Andiamo ancora una volta a Castellaro topini. Quando, tempo fa, vi scrissi questo post https://latopinadellavalleargentina.wordpress.com/2011/12/28/la-chiesa-di-lampedusa/ sulla bellissima Chiesa castellarese di Nostra Signora di Lampedusa, arrivarci è una bellissima passeggiata panoramica tra le altre cose, vi accennai alla storia che la fece diventare così importante, ma oggi, quella storia, voglio raccontarvela meglio. Raccontarvela e farvela vedere attraverso dei dipinti. Attraverso gli occhi di un artista.
Si narra, in questa vicenda, di un ragazzo, il suo nome era Andrea Anfossi. Un cittadino di Castellaro che fu catturato dai turchi durante un’invasione nel 1561 e venne fatto schiavo. Passarono tanti anni e, durante una delle tante traversate, lottando in mezzo al mare contro le intemperie, giunsero all’isola di Lampedusa.
Lì, fu mandato dai pirati che lo tenevano prigioniero, a rifornirsi di legname e, proprio in quell’occasione, in mezzo ad una luce abbagliante che quasi lo accecò, scorse una tela raffigurante Maria e il Bambino. Quest’apparizione gli diede la forza di mettere in pratica il piano di fuga al quale stava pensando da parecchio tempo: da un tronco ricavò una sorta di imbarcazione e usò quella tela trovata come vela. Fuggì in mare diretto alla terra natia. Come fece non si sa. Potete vedere quello che vi sto raccontando in questa seconda immagine che vi posto.
Quanto navigò! L’affascinante storia continua e racconta che, giunse sulle coste liguri e, nel 1602, nella sua Castellaro, decise di costruire il famoso Santuario in onore della Madonna di Lampedusa che lo aveva protetto nel viaggio e salvato dai malvagi rapitori.
E oggi, cari topi, questa fantastica storia è raccontata anche sotto forma di opere d’arte da un artista di nome Santi, che vive dove ha vissuto il famoso Andrea. Ebbene si, nella stessa casa. Una casa semplice, dalla porta di legno e dalle piccole finestrelle e, sulla facciata principale, un’incisione nell’ardesia del 2002, dice: “In questa casa visse Andrea Anfosso detto – Il Gagliardo – fuggito ai turchi dall’isola di Lampedusa con il quadro miracoloso della Madonna che poi offrì al culto del paese natio“.
E questa casa si trova in un carrugio del bel paesino, ricco di disegni, scritte e fiori che ricordano momenti importanti e ciò che contraddistingue questo fantastico borgo medioevale. Venite, vi porto a vederne qualcuna di queste belle opere.
Ovviamente, anche il carrugio porta il nome dell’eroe che, vedremo, cambia la vocale finale da O a I “modernizzandosi” col passare del tempo. Eccoci in vicolo A. Anfossi ed ecco le bellissime e colorate opere del Santi.
La prima che incuriosisce e rapisce i nostri occhi è quella dedicata a Tessa, presumo un lupo, o un cane, al quale l’artista era o è, molto affezionato non so… so solo che quei colori accesi, nel grigiore dell’umido cunicolo, ci fanno abbozzare il primo sorriso. Quel pelo è folto e lo sguardo di quella bestiola disegnata ci segue. Alcune minuscole chiazze bianche fan presupporre che sia anziana ma, magari, non è così. E’ comunque una meraviglia.
Poco sopra, altre due pietre sono ricoperte da tinte ancora più sgargianti e più vivaci della prima opera. Questa volta, le protagoniste sono delle meravigliose coccinelle su una foglia, simbolo di fortuna, e un caro pettirosso, simbolo invece di bontà. Messaggi buoni, positivi, sempre ben graditi.
Questi dipinti rallegrano sempre di più man mano che avanziamo. Ma non ci sono solo pitture sulle pietre della grotta. Ci sono anche vere e proprie scenografie, paesaggi composti da nuvole, funghi, alberi e sole che, in un angolo, donano la vita. Piccoli paesaggi fuori dal comune. Che originalità.
Il privilegiato che si mette in mostra è un lungo ramo di bacche rosse. Dopo di lui e il suo personale palcoscenico, ricominciano i dipinti carichi e decisi e, quello che mi ha colpito di più, è quello raffigurante il paese di Castellaro e la chiesa di Lampedusa che prende un’intera parete del carrugio. Quanto verde e quanto azzurro in un solo colpo, così, appena girato l’angolo. Bum!
E quella lì disegnata è la mia Valle, la riconoscete? Con tutti i fiorellini… Oh, ma si! I fiori! Che sbadata, ancora non ve li ho mostrati, sapete, non ne sono sicura ma presumo che anche loro, siano una stupenda invenzione dell’artista. E anche loro, guardate che colori abbaglianti! Eccoli.
Rose rosse e bianche calle. Plastica, tulle, colla, elastici e fil di ferro, qualche brillantino e qualche pennellata di colore. Sono grandi, aperti, sembrano morbidi e profumati. Ce ne sono molti e tutti, arricchiti da farfalle dello stesso colore. A Santi le farfalle piacciono molto sembrerebbe. Ne vediamo ovunque: farfalle, farfalle e ancora farfalle.
Di ogni colore, nel cielo azzurro. Le ali spiegate a librarsi in un alto volo. Chissà, magari hanno accompagnato l’Andrea nel suo lungo viaggio! Bellissime.
Ma uno dei quadri che mi è piaciuto di più, e più mi ha colpito, è stato questo, posizionato in alto, sotto il tunnel del vicolo, dedicato alla grande scrittrice Virginia Woolf che recita: ” Cornovaglia Isola Godrevy” – La gita al faro di Virginia Woolf. A me è piaciuto tanto. Quel mare azzurro, quel faro bianco, laggiù in fondo, su quell’isola. Quegli scogli e le piccole onde. L’acqua sembra brillare. Dona un senso di pace ed è contornato da una stella filante natalizia di
un bordeaux acceso.
Siamo a Castellaro amici. Ancora una volta qui. Sembra di essere in un angolo delle meraviglie e invece è tutta la bravura di una persona che qui, ha trovato il suo sfogo e grazie al suo estro ha colorato (prediligento il colore blu) un’ala del paese.
Guardate qui, in questa foto, una parte della serie. Spero di avervi divertito anche questa volta topini e fatto vedere qualcosa di interessante. Spero che anche questa volta, con la vostra solita sensibilità, abbiate colto l’amore che si cela ma che con attenzione si nota anche, di queste opere. La voglia di un uomo di abbellire
con la sua bravura e la sua fantasia. E allora posso salutarvi.
Lo farò con un forte abbraccio e vi aspetto per la prossima passeggiata perchè ho di nuovo altre sorprese per voi. A presto!
M.
Altro che Soldini, questo si è fatto una traversata da record universale e per giunta incalzato dai pirati turchi! Un vero ligure, lasciamelo dire.
Fabio – Zeneize since 1965. Contra un piratta, un piratta e mezo (“Contro un pirata, un pirata e mezzo”, frase ricorrente nei discorsi di mio nonno Giovanni che i sette mari se li è solcati tutti).
Ah! Ah! Ah! Fabio, mi fai morir dal ridere! 😀 Sei troppo forte, anche tuo nonno!
Molto molto bello! Non conoscevo queste meraviglie di castellaro!
Non farmi parlare…. guarda lì…. se non ci sono io a dirgliele…
Povera me… Che vergogna!
Per l’appunto! 🙂
Certo… Infierisce anche sta topina che non è altro! 😉
😀
Molto bello e colorato…….e che storia!
…. grazie a te per averlo presentato con queste illustrazioni..
un caro saluto
.marta
Grazie a te per questi compliemnti Marta! Non sai che piacere! Un bacione.
Buon pomeriggio e buon inizio di settimana.
Un sorriso,
Luciana
Un sorriso grande anche a te Luciana e un bacione, smack!
Sì, mi ricordo che avevi già parlato di Andrea. Sai che giorni fa leggendo uno dei miei libri mi sono imbattuta nella sua storia? Che vita avventurosa!
Buona serata Pigmy, bacetti!
Ma dai! Forte! E’ famoso fino a Genova! Non credevo! Sei proprio una storica d’eccezione Miss, sempre a documentarti con passione, saresti una professoressa fantastica! Un bacione e buona serata anche a te.
Ma sì, l’ho trovato su un libro antico, mentre cercavo tutt’altro e mi sono detta: toh, guarda chi c’è!
😀 “…l’Andrea! Tu pensa!”, ah! ah! ah! Mi fai sorridere, ti ci vedo! Con gli occhi sbarrati di quella che lo ha riconosciuto!
Già 🙂
Un artista con un tocco naïf direi… colori primari ed allegri! Un bacetto Pigmy, chissà dove ci porterai la prossima volta 🙂
Non posso svelarti nulla Stravy ma devi venire assolutamente, sono sicura che ti divertirai! Un bacione.
ecco, ecco chi è stato! E’ stato lui a portarvi quel linguaggio strano.
Ma ha portato anche un po’ di colore, va.
😀 Ma smettilaaaaaaaa!!! Se mò turco parliamo… da sardo a turco sei passato! Ma và là!
e poi se ci sono tutte quelle farfalle che si librano in cielo…. 🙂
Belle vero? Bene, ormai ho capito che le mie farfalle in te troveranno sempre un ammiratore! 🙂 Grazie!
Hihi sono un ultras ! 😉