Oggi topi, si và in un’altra fiaba. Una fiaba che ha un nome e si svolge in un luogo. Anzi… è il luogo!
Si tratta di un borgo, un piccolissimo borgo che forse, non si può nemmeno definire tale tanto è minuscolo.
Si chiama Grattino, un nome buffo per indicare un angolo di paradiso. E il paradiso qui lo si vive davvero.
I prati, le cataste di legna, le strade silenziose e fredde. Spoglie di fiori in questa stagione ma ricche ugualmente di vita e gioia. Vita tra i campi, tra grandi coltivazioni, dove nascono i Castagni e lì rimangono, per anni, per secoli. Castagni dal tronco così grande che, tre uomini insieme, non riescono ad abbracciare.
Grattino, a 700 metri sopra il livello del mare.
Grattino che come guardiano ha un cocker nero, al quale non gliene frega niente di nulla e di nessuno. Ti guarda con quel fare annoiato e nemmeno si preoccupa dei gatti che gli corrono intorno. Quei mici, guardinghi, per nulla ingenui. Rincorrono i topini e si nascon
dono tra i ceppi e i capanni degli attrezzi. Nessuno qui li disturba, vivono in un paesino stupendo che offre loro una vista mozzafiato.
Tutta la mia Valle e le cime innevate dei monti sono godibili da qui.
Il – paese presepe -, dove le casupole sono fatte rigorosamente in pietra e i tetti in ciappe d’Ardesia.
Dai camini esce un fumo azzurrognolo e il profumo di legna è inconfondibile mentre si sprigiona nell’aria frizzantina.
Il Viburno è fiorito ma tutto intorno è ancora secco, pronto a sbocciare in primavera. Il sole è pallido, il calore
qui, è dato dall’atmosfera. Dalla vecchina che sgrana i fagioli con il fazzoletto sulla testa e, curiosa, controlla se dei forestieri, passeggiano tra le sue dimore. E’ sospettosa, chissà cosa si crede?! Mi fa sorridere, mi chiedo come faccia a non avere freddo stando così ferma, seduta.
E che meraviglia le piante di Cachi, zeppe solo dei frutti color vermiglio. Guardate, non vi sembrano le puffbacche dei Puffi? Sopra di loro una pianta “pelosa” che gradisce sicuramente più l’estate dell’inverno. Rivestita completamente da una coperta soffice e calda.
I rami degli alberi e dei rovi sembrano le ciglia di un grande occhio che si affaccia sul mondo e si stagliano contro il cielo grigio. Fantastico davvero.
E rami rotti o tagliati, ordinatamente accatastati o abbandonati, ma tutti pronti per essere bruciati nelle stufe di ghisa. Queste cataste hanno qualcosa di magico, sono bellissime, rendono questo posto affascinante come l’ambientazione di una storia per bambini.
Ho visto Grattino anche in primavera e posso assicurarvi che è una meraviglia. Il verde di questi prati è ancora più acceso e i fiori dei Mandorli, dei Peschi e dei Ciliegi rapiscono con la loro bellezza.
E ditemi, non riuscite ad immaginare qualche gnomo gironzolare tra questi tronchi e queste piantine? Non è difficile vero? E’ un villaggio così suggestivo che gli gnomi, oltre ad immaginarli, si possono anche sentir fischiettare.
Saranno le casette con le persiane verdi, saranno le erbette al ciglio della strada, le nuvole intorno agli alberi, i piumini nei giardini… i panni stesi in mezzo a un prato… ormai duri, rigidi dal freddo, bisogna fare molta attenzione nel ritirarli per non spaccarli.
Il palcoscenico perfetto per Andersen.
Osservate, non siamo andati molto lontano nel credere a gnomi e folletti. A tener d’occhio la situazione, ecco un esercito di baldi nanetti pronti a difendere il loro territorio. Uno più bello e più simpatico dell’altro. Penso che siano gli aiutanti del cocker
nero che, da solo, non riuscirebbe a controllare tutto. Troppa fatica! I nemici potrebbero arrivare da qualsiasi strada e in qualsiasi momento.
Si scherza, ma un fondo di verità c’è. E si topi. Da qui partono anche i sentieri diretti per Carpasio e Agaggio, per nulla brevi devo dire, ma grazie ad una grande sorgente, posizionata tra la fine dell’asfalto e l’inizio dello sterrato, c’è la possibilità di fare rifornimento d’acqua fresca.
Il paesaggio è da vedere, per forza, è una meraviglia e gli amanti del trekking lo sanno bene. Una meta da non perdere.
Siamo nel centro della Valle Argentina, dal bivio per andare alle ex Caserme di Gavano. Tutto l’anno, si possono effettuare escursioni che offrono spettacoli indescrivibili.
Ogni tanto, la cappelletta di qualche santo o dedicata alla Madonna, spunta tra gli alberi e tra qualche casa. Non mancano mai a proteggere e ad accompagnare il viandante che viene invitato a pregare in quei
luoghi rimasti intatti nonostante una crudele guerra abbia portato via tanti ricordi e tante tradizioni.
Grattino, questa piccola frazione di Molini di Triora che, da poco, è diventata ancora più “famosa” per esser la sede di un’importante vasca anti-incendio, un danno che a volte, purtroppo, colpisce la mia Valle per opera di qualche manigoldo.
Grattino si divide in Inferiore e Superiore. Alla fine del paese, cioè la parte Inferiore quindi, dove la strada finisce, troviamo i lavatoi, ancora intatti, ancora pieni di acqua.
A regnare è il silenzio, nemmeno gli uccellini osano disturbare questa quiete. Questa quiete che tanto andiamo ricercando.
Qui non esiste davvero il veloce tran tran cittadino, il clacson che suona, l’urlo, il campanello insolente. Qui esiste la pace, la pace preziosa e ormai rara.
E io, cari topi, con questo post spero di averne regalato un poco anche a voi.
Ora vi saluto perchè vado a preparare un’altra bella avventura, voi statevene comodi ad osservare Grattino, uno dei pochi luoghi magici rimasti, in cui si va su, sempre più su, per ammirare tutta la mia bellissima Valle.
Un bacione a tutti voi.
M.
Pensa che leggendo il titolo pensavo ad un post sui gatti! Invece siamo in un borgo delizioso, solitario ma pieno di angolini in cui rifugiarsi! Che bella la foto dell’albero di cachi! Ma io ho un debole per le cataste di legna e la foto orizzontale mi piace moltissimo soprattutto perché non sono ciocchi regolari ma rami e arbusti. Un bacetto cara, bellissima passeggiata 🙂
Grazie Stravy, un commento bellissimo questo tuo. No, 😀 non è sui gatti! Grattino, si forse un “grattino” sotto al mento… Sono contenta che le foto ti siano piaciute.
Quando scrivi questi post ti adoro.
Come se mi facessi un ” Grattino ” sulla pancia.
Un abbraccio.
Silvano sono io che adoro te quando mi scrivi questi commenti! 😀 Grazieeeeee!!!!!
Che carino questo paesetto, c’è poco da fare, la Liguria è splendida, sempre!
Bacetti e grazie della passeggiatina a Grattino!
Già, hai ragione, e preparati per altre passeggiate Miss!
Anch’io pensavo ai gatti. 🙂 Il paese è davvero bello, poi le case in in pietra a me piacciono tantissimo:)
Infatti Rick, hanno un loro fascino particolare. Anch’io le amo particolarmente nonostante posso vederele tutti i giorni 🙂
vuoi dire che tu senti fischiettare gli gnomi? E ci vai pure d’accordo con loro?
Ovviamente! E poi facciamo merenda tutti insieme! 😀 ah! ah! ah!
Che bel nome che ha questo paese, degno di una favola!!! 😉
Simpatico vero Cuky? Piace molto anche a me 🙂
Sììì!! tantissimo… 😀
Chissà, magari qualche gnomo c’era davvero.
Bellissime foto, Pigmy.
Io penso di si Chaggy 😀 Anche se Pani mi prende in giro. Grazie per il complimento!
Certo che ci sono gli gnomi perché questo paesino è una favola come il meraviglioso blog che ci accompagna a conoscere questi luoghi incantevoli ed incantati!
Che belle parole, grazie Niky, sei un tesoro.
Verità! 🙂