Al di là del fiume

Cari topi, da Arma, che è il primo paese della Valle Argentina sito sul mare, per arrivare a Taggia, le vie percorribili in auto e più usate, sono ben tre.

C’è la via delle Levà, abitata, che passa attraverso le case, le vecchie Caserme, la Stazione dei Carabinieri, i bar, i panettieri.

Poi c’è la cosiddetta Super Strada, il grosso stradone che costeggia il Torrente Argentina, dall’argine sinistro, la Statale 548, che è la via che porta ai Centri Commerciali, al benzinaio, al lavaggio delle auto, al Campo Sportivo “Ezio Sclavi”.

La terza strada, invece, è quella – al di là del fiume – come usiamo dire noi.

Un magnifico viale di Pioppi, Malva e Tarassaco luogo preferito, un tempo, dalle coppiette innamorate. Oggi non più. I giovani della notte hanno dovuto cercarsi altri angoli. Questa strada è stata ristretta per far passare una ciclabile e, il senso di marcia, è diventato a doppio senso alternato. Non si può più rimanere parcheggiati a bordo strada sotto agli alberi a pomiciare e promettersi amore eterno.

Ma, da questo luogo, rimasto comunque ricco di fascino, i due paesi di Arma e di Taggia, ancora una volta collegati, donano di sè una parte che solitamente non vediamo. E com’è tutto più romantico e intimo – al di là del fiume -!

Le panchine di legno e i tavolini, le papere, la staccionata, le persone in bicicletta. Alcune corrono per tenersi in forma, altre hanno semplicemente portato il loro bambino che ora pedala con il triciclo.

Mio padre mi portava qui per insegnarmi a guidare la Vespa 250. Tutta rossa. Vermiglio. Parlo di vent’anni fa. Parlo di una strada che, ai tempi, non era certo asfaltata e mi sembrava di andare a 100 km all’ora tra i fiocchi dei Pioppi che mi sfrecciavano davanti.

E, – al di là del fiume -, ci sono anche i cavalli. Alcuni neri, alcuni bianchi. Passeggiano nel recinto e nel piazzale dell’agility. Un’intero maneggio, il Maneggio San Martino e i pony che si trastullano liberi e felici brucando le aiuole in mezzo alla via. Sì, in mezzo a quel cemento, hanno lasciato una bellissima e lunga striscia verde. Devo dire che hanno fatto un bel lavoro.

Io che son sempre contraria ai lavori di modernizzazione devo ammettere che questo mi è piaciuto.

Sì, ok, preferivo la polvere. Preferivo andare in bicicletta dovendo fare attenzione a non beccare qualche pietra ma correndo felice a paciugarmi in qualche pozzanghera.

Ora pozzanghere non se ne formano più ma, questo luogo, è comunque magico. Un mondo a sè.

I motori delle auto e dei clacson, che sfrecciano sulla grande strada di fianco, sono come attenuati da un’ovatta inesistente e qui si sta in pace. Non ci sono rumori fastidiosi, solo, d’estate, il canto dei grilli.

E che bello poter guardare l’acqua che scorre. L’acqua che più giù, alla foce, verso il mare, forma l’oasi delle anatre. L’acqua che scavalca i cespugli, che brilla sotto al sole. Che fa lo slalom tra le canne.

E l’aiuola per i cani, con i giochi appositi che misurano la loro agilità e la loro obbedienza. E il campo sintetico, da calcetto, da 7. E i giochi per i bambini: lo scivolo, la barca, l’altalena.

La zona qui, ha lo stesso nome del maneggio e uno storico cartello descrive la Cappella, anch’essa dedicata a San Martino, databile al secolo XI. Sì, – al di là del fiume -, c’è anche una piccola Cappella. Con titolo particolarmente antico, legato forse ai cistercensi del Convento, posto a monte della Riva di Taggia (Riva Ligure). Un luogo storico. Al suo interno si trovano dipinti murali quattrocenteschi, riferibili a diverse fasi decorative. Mmmhmm… besignerebbe andarla a vedere, ma un’altra volta.

Oggi voglio passeggiare. Oggi, che il tempo lo permette, cammino tra l’aria ormai fresca che passa tra i rami e un sole che, quest’anno, sta facendo di tutto per non andare via. Cammino, in questa via che collega il ponte di Taggia con Regione Prati e Pescine situata tra Arma e Riva.

Qui si può pensare, si può fantasticare e lasciare il mondo frenetico dietro le nostre spalle.

Un – arrivederci! – al prossimo post.

M.

8 pensieri su “Al di là del fiume

  1. Con questo post mi fai tornare indietro di tanti anni , al tempo del liceo , quando
    ” Al di Là del Fiume ” con il nostro amico Daniele ci si trovava a casa sua a cazzeggiare . Chissà se avrà ancora i cavalli .
    Bei tempi andati…………ciao.
    Silvano.

    • Ciao Silvano! Conosco anch’io un Daniele con i cavalli! Chissà se è lo stesso. Che bello a “cazzeggiare”… al di là del fiume, quello era l’hobby preferito! 🙂 Un abbraccio.

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