Quello che voglio fare oggi, topi, è mostrarvi una vera bellezza. Mi son trovata spesso ad andare a visitare palazzi reali, residenze nobili o musei e, in ognuno di questi luoghi, mi hanno colpito sempre molto le porcellane. Servizi o statuette dal valore immenso, antichissime, molto pregiate e molto delicate.
Ho deciso di mostrarle anche a voi. La loro bellezza la si nota subito e se ne rimane affascinati. Sono tutte risalenti al ‘700 e, la maggior parte, sono regali ricevuti da queste persone nobili che le hanno possedute. Alcune venivano usate, altre lasciate sopra i mobili o appese alle pareti come oggetti di fascino.
Sono tutte dipinte a mano e sono proprio loro, questi disegni, questi motivi, a renderle così tanto preziose. Alcuni piatti hanno un bordo a fiore, frastagliato, chiamato “a ghirlanda” e al centro un simbolo o una figura che lo identifica. Altri invece, hanno vere e proprie immagini rappresentanti la vita quotidiana come un bimbo che gioca con un cagnolino, due amanti seduti su una panchina in un parco, o una donna che culla un neonato.
Anche gli animali sono protagonisti. I cigni ad esempio, sono stati molto amati così come gli elefanti che provenivano dall’Oriente oppure i romantici uccellini che donavano, al set della principessa in questione, una grazia e una dolcezza infinita. Sono tutte belle ma ognuna ha il suo fascino.
Quelle fiamminghe, si distinguono da quelle del Nord d’Italia ad esempio, e quelle indiane spiccano tra le più etniche africane. Tutte magnifiche. E quanti colori! C’è l’intenso blu, il delicato rosa, il vivace verde, il solare giallo. Delle vere collezioni.
Le regine tra tutte sono quelle dette di “Meissen” o di “Dresda” e sono state uno dei primi esempi europei di produzione della porcellana, per tipo e modalità tecniche con le quali sono state realizzate.
Gli artisti e gli artigiani considerarono presto Meissen, città della Germania, come loro capitale d’arte e l’innalzarono così tanto, da farla presto diventare un marchio pregiato. Ma la più bella in assoluto, rimane quella cinese. Non si riuscì, in Europa, ad imitarla perfettamente.
Quella orientale, dura, aveva una composizione che rimase un mistero per molto tempo e forse, ancora oggi lo è. La porcellana è un particolare tipo di ceramica, che si ottiene a partire da impasti con presenza di caolino, ad azione assorbente e feldspato, gruppo di tanti minerali e la si deve far cuocere in appositi forni ad alte temperature tra i 1300 e i 1400 °C.
Una lavorazione lunga e stancante. Ma i nobili l’amavano. Amavano la porcellana come l’oro. Apparteneva alla loro ricchezza e al loro corredo. E i francesi erano tra i suoi fans più sfegatati.
E ogni pezzo aveva la sua utilità: la tazzina per il tè, diversa da quella della cioccolata o da quella per il latte. Poi c’era tutta una serie di piatti, piattini, vassoi, teiere, zuppiere e per finire le statue rappresentanti alberi, animali, orologi e persino le pedine per giocare a scacchi.
Tutto ciò che poteva essere realizzato veniva creato con sapienza e maestria. Non doveva mancare nulla per avere servizi sontuosi e completi. Anche i portagioie delle principesse erano fatti di questo materiale e, spesso, come tutto del resto, per impreziosire ancora di più il manufatto, lo si rifiniva con pennellate d’oro.
Pennellate che effettuavano dei veri e propri piccoli ghirigori. Lavori da certosino, da dover guardare con la lente d’ingrandimento. Uno spettacolo per gli occhi e per le mani. E’ così liscia da toccare. La sua leggera ruvidità si sente solo sopra il dipinto, tutto il resto è fresco, lucido e fa scivolar la mano rimandando la luce che lo colpisce.
Motivi allegri, seri, dalle tonalità più accese o più spente. Ce n’è per tutti i gusti e più se ne possedevano più si era benestanti. Vi sono piaciute topini? Belle vero? Vi piacerebbe averle? Ci sono dei veri e propri amanti e collezionisti ancora oggi.
Soprattutto tra le topine. Ricordo che una mia topo zia ne aveva tantissimi di pezzi in porcellana e guai a toccarglieli! Ovviamente non li usava, le bastava fare invidia a tutte le amiche e, da quel che sentivo, ci riusciva benissimo.
Bene topetti, dopo questo pregiato post, non mi resta altro che salutarvi augurandovi una serena giornata. State per caso rosicando anche voi?! Un bacione a tutti, la vostra Pruni. M.
Le mie preferite? Quelle gialle! Quanto ci prenderei un tè volentieri… Io porto i biscottini! Bacetti Pigmy questo post è bellissimo!
Gialle come il sole! Calde e così vivaci! Sono bellissime, concordo. Grazie Stravy per il complimento! 🙂 ‘notte.
Che sciccheria!
Anche io son propensa per quelle gialle…anche se preferisco sempre pesarle.
Son strana se non hanno un peso leggero e, se non sono delicate al tatto oltre che alla vista….non vanno bene…
Proprio stamani parlavamo di ceramiche con Chiara (http://squarcidisilenzio.wordpress.com/2013/07/17/e-gia-sono-proprio-io/)..infatti lei è una restauratrice piemontese…penso che conosca queste bellezze che hai postato per oggi ha pubblicato un video dove parla della sua passione…
Come cambia il tipo di lavorazione ed il disegno a seconda dell’epoca!… i piatti che usava mia nonna, ad esempio…erano splendidi, non erano come questi…però li ricordano molto.
In particolare aveva un servizio di tazzina da caffè….che erano meravigliose: leggere e sottili….una meraviglia! Anche al tatto ne riconoscevi la tipologia…
Bel post!
un abbraccio
.marta
Wow Marta! Grazie per la segnalazione innanzi tutto e poi sono d’accordo con te sul fattore “pesantezza”. Oltre che alla vista devono essere comode da usare hai ragione. Sono contenta che ti è piaciuto questo post. I piatti di una mia vecchia zia non li scorderò mai, erano simili a questi, sul rosa, con un dipinto che riempiva tutto il piatto. Ero una bimba ma ce l’ho ancora nel cuore. Bacioni.
Le mie preferite sono quelle rosa!
Stupende.
Ormai non esistono più servizi così belli……..
Buon pomeriggio.
Un sorriso,
Luciana
Ciao Lucy! Che bello sentire i gusti di ognuno di voi. Io non saprei quali scegliere. Oggi c’è più roba un tanto al mucchio e se si trovano cose così costano sicuramente moltissimo. Ma d’altronde, l’arte va pagata. Bacioni.
Splendoriiiii!!!! L’orologio…..bellissimo. Ma pure il resto!
Ciao Pier! Che piacere! L’orologio è tirolese e anche secondo me è bellissimo, l’omino sembra un personaggio del presepe. Un abbraccio!
Hai scelto benissimo!! 😉
Piacersissimo mio!
le adoro anche io….. a me piacciono quelle blu della 4a foto…… anche io visitando qualche dimora antica me ne sn innamorata, ma no mi hanno fatto fare le foto 😦 ciao topina… kiss kiss
🙂 Povera Rosa senza foto… Bhè non disperare, te le ho fotografate io! Un bacione, sono felice ti siano piaciute.
gialle! Gialle sono bellissime, ma anche blu. Tuttavia…sai che bello che sarebbe entrare con un elefante?
Sei sempre il solito 🙂
Ma smettila… Ma come fa a venirti in mente un elefante dico io?! Quelle gialle sono davvero belle però, hai ragione 🙂
Anch’io quelle gialle ma anche quelle blu, sono tutte magnifiche però!
Che bel post, elegante e raffinato, brava!
Ma grazie Miss! Raffinato non me l’avevi mai detto. Che bello ricevere questi complimenti! Io sono indecisa lo sai? Mi piacciono tutte. Sai cos’è? Secondo me tutto dipende dalla tovaglia! Bacione!
p.s.= Miss brava, sgrida Pani! 🙂
A me piacciono tutte, perchè tutte raccontano di fantasia, precisione, tempo, ma se dovessi portarne qualcuna a casa porterei le gialle. Buona giornata.
Quelle gialle son piaciute a tutti. Hanno avuto un successone! A guardarle viene in mente tutto il lavoro che ci stà dietro, minuzioso e lungo. Come dici tu, raccontano proprio di questo. Un bacione.
Bello il cigno coi cignini. Mi domandavo… ma i nobili le usavano davvero? Io solo a guardarle rischio di mandarle in frantumi! Quelle pedine della penultima foto cosa sono? Credo un gioco, ma quale? Sono tanto carine.
Buona giornata e un bacione.
Ciao Tiptoe, le pedine dovrebbero appartenere a un gioco di carte in cui si stipula il seme se non erro ma non ne sono sicura, potrebbero essere solo di bellezza. Invece posso dirti che i nobili, più aggraziati di noi due evidentemente, le usavano davvero anche se molte rimanevano chiuse in teche di vetro e servivano solo per bellezza. 🙂 Un baciotto grande.