Carissimi, potevo secondo voi non dedicare un post a questo elemento importantissimo e protagonista della natura e delle case di tutti noi? Certo che no.
Il Limone – che nonostante il suo gusto acre, aspro e pungente, piace a tutti. Sarò banale, ma vogliamo parlare della strafamosa Limonata, o dell’acqua e Limone che forse troppo spesso dimentichiamo di farci? Eccola qui. Semplicissima ma… buonissima e preziosissima! Adatta soprattutto all’estate! Rinfresca, disinfiamma e, tenetevi forte, brucia i grassi! Oh si!
Disinfettare però: questa è la sua prima qualità.
Da piccoli, quando eravate topini e avevate il mal di gola, non vi hanno mai dato il ghiaccio tritato con il succo di Limone? Era molto adatto come toccasana e donava sollievo. Il Limone, il cui vero nome è Citrus, è una pianta che appartiene alla stessa classe delle Magnolie e da qui se ne capisce la sua bellezza. Sì, perchè il suo fiore è bianco e meraviglioso anche se molto piccolo. Il bocciolo invece è di un viola molto tenue. Anche l’alberello in se è simpatico, può raggiungere fino agli otto metri d’altezza, ma bisogna fare attenzione, e questo non tutti lo sanno, alle sue lunghe e acuminate spine.
Il Limone lo si può bere, mangiare, succhiare e con lui vengono preparati sciroppi, tisane, liquori (come il famosissimo Limoncello). Nella mia Valle, di prodotti al Limone, ce n’è l’imbarazzo della scelta e, oltre a quelli alimentari, è facile trovare: saponi, oli essenziali, profumi, detersivi, essenze, tutte cose che donano alla nostra casa, e al nostro corpo, una fragranza fresca e gradevole.
Il Limone, subito dopo suo cugino Cedro, è stata una delle piante più conosciute fin dal tempo dei Romani e appare molte volte anche raffigurato nei mosaici di Pompei. Era chiamato “Pomo di Persia” perchè arrivava da questa terra Mediterranea e, ancora oggi, il nostro meridione, prima fra tutti la Sicilia, ne è il maggior produttore. Pensate che già Aristotele lo usava e insegnava ai suoi allievi a trarne moltissime qualità. Esso è un agrume e si smercia molto bene non solo perchè è tanto amato ma anche perchè di questo frutto si possono usare tutti i suoi componenti, dalla buccia, per fare i canditi e le torte o i liquori, ai semi per creare antibiotici naturali.
Il succo, la parte più usata, è un ottimo antiemorragico e assorbente per non parlare della gran quantità di vitamina C che contiene. Mille proprietà benefiche. Il suo significato però è un po’ più amaro, anzi, “aspro” direi per rimanere in tema. E come è aspro lui, aspre son le cose di cui è simbolo, nel senso che sta a significare le situazioni che non riusciamo a digerire, quelle pesanti, che non ci fanno stare a nostro agio. Nonostante il suo bellissimo, caldo, solare e luminoso colore giallo appartenga all’intelligenza della persona, e alla sua istruzione, il frutto in se’, fa capire come l’individuo più educato e più diplomatico, a volte debba sopportare troppo un momento a lui sgradevole e subire così una vera frustrazione.
Limone sta per discrezione. Tornando al colore della sua buccia, non voglio però dimenticare una chicca mitologica che son sicura vi piacerà. Il giallo, colore accomunato all’oro, era anticamente destinato sempre e solo agli Dei. Ebbene, Gaia, la Dea Terra, donò a Zeus e a Era, come dono di nozze, proprio dei Limoni. E gli stessi Limoni, appartenevano già, conosciuti come “pomi dorati”, al corredo della bella Giunone-Era. Erano così preziosi da meritare, nel giardino degli Dei, persino dei guardiani e, a proteggere questi pregiati frutti, furono chiamate le Esperidi. Zeus ed Era, gli sposi, ci tenevano troppo ai loro Limoni. E dalla mitologia passiamo alla poesia. Non potevo non nominare Montale, poeta genovese che, trattando della sua amata Liguria, accennò molto spesso ai Limoni. Toccate di pittore. Pennellate che si distinguono tra l’azzurro del mare e il verde dei monti. Ecco cosa si legge in questo testo di apertura di “Ossi di Seppia” da Wikipedia:
-I Limoni-, umile pianta, diventano simbolo della poetica di Eugenio Montale che canta povere e semplici cose e tende a instaurare un rapporto diretto con gli oggetti e le piante. L’apertura della poesia ha un tono polemico: Montale rifiuta i “poeti laureati” che hanno falsato la realtà rappresentandola con uno stile aulico, per avere onori e gloria. Egli ama il linguaggio comune, familiare, per descrivere il paesaggio aspro e brullo della sua Liguria, ama le stradette che conducono ai fossati, le “pozzanghere mezzo seccate”, dove i ragazzi ” agguantano qualche sparuta anguilla” e le viuzze che portano agli orti ravvivati dal giallo dei limoni dove hanno tregua il conflitto di sentimenti e delle sofferenze distratte dal loro profumo.
LIMONI
Ho letto questa poesia mercoledì sera, mentre ne cercavo un’altra di Montale intitolata “Ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale”.
E’ bellissima, ma mi anche fatto venire in mente quello che mia nonna Teresita diceva delle persone dall’animo malvagio.
Fabio – Zeneize since 1965. “O l’é aspio comme un citron!”
Mitico Montale… Sai che il detto di tua nonna è famoso anche dalle mie parti? Lo diceva sempre anche una mia topo zia. Un abbraccissimo Fabio amico mio.
Tutt’altro che banale fare una splendida limonata!
Che brava sei! Poi io amo i limoni, specie nella versione alcolica…chissà se li mantengono tutte le loro proprietà! Di sicuro ne acquistano una…..😁😁
Wl’estate!!!
Ciao e grazie!! Sempre tanto interessante ciò che scrivi!
Grazie Pier! I commenti come il tuo sono quelli che mi fanno venir voglia di scrivere sempre e andare avanti in questa mia avventura chiamata blog! Grazie! Il Limoncello piace a tutti ma lo sai che ho assaggiato il Mandarinetto (rigorosamente fatto in casa) e forse mi piace di più? Bhè, poi ci sono un mucchio di altri alcolici a base di limone e, d’estate, si bevono sempre volentieri. Buona giornata!
Sono contento! A volte è vero, viene voglia di piantare tutto…poi io scrivo forse troppo!
Si il mandarino tra l’altro di solito è anche meno dolce, anche se un limoncello come si deve, secondo me di zucchero ne deve avere poco…se no che limoncello e’!
Tieni duro! Poi sai scrivere cose davvero interessanti! Come imparò poi io? 😄
Mi Sa che per un po leggero….pausa.
Oh ma a me piace tantissimo scrivere qui in questa mia tana! E’ solo che quando un nuovo commentatore ti scrive certe cose è davvero piacevole. Ho già visto il tuo blog che è bellissimo e stasera verrò a bussarti alla porta 🙂 Il Limoncello piace anche a me con meno zucchero, concordo, lo trovo più buono e meno stucchevole.
Ti regalo una ricettina che mi ha insegnato un’amica, meglio se con i cedri o i limoni grandi. Tagliare a fettine trasversali, e formare delle rondelle di circa mezzo centimetro, impanarle nello zucchero e metterle in freezer. Il risultato è una sorta di ghiacciolo squisito e rinfrescante. Scommetto che i tuoi topini ne andranno matti… Bacioni 🙂
Ma dai! Non ci credo! A questa cosa non avevo mai pensato! Fantastica! Deliziosa! Già m’ispira! Grazie Stravy. Sono sicura che i topini ti faranno un monumento, vanno pazzi per il limone e… bhè, ovviamente anche per zucchero e ghiaccioli. La proverò sicuramente! Un bacione, buona giornata!
L’importante è far aderire ben bene lo zucchero! :))))
Farò aderire tutto, non vedo l’ora! 🙂
adoro anche io il limone e il lime !!!!! buon fine settimana ciao topina
Buon fine settimana a te Rosa! Un bacione 🙂
Anche a me piace tanto il limone, la cosa più dissetante in assoluto!
Bello il post, brava! E hai fatto delle splendide fotografie 🙂
E che ricettina ha postato Viv, meraviglia, la proverò.
Baci!
Grazie Miss, grazie dei complimenti 🙂 La ricetta di Viv è fantastica non vedo davvero l’ora di provarla! Un bacione!
Come al solito, grazie per il tuo bel post, riesci a valorizzare e spiegare ogni piccola cosa come… un limone!! : ) Ti vedo bene come insegnante, saresti molto brava, oppure come editor di libri di didattica!! Riesci a spiegare e a rendere interessanti le cose senza essere pesante!
A me piace molto il limone, solo che il gelato al limone quando lo mangio, mi fa venire ancora più sete!!
Marco ma grazie! Che bellissimi complimenti! Un’insegnante… Oh Signur non esageriamo 🙂 Ad essere sincera non amo molto il gelato al limone, preferisco allora il sorbetto. Sono strana lo so. Un abbraccio Marco.
“e il gelo del cuore si sfa”: quando leggo questo verso mi vengono i brividi.
Cara topina, sei andata a pescare un altro dei miei miti. Ed è stato proprio Montale a farmi accorgere dei limoni… Così un paio d’anni fa ho comprato la mia pianta, ma purtroppo, siccome non ho ereditato il pollice verde di mio padre, produce solo fiori! Mi sembra di tenerla con cura, la bagno, tolgo foglie e rametti secchi, la ritiro in inverno… ma niente. Ora stavo pensando di rinvasarla in un vaso più grande di terracotta, che dici?
Buon fine settimana e un bacione.
Sicuramente ci vuole un vaso grande Tiptoe, e forse è ancora giovane. Dalle nostre parti il limone non patisce il freddo è una pianta robusta. Che strana questa cosa. Sono felice però di averti fatto incontrare nuovamente Montale. Me lo immaginavo che ti sarebbe piaciuto. Grazie per le tue belle frasi Tiptoe, un bacino della buona notte.
Un post molto interessante, mi ha ricordato una vacanza in Sicilia con gli amici, tempo fa. Gustavamo ogni mattina acqua e limone in piazza da un venditore che spremeva una fetta nell’acqua fresca con un attrezzo dove la fetta si incastrava con precisione. E Montale… un must.
Ciao Stranekind! Bere acqua e limone come l’hai bevuta tu dev’essere ancora più buona. All’aperto, in piazza… che squisitezza. Montale, è Montale. Lui. 🙂 Sono felice che questo post ti sia piaciuto. Un saluto!
quando in casa mia mancano i limoni, come adesso, grr… divento nervoso!
Vai a raccoglierli da qualche parte! Presto! Quelli presi in giro sono ancora più buoni! 🙂