Quando tutto dorme è perchè il clima è freddo, rigido. L’atmosfera pesa di goccioline che restano in bilico nell’aria come un abile funambolo. Andando a fare un giro sopra Andagna, verso Drego e Rezzo, possiamo capire come la temperatura si sia abbassata
.
Guardate, sembra che anche le piante abbiano freddo vestendosi di queste sontuose e bizzarre pellicce. Originali, mai viste. Sambuco artico?
Rami pelosi, vestiti di una soffice coperta che li protegge e li decora. Sembrano gli alberi di Babbo Natale.
Tutto dorme intorno a noi, tutto è spento. Qualche chiazza di neve rimane ad aspettare l’amica che ancora deve scendere, in un appuntamento annuale che la rende principessa protagonista di giornate candide e divertenti. Tutto è spoglio, tutto ha i toni del marrone e del grigio. Tutto è umido, freddiccio, dico io. Pare di non riuscire a scaldarsi mai. Dalle tane non esce nessuno, se ne guardano bene. Nemmeno un muso, neppure un naso, nemmeno un baffo che si muove su e giù a odorare l’aria frizzante che in questo periodo non porta profumi, ma solo umidità. C’è solo odore di terra. Anche i nidi sono vuoti, alcuni caduti o calpestati.
Eppure, nonostante tutto, quanto fascino! Quanta ovatta sembra tapparci le orecchie. Nessun cinguettio in questa stagione, nessun ronzare, solo il grufolare dei cinghiali, di tanto in tanto. Solo il vento ulula, accarezzando con un po’ troppo impeto le cortecce, e si raffredda.
Quando tutto dorme, nemmeno le pozzanghere permettono di far festa. Il fango è così freddo da far male. L’acqua è putrida, stagnante. Un sassolino la fa muovere a stento. Ha sonno anche lei, non fa cerchi, non zampilla, non ne ha voglia. Non ha voglia nemmeno di rispecchiare il sole in lei. Il sole è debole ma continua a svolgere il suo ruolo. E’ pallido, non ha quel vivido color dell’oro, ma tanto nessun Girasole lo deve seguire. I suoi deboli raggi bastano e avanzano a mantenere la vita. Il bosco vuol dormire, vuole poca illuminazione, basta quella della luna che è ancora alta, nel cielo, alle otto del mattino.
Qualche stanco insetto scavalca una felce che sembra morta. Tutto sembra morto, ma in realtà c’è un cuore grande, unico, che batte in quest’immensa foresta. Quando tutto dorme, gli aghi sembrano pungere di più e come armi si nascondono nella foschia. Non sono teneri ma duri e sottili, eretti, come pronti a puntare senza pietà.
Il cibo scarseggia, conviene poltrire; troppo bisognerebbe scavare in cerca di qualche cicala comunque dormiente anch’essa. Nemmeno tra le formiche c’è tumulto.
La nebbia scende e rimane, sembra di avere gli occhi sporchi, appannati; è rada ma per nulla intimidita e senza problemi, avvolge qualunque cosa. Inquieta, forse è per questo che c’è silenzio; perchè c’è lei. La bruma. Non si fa problemi, rimane anche in strada e, forse, è per colpa sua che le ruote dell’auto sfrigolano sull’asfalto e sulle foglie cadute a terra. Perchè bagna tutto. E rende l’aria aspra.
Mi viene in mente il Carducci con la sua “San Martino“, ma qui non c’è il mare, ne si sente odor di mosto. C’è già stato. E’ già passato. Però la nebbia, il cacciatore, le nubi rossastre, sono elementi che mi fan pensare al nostro Premio Nobel, amante della natura come pochi. In questi giorni, stò ricordando i poeti sovente da come avrete visto.
Le colline sono ispide prive del verde che le colora e, l’imbrunire, arriva prima; in questa stagione, e in questi luoghi, se ti fai cogliere da lui, puoi anche perderti. Quel bosco così tutto uguale, così quasi arcigno, può inghiottirti. Le ombre delle alte rocce sembrano ancora più severe e le nuvole gli fan da pareo. Una scenografia strana, un palcoscenico dove il minimo rumore può spaventare. Lo stesso rumore che, in estate, nemmeno si percepisce.
Quando tutto dorme, la mia Valle è così. Malinconica. Non ha voglia di divertirsi e ha ragione. E’ tempo di riposare per tornar più bella di prima. E allora, ti lascio dormire.
Sssst… a presto.
M.
La foto con la bruma mi ricorda il film “La donna del tenente francese”…
Lasciamo che tutto dorma ancora per qualche mese;)
Non l’ho mai visto questo film Stravy! Devo rimediare, ho capito. Lasciamo che tutto dorma si… Glielo dobbiamo. Un bacio, felice notte.
L’inverno impari a conoscerlo e ad apprezzarlo solo in montagna , a contatto con la natura . In città le stagioni sono annacquate dalla tecnologia , con le folli esagerazioni di riscaldamenti invernali e condizionatori estivi . La bellezza invece sta nei cambiamenti forti , e allora anche l’inverno diventa secondo me una stagione affascinante , una stagione di attesa , una stagione di speranza.
D’altronde , quanto si apprezza una bella giornata di sole dopo una settimana di pioggia ?
Un abbraccio
Silvano hai scritto un commento meraviglioso. Un commento che ha tanto da insegnare e che fa pensare. La penso esattamente come te. Non si ci pensa alle condizioni di temperatura che possiamo tranquillamente governare ma che ci portano via la bellezza della realtà. Hai ragione. Ti abbraccio.
Ha ragione Stravy, possiamo girare il remake di La donna del Tenente Francese in Valle Argentina, siamo a posto!
Tutto dorme ma magari sui monti i lupi sono belli vispi!
Bacioni!
Ecco, ho già capito che vi vedo arrivare qui con microfono e telecamera… Sarà bene che mi vado a vedere almeno la trama che chissà cosa mi fate fare voi due! 🙂 Bacioni.
Ancora un paio di mesi e poi la natura si sveglierà dal letargo invernale e tutto diventerà bellissimo!
In Sicilia già a febbraio abbiamo i mandorli in fiore ed anche l’albicocco che mi marito ha piantato una ventina di anni fa ! Vederlo fiorire è stupendo,non vedo l’ora che arrivi primavera!
Un bacino Topina ,scusa se sono stata un po’ lontana ,ma non mi sentivo molto bene!
Un abbraccio♥
liù
Cos’hai avuto Rory? Mi spiace se sei stata poco bene, spero tu stia meglio. Anch’io non vedo l’ora che arrivi la primavera e poi la calda estate che tanto amo! Un bacino.
Niente di fisico Topina ,più che altro malessere psichico.
Alterno buonumore a crisi di malinconia!
Un bacio♥
Mi spiace ma mi auguro che tutto sia solo di passaggio. Sono sicura che starai meglio. Io ti mando un bacino perchè tu possa stare bene, anzi benissimo. Smack!
l’inverno ha i suoi lati positivi. Sarà anche una stagione di riposo ma almeno, se la prendi per il verso giusto, sai come trattarla.Gli sbalzi di calore primaverili non li sopporto proprio e neppure le vampate estive, per non parlare poi di quelle tarde voglie autunnali. Sì, l’inverno mi pare che rappresenti degnamente una donna matura e allo stesso tempo un bambino che nasce
Wow che poesia! Che bellissima metafora hai fatto. A me non danno fastidio le vampate estive e adoro la calda stagione ma apprezzo i lati positivi dell’inverno e devo comunque dire che, se anche non l’avessi sopportato, dopo aver letto questo tuo commento, avrei iniziato ad amarlo.
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🙂 🙂 🙂