I colori della Lucertola Campestre, quella più visibile da maggio a ottobre che riposa ai tiepidi raggi del sole e che tutti conosciamo, sono stati splendidamente descritti da Sergio Abram, scrittore e ricercatore faunistico-ambientale che così ne descrive la livrea: superiormente è bruna-grigiastra, o grigia-rossastra, o bruna-verdastra, o verde con macchie o con reticolature scure. Inferiormente è rossastra, aranciata o giallastra, macchiettata di scuro e, talvolta, con bordi scuri o blu.
E’ vero. La Lucertola può essere così variopinta, a seconda della razza e delle sfumature che mostra che, sotto il sole, oltre a brillare, sfodera tutte queste tinte luccicanti. E’ un animale dal sangue freddo, eterotermo e, ormai, farà capolino dal suo nascondiglio il prossimo aprile.
A lei dedicati sono diversi i detti e i proverbi creati dall’uomo alla ricerca di metafore verso questo animale simbolo del Dio Ermes: “Essere agile come una Lucertola” – “Sembra vivere di Lucertole” – “Stare al sole come una Lucertola”, e chi più ne ha più ne metta. Perchè è un animale che ha sempre convissuto con noi.
Questo sauro, dalla testa piuttosto piatta e triangolare, è conosciuto fin dall’antichità, dalle credenze mitologiche, dai tempi dei Greci e dei Romani che addirittura credevano, durante l’inverno, che la Lucertola andasse in letargo per risvegliarsi poi in primavera e, per questo, assumeva un significato simbolico anche in ambito funerario, rappresentando la morte e la rinascita, e spesso, era riprodotta in questo contesto sulle lastre tombali.
La rinascita. Come a rinascere può pensarci la sua coda se viene mozzata. La Lucertola, dotata della capacità cosiddetta della “morte apparente” permette a questo suo quinto arto di staccarsi tramite tagli interni vertebrali e rimanere quindi nelle fauci del predatore che, quando riesce ad accorgersi della presa in giro, ha ormai già lasciato troppo tempo di fuga alla Signora Lucertola. Eh sì. A quel codino, finchè rimane ossigeno nei vasi sanguigni, continuerà a muoversi come un esserino acchiappato che tenta di liberarsi. Lucertola se ne andrà contraendo i muscoli che eviteranno l’emorragia e starà così fino alla ricrescita della nuova coda a punta. Affascinante non trovate?
Sono tanti i cugini di Lucertola che vivono qui da me: c’è la Salamandra, il Ramarro, il Geko… il Camaleonte… Scherzo, il Camaleonte non vive qui in Valle Argentina ma è parente di questo simpatico animaletto e, piano piano, vi farò conoscere tutta la famiglia.
Per ora vi saluto, alla prossima!
M.
tutti qauesti animali che hai scritto mi fanno senso………veramente tutti quelli che strisciano, compreso l’uomo 😀
🙂 Sei sempre tu Melodie!… Un bacione!
Di tutti quelli che hai nominato l’unico che non mi turba è la lucertola… Certo da qui a prenderla in mano o altro ce ne passa ma la trovo graziosa… Bacetti
Stravy, ma guarda che tra la Lucertola e il Geko forse è meglio il Geko! E’ più affettuoso! 🙂 Poveri animaletti, non piacciono a nessuno!
Ma no cara Pigmy! Il geko non l’ho neppure mai visto, di lucertole invece ce n’è un’infinità anche qui 😉
Avevo capito tra quelli nominati in questo post di animali ma tu invece intendevi quelli vari di tutto il blog forse. Scusa, comunque presto, ti regalerò un post sul Geko! Così te lo faccio conoscere, è un amico che mi piace tanto, un elimina-insetti naturale! 🙂
Il geco mi fa orrore.
Riguardo alle lucertole domani ti metto sul treno Genova Ventimiglia tutte quelle che abitano sul mio terrazzo, te le regalo.
No, i rettili proprio no!
Orrore Miss! Ah! Ah! Ah! Che forte sei! Ok, passo a prendere lucertoline alla stazione della Valle Argentina!
io un anno ho trovato le uova di lucertola nel mio giardino. E un tempo, appena ero venuto ad abitare qui, mi nascevano in casa, nella camera da letto. Che buffe che erano, nemmeno capaci di stare in piedi!
Che bell’esperienza! Rara ma molto bella. Da piccole poi, sono buffissime. Penso allora che ti piacerà uno dei miei prossimi post!
La coda mozzata della lucertola mi fa un po’ senso…e a dire la verità preferisco i geki. Ne ho adottato uno sul balcone che mi lascia i suoi bisognini sempre da una parte!! E’ un tipo educato eh! 😉 Bacini
Grande Cuky! Sei speciale! Vedrai che bel post farò sul geko e ti accorgerai di quanto è utile! I bisognini… che teneri! Ah! Ah! Ah! 😀 Comunque, non mandarlo via! Un bacione.
No, no finché lui sta al suo posto e non entra in casa può fare tutto quello che vuole!! 😉
Ho trovato (a parte il sito) una lucertolina pochi giorni fa (18/01/17) – non ha più la tana e non so se puo riaddormentarsi o devo lasciarla sveglia magari in cantina.
Grazie per una risposta, mi piacciono tutti gli esseri viventi
Le chiedo scusa Secondo di non esserle stata d’aiuto ma il blog è rimasto chiuso per molto tempo. Spero che la lucertolina ora stia bene. Le ricordo solo che amano il sole anche se vogliono avere un nascondiglio. Un abbraccio.