Devo fare subito un appunto al titolo di questo articolo, topi: in realtà i Pini di città non esistono. E’ l’uomo che addobba i suoi paesi con questi speciali alberi e, per farlo, utilizza soprattutto l’esemplare detto Pino Marittimo che, come il cugino Silvestre, prettamente montano, Pinus Pinaster è l’albero che sa purificare l’aria che respiriamo in modo fresco e preciso.
E’ il polmone del bosco e, ambizioso com’è, dona a tutti la giusta carica. E’ un albero altissimo (supera i 20 m. con gran facilità) penso sia tra i più numerosi qui, nella mia Valle, soprattutto nelle cittadine sulla costa. Le abbellisce, o almeno così pensano gli esseri umani. Abbellire… mmm… tutti quegli aghi che, una volta secchi, cadono e fanno scivolare non so quanto possano abbellire, ma così è stato deciso. Le sue fortissime radici, inoltre, hanno il potere di spaccare qualsiasi terreno sopra di esse. Strade, marciapiedi, gradini di marmo, ogni cosa cede sotto la loro potenza. Descrivendolo così, Marittimo sembra quasi un killer, in realtà è che questa bellissima pianta, nonostante l’aggettivo “Marittimo”, appunto, non è adatta ad abitare tra le case o a dividere i parcheggi delle auto dei bei villaggi della Riviera. Riderete, ma alle elementari un mio amico si prese una pigna in testa e non fu per nulla piacevole. Sì, perché è posizi
onato anche nei cortili delle scuole. Pare proprio che egli si ribelli. Sfruttato soltanto per la sua ombra e i suoi gustosissimi e pregiatissimi pinoli, si dà letteralmente alla rivolta e lancia resina, aghi e pigne senza pietà. Lui vorrebbe stare in collina! Il mare vorrebbe poterlo respirare per conto
suo e trasformare quella salsedine che gli rinfresca le narici in aria sana per tutti noi. Il mare vorrebbe vederlo dall’alto. Vorrebbe stargliarsi contro di esso in un panorama, nello skyline di una splendida foto, dove possiamo ben distinguere il brillante turchese e il suo verde scuro e sfavillante.
Meno offeso è invece il Silvestre. Lui, nel suo habitat naturale ci sguazza assai e nessuno osa tenergli testa. Con la sua irraggiungibile altezza e quel suo verde che pare di velluto, dà proprio l’idea di essere un tipo molto saggio. E il suo aroma è adorabile quando sotto la doccia si mischia assieme ai vapori dell’acqua tiepida. Adatto anche ai topi maschi. Quei topi …che non devono chiedere mai! Per noi topine, invece, è troppo pungente, siete d’accordo? E poi c’è il Mugo per noi, un po’ pretenzioso e col naso all’insù. E’ probabilmente convinto che la terra sia tutta sua. Si allarga, espatria, sconfina. Vuole colonizzare tutto il terreno che ha a disposizione, se ne approfitta perché tanto sa di essere amato a prescindere; il suo olio essenziale è profumatissimo e molto utile come quello di tutti questi esemplari.
Appartenenti alla famiglia delle Pinaceae, queste piante ricoprono non solo il territorio della Valle Argentina ma sono presenti in tutta Italia e in parecchie zone mediterranee, spesso scambiati con gli Abeti, i famosi alberi di Natale. Eppure sono diversi e sicuramente meno… umili, se mi è concesso, ma buoni e simpatici. Le pinete formate dal Pinus Pinea, meglio conosciuto come Pino Domestico, offrono in estate meravigliosi luoghi nei quali campeggiare e le loro radici possono offrire impervi e divertenti percorsi agli amanti della Mountain Bike. E’ una Conifera e, quindi, un sempreverde. Questo ci fa pensare all’immortalità, alle cose che perdurano senza lasciarci, e Pino è proprio così. Ne simboleggia pienamente il significato. Una curiosità appartenente al Pino ,inoltre, è da ricercare
nelle sue foglie aghiformi, definite più semplicemente aghi. Questi aghi sono solitamente riuniti in gruppi di 2, 3 o 5 esemplari e, nelle piante adulte, non sono inserite direttamente nel ramo (contrariamente agli Abeti), ma su corti rametti verde chiaro chiamati brachiblasti. E quando questi aghi, in alcuni, sono a coppie di due, si può ovviamente definire come quest’albero rappresenti la fertilità e la felicità coniugali. Il poeta Virgilio, infatti, ci racconta che le fiaccole per le nozze erano proprio di legno di Pino. Nelle leggende greche, poi, oltre ad avere il significato di eternità, appare come albero sacrificale, l’albero del supplizio iniziatico. Anche in
Oriente, il Pino simboleggia l’immortalità. Per questo motivo in Giappone si usa il suo pregiatissimo legno per costruire templi e strumenti legati alle celebrazioni religiose. Sempre in Giappone, così come nella Roma antica, Pino è presentenei riti nuziali: era usato fino a pochi anni fa che gli sposi bevessero del té davanti a un alberello di Pino, simbolo dell’a
more eterno come sempreverdi sono i suoi aghi. In Cina, invece, il Pino fa parte dei simboli che ricordano la longevità. Noi topi, invece, bruciando degli aghi di Pino ancora freschi, possiamo ottenere un profumatissimo deterrente per zanzare e altri fastidiosi insetti estivi. E’ l’odore con il quale si creano incensi per aromatizzare luoghi particolari circondandoli di mistero. Lo stesso incenso era usato nei secoli scorsi per celebrare le sante messe. Pino è meraviglioso anche in campo cosmetico, oltre che aromaterapico. Il Pino, infa
tti, è un ottimo astringente, deodorante, antinfiammatorio, balsamico, sebonormalizzante, disinfettante, vasocostrittore e rinfrescante. Queste sue proprietà venivano utilizzate già in tempi antichissimi. Nel manuale di terapia medica Thesaurus Medicaminum del 1479 (ma Plinio e Ippocrate già ne facevano largo uso) il Pino, ad esempio, era citato come rimedio nel trattamento di piaghe e dermatiti. Questo perchè il Pino ha un forte potere antiossidante e tanti radicali liberi, per
cui previene e rallenta l’invecchiamento di una pelle che, senza le sue difese, tende a deteriorarsi colpita dai più disparati agenti. È stato inoltre dimostrato che l’estratto della corteccia di Pino è in grado di stimolare la biosintesi delle principali proteine strutturali del derma come il collagene e l’elastina, prodotti dai fibroblasti rivelandosi così molto utile per il contorno occhi, il mento e il decolletè.
E insomma Pino, oltre a farci respirare bene ci fa divenatre anche belli, cosa possiamo volere di più? Un albero che è ovunque. Un amico per sempre. Un bacio fresco, topini.
M.
Ciao Pigmy… a volte mi domando perche deve sempre la natura a ritirarsi??? Perche non si ritira l’uomo e lascia fare la natura il suo lavoro.. 😉 cara abbi un sereno weekend ti abbraccio Pif … bellissimo post come sempre
Grazie Pif! Ma, penso che anzichè ritirarsi bisognerebbe imparare a convivere e l’uomo dovrebbe evitare di pretendere e volere anche quello che non gli spetta. Usufruirne di questa splendida natura si ma senza rovinarla. Buona nottissima.
ovviamente sarebbe la soluzione migliore tutto un insieme.. la natura sa fare ma l’uomo????
Capisco la tua delusione Pif…
Bellissimi pini!
Le pinete poi si prestano tantissimo a lunghe passeggiate anche in pieno agosto. A me i pinoli piacciono da morire. E poi le pigne essicate sono decorative; insomma non si perde niente…
Dovrebbe evitare di piantarle vicino alle case…perchè il loro apparato radicale come hai giustamento scritto…ha una forza incredibile.
bel post
ciao
.marta
Infatti! Che poi dico… al mondo ci saranno 14 milioni di specie di piante diverse ma qua nella mia valle sembra che conoscano solo pini e palme per fare ombra… mah! 🙂 I pinoli anch’io li adoro, li mangerei amanate! Un bacione Marta.
Io ho fatto estinguere anche un piccolo pino nano che avevo preso per il terrazzo… Li preferisco di gran lunga nel loro habitat 😉 profumati e frondosi… Buon sabato!
Ben detto Stravy! Lasciamo a ognuno il proprio luogo che è meglio! Immaginavo già vederti pulire ogni santo giorno il tuo terrazzo. Buona notte, bacioni!
ecco adesso respiro a pieni polmoni…….il tuo post sa di aria pulita…un bacione amica mia
Brava Melody, respira, respira che è come respirar le caramelle balsamiche dei nostri nonni. Con loro l’aria è davvero più fresca. Buona notte!
Belle le pinete!
E’ bello passegguare sotto gli alberi e godere della bellezza della natura, non vedo l’ora di essere nel mio bel paesino di campagna!
Bacioni!
Un pò di pazienza dai… ancora un mese o forse due non so ma poi ci sarai! E godrai dell’ombra dei pini. Un bacione.
Complimenti, hai scritto un sacco di cose interessanti rendendo tutto divertente!
Molto bello anche il discorso finale sul pino nella simbologia antica : )
Ma grazie! Quando leggo queste parole scrivo sempre più volentieri! Sono contenta ti sia piaciuto questo post. Buona notte Marco 🙂
quando vado in alto io torno sempre con un po’ di pigne del pino mugo….e poi ci faccio lo sciroppo
Bravo! Mi piacerebbe assaggiare questo sciroppo balsamico. Credevo che le raccoglievi anche per accendere la stufa ma quella dello sciroppo ti fa onore. M’insegni a farlo? Mandami la ricetta…
uh! Basta mettere le pigne in un barattolo di vetro e riempirlo di zucchero. e lasciare tutto lì per un paio di settimane o più.
Le pigne non si mettono nella stufa, hanno troppa resina e sporcano la caminella
Ma come scusa? Zucchero così, senza niente?
zucchero e basta, fino che ce ne sta
E cosa fa, si scioglie?
esatto, si scioglie e diventa liquido, sciropposo. ma le pigne devi toglierle
Wow! Ma che forte!
Cavoli… questo post ieri devo essermelo persa!! Quanto cose interessanti che conosci… io non ho proprio il pollice verde, a differenza di mio padre: ma non è ereditario? Un pino cosiddetto marittimo comunque ce l’ho anch’io qui in giardino, ci nidificano delle bellissime gazze bianche e blu.
Un bacione, Tiptoe
Ah! Ah! Ah! No… non è ereditario! Ma puoi sempre allenarti! E’ un mondo che ti appassiona vedrai. So tante cose perchè amo la natura e la studio quotidianamente ma ha talmente tanti segreti che in realtà non so nulla. Un bacione Tiptoe.
Mia moglie mi dice sempre che le pigne ce le ho in testa , forse ha ragione lei .
E a proposito delle essenze del pino silvestre per l’uomo che ” Non deve chiedere mai ” forse sbaglio varietà perchè io devo chiedere sempre , eccome. Già mi vedo in sella ad un cavallo bianco sulla spiaggia………..
Ah! Ah! Ah! Che buffo che sei Silvano! 😀 Un abbraccio a te e a tua moglie.