Nel bosco di Andagna questa pianta nasceva ai bordi del sentiero. La ricordo bene. Adora le zone ombrose, il sottobosco e i casolari abbandonati, ma nasce ovunque le pare e piace. Con zia la raccoglievo per farla bollire e farne un delizioso ripieno per i ravioli. Prendevamo solo i germogli, le punte, le foglie più tenere. Tenere, sì, ma comunque urticanti ed eravamo senza guanti, fa anche rima. Come fare, quindi? Semplice. Bastava sfregare forte le dita sulla testa, contro il grasso del cuoio capelluto:
esso protegge e Signora Ortica non può fare alcun male, possiamo raccoglierne quanta vogliamo in questo modo.
Per quanta possiamo raccoglierne, il mondo non rimarrà mai senza questa pianta! Ce n’è tanta, ovunque. Nasce spontanea e fiorisce durante l’estate. E comunque, a parte il titolo scherzoso di questo post, il suo nome inizia in verità per U: Urtica Dioica. Ha tanti nomi in tutta Italia: Urtiga, Ardica, Lurdica, Ortiga Garganella, Pistidduri, Pizzianti Mascu, Rittica… I suoi utilizzi sono davvero incredibili e numerosi. Come vi ho già svelato a inizio post, è una pianta alimentare. Ricca di vitamina C e vitamina A, azoto e ferro, può essere usata come alimento; i germogli, così come le foglie, sono impiegati nei risotti, nei minestroni, nelle frittate, nelle zuppe, nei ripieni, nelle frittelle… Insomma, è una pianta antipatica, ma deliziosa. Leggete di seguitp questa ricetta ligure:
Pesto di ortica
Potete rendervi conto? Sia chiaro: il pesto al Basilico è il migliore e non si discute, Però….
Ingredienti:200 g. di foglie di ortiche cotte, 1 spicchio di aglio, 10 nocciole tostate, 1 cucchiaio di mollica di pane tostata, olio extravergine di oliva q.b., sale e pepe.
Preparazione: Tostare le nocciole, e la mollica, pulire e lavare le ortiche e lessarle senza aggiungere acqua, scolarle e strizzarle. Tritare nel frullatore, o meglio pestate nel mortaio tutti gli ingredienti aggiungendo a filo l’olio, fino a ottenere una salsa relativamente densa. Aggiustare di sale e pepe. Questo pesto potrà essere usato come ripieno per delle verdure da gratinare, ed è buonissimo per condire la pasta aggiungendo un paio di cucchiai di acqua di cottura (da lericettedellanonna.net).
E dire che questa pianta, della famiglia delle Urticacee, nemmeno la rispettiamo sufficientemente. Con tutte queste proprietà può essere usata anche in ambito estetico. La nostra pelle ci ringrazierà quando la depureremo e rinfrescheremo con l’Ortica ben battuta e privata così del liquido ricco di istamina, che ci punge e ci fa prudere. E, inoltre, previene e arresta la caduta di capelli, eliminando anche la forfora.
Utilizzata già come pianta medicinale dagli antichi Greci per le sue proprietà antidiarroiche, diuretiche, cardiotoniche e antianemiche, era raccolta e lasciata seccare in grossi vasi di terracotta. Nel Medioevo, invece, si impiegava fresca per curare, con il “veleno” dei suoi peli urticanti, i reumatismi e la gotta, la famosa “malattia dei ricchi”. Sempre nel Medioevo, veniva inoltre battuta e sfibrata per tessere stoffe, come la ramia, simili alla canapa o al lino e che ben s’impregnavano di liquido verde. Grazie alla clorofilla che contiene in grandi quantità, può servire infatti a colorare i tessuti delicati: le foglie tingono di verde, mentre le radici di giallo. E chi aveva le galline nel pollaio, insieme al pastone, dava alle bestiole un po’ di Ortica, che aumentava la produzione di uova.
Lo sapete che Ortica può anche essere molto utile contro l’enuresi notturna dei bimbi che tanto dispiace alla maggior parte delle mamme? Una preparazione gradita anche dai più piccoli può essere consumata con successo. Vi basteranno 15 gr. di semi di ortica pestati, 60 gr. di farina di segale, acqua e un po’ di miele. Impastate sei tortine e cuocetele al forno: mangiandone una ogni sera per 15-20 giorni prima di andare a nanna, pare funzioni.
Nella mitologia germanica era l’erba sacra al Dio Thunar, Dio degli Dei, una sorta di Giove. In tutta l’Europa del Nord questa pianta è sempre stata venerata e amata, considerata spesso sacra, forse perchè faticava a crescere con il freddo, ma, nonostante tutto, esisteva e regalava i suoi benefici; pensate che fino a pochi anni fa i bambini di Novgorod, in Russia, festeggiavano il Solstizio d’Estate saltando i cespugli d’Ortica. Nel nostro Nord, invece, nelle regioni più fredde, i contadini anziani indossano, in tasca, alcune foglie di Ortica o bacche di Ippocastano per proteggersi dai malefici e dai raffreddori, e gli stessi contadini la usano per preparare un macerato da spruzzare sulle piante per combattere i parassiti nocivi alla crescita degli ortaggi. E’ un pesticida naturale!
Nel linguaggio dei fiori essa parla al posto della donna spiegando in modo chiaro: “Sono sorda alle tue promesse e alle tue galanterie“. Poveri maschietti!
E ora vi saluto, nella speranza che questa descrizione vi sia piaciuta. Io vado a raccogliere un pò di quest’erba fantastica. A presto.
M.
Adoro l’ortica. Mi piace cucinarla in tanti modi.
Mi copio senz’altro il tuo pesto.
Buon inizio di settimana.
Luciana
Bene! Poi fammi sapere allora! Ti mando un bacione di buona settimana anche a te!
io in cucina non l’ho mai usata, so che si fanno dei decotti e si strofina il cuio capelluto per la ricrescita dei capelli…..mi è capitata tra le mani e ti confesso che punge da far venire i brividi…….non mi è molto simpatica…….
E si, lo so che punge! Bisogna farcela andar bene per i suoi lati positivi e non negativi! 🙂 Che buffa sei! Un baciotto.
Da piccola i maschietti facevano i dispetti con le ortiche e non ho un bel ricordo di tutti quei ponfi che bruciavano… Visto che in città non si trova mi accontenterò del pesto col basilico anche se mi hai incuriosito con la tua ricetta. Bacioni 🙂
Hai capito i maschietti! Terribili!! Ma tu pensa. Comunque guarda, riguardo al pesto posso dirti che quello con il basilico rimane il migliore del mondo! Un bacio.
Faccio sempre nella primavera i spinaci alla ortica… e anche le tisane… la natura ci offre cosi tanto… bellissimo post complimenti… Pif♥
Buoni gli spinaci con l’ortica Rebecca! Grazie per i complimenti. Sono contenta ti sia piaciuto. Un bacione!
tutto quello che ha da fare con la natura mi attira 😀
pensa che io l’ortica me l’ero pure piantata in giardino!
Tutti piantano l’ortica in giardino Pani, perchè tutti amano pungersi le gambe quando escono a prendere un pò di sole…. Ma io dico, ma con tutti i fiori che ci sono!
per fare le tisane occorre che l’ortica sia vicina, mica posso andare in montagna a prenderla. Io sono un topo di città!
Mai mangiata l’ortica, però ricordo che mi zia andava sempre a raccoglierla e poi la cucinava.
E comunque in campagna mi pungo sempre con l’ortica 😦
Però, però…dai, magari chiamiamo la ricettina salsa, eh…da purista del pesto, non riesco ad accostare questo termine a qualcosa che non contenga basilico, pinoli e tutto il resto 😉
Baci!
Miss, si chiama pesto perchè è pestato 🙂 Tante volte questa battitura fa davvero uscire il meglio dalle piante. Comunque prova a mangiarla, magari dentro ai ravioli, sono buonissimi, o se ricordi qualche ricetta di tua zia. Credimi. Bacio.
Va beh, concediamo il termine pesto! Prima o poi sperimenterò l’ortica, promesso!
Tranquilla, … come il nostro di Pesto, non ce n’è!