Che donna! E che caratterino!
Oggi vi racconto un’altra storia accaduta davvero nella mia Valle durante la Seconda Guerra Mondiale. Sapete bene che amo raccogliere ricordi e informazioni dei miei “vecchi” convallesi e di quello che hanno vissuto nei tempi che furono e, questa volta, voglio parlarvi di lei: di Nonna Ida, nata tra i monti nel 1887.
Era una signora tutta pepe, con una personalità da sballo.
Nonna Ida viveva a Vignago, una borgata piccolissima di Corte, ed era davvero parecchia la strada che, a piedi, ogni giorno, doveva percorrere per andare a trovare la figlia che viveva in paese e portarle qualche provvista.
Un giorno, in Piazza dei Casai, alcuni tedeschi nemici, che ai tempi razziavano i paesi e tenevano sotto controllo gli abitanti, la fermarono per farle qualche domanda con ben poca gentilezza.
Nonna Ida, davanti a quella che lei definì maleducazione bella e buona nei confronti di una signora, se ne infischiò soavemente di rispondere e proseguì il suo cammino noncurante di aver di fronte dei militari severi e incattiviti. Non solo: aggiunse persino una smorfia di indignazione verso cotanta sgarbatezza. Per tutta risposta, questi ultimi, dopo averle lanciato un grido, le puntarono i fucili contro e le intimarono di fermarsi. Ida sapeva bene di avere diverse armi che miravano alla sua schiena, ma, con orgoglio e dignità, decise di continuare e nemmeno si voltò.
Fu proprio mentre sentì caricare gli schioppi dietro di lei che, nonostante lo stridere nelle orecchie e nell’anima di quella preparazione a morte certa, un abitante di Corte, un anziano signore che viveva proprio lì nel piazzale, uscì di casa e si mise a richiamare l’attenzione dei nazisti, rischiando egli stesso.
Non si sa come, ma riuscì a farsi capire tra il dialetto e un italiano agitato da quei militari arrabbiati.
Nonna Ida e altre persone rintanate nelle proprie case sentirono quell’uomo dire: «No! No! Fermaive! (Fermatevi!) Nu stae a sparà! (Non sparate!) E’ una brava donna! E’ una brava donna! Sta andando da sua figlia a portarle da mangiare!».
Forse voi non mi crederete, forse penserete a una gran botta di fortuna; tra noi animali, invece, vige sacrosanta le Legge dell’Energia e, secondo me, fu proprio a causa dell’energia (buona) scaturita da Nonna Ida e da quel signore salvatore che, come per magia, i tedeschi non spararono.
Il militare più alto in grado, che stava per ordinare «Fuoco!», si bloccò. Osservò attentamente quell’anziano. Il suo sguardo era serio e imperativo. Gli occhi azzurri del comandante trafiggevano come lame, poi, continuando a puntare il viso di quel pover’uomo preso da sgomento e agitazione, con un solo cenno della mano comandò ai suoi di abbassare i fucili. Non so voi… ma io voglio pensare che quel soldato ascoltò anche il proprio cuore. Perché io sono certa che, nonostante gli omicidi, le rappresaglie, le violenze e le barbarie, tutti quei soldati, vittime anch’essi, come ho sempre detto nei miei articoli, di qualcosa di più grande di loro, un cuore lo avevano. E alcuni sapevano ascoltarlo.
Fatto sta che Nonna Ida, venne risparmiata insieme a quel coraggioso abitante di Corte. Nonna Ida non si voltò e non si fermò a ringraziarlo. Proseguì per la sua meta: la casa della figlia. Ebbe paura, certo. Ebbe paura e timore che quelli potessero essere i suoi ultimi momenti di vita. Ma, in quell’istante, qualcosa le suggerì di comportarsi così.
Naturalmente, l’arzilla signora ebbe modo di sdebitarsi con il suo compaesano e in molti, ancora oggi, ricordano questo fatto.
In certe situazioni bisogna trovarvisi. Cosa guida il corso degli eventi? Il carattere? La personalità? La paura? L’istinto? Non si può sapere, ma l’epilogo è stato lieto e l’importante è questo. Nonna Ida visse ancora molti anni e, per tutta la sua esistenza, continuò ad avere la sua forte tempra che la contraddistinse.
Vi abbraccio e vi aspetto per il prossimo racconto.
A volte il caso, si da un giusto appuntamento 🙂
Che bella cosa hai detto… 🙂 ❤
Divento ogni giorno più saggia 😀
Buona giornata Pigmy!
😀 Ahahah!!! Beh… poetessa lo sei già da tempo oltre che saggia 😉
Occhio che stai confondendo persona 😀
No no… so benissimo di chi sto parlando! 🙂 ❤
I nostri anziani avevano si’ un’altra tempra e un altro carattere rispetto a noi che viviamo in un mondo molto più agiato e “comodo” del loro. Che bella questa storia, Pigmy, e che belle queste figure che hai portato alla luce.
Un abbraccio 🙂
Grazie Tiptoe, hai ragione e amo tantissimo ricordare questi avvenimenti perchè sotto un certo verso impressionano… Un abbraccio 🙂