“Due estati, un inverno”

Topi, quello di oggi è un articolo un po’ fuori dal comune.

Sapete che mi piace parlarvi degli scrittori della mia terra o che ne cantano le lodi nei loro scritti, per cui eccomi di nuovo qui a presentarvi un progetto particolare di cui fa parte anche la mia amata Valle Argentina.

Lo scrittore Marco Uggé, approfittando dell’appartamento che i familiari possiedono ad Arma, nel 2007 è venuto nel Ponente ligure per restaurare la parrocchiale di S. Sebastiano, ad Artallo. Lo scrittore e decoratore è rimasto in Riviera ben tre anni e sapete bene tutti che, una volta messo piede in questo lembo di terra che è la Liguria, difficilmente si può dimenticare l’accoglienza del mare giocondo e l’abbraccio delle sue montagne. Nel suo periodo di permanenza nei luoghi di cui vi parlo sempre nei miei articoli, Marco ha scoperto al contempo proprio il Mar Ligure grazie alla pesca in apnea e le Alpi Marittime insieme alla mia amatissima Valle Argentina. Tornato nella bassa lodigiana da cui già proveniva e avendo intessuto amicizie qui in terra ligure, Marco ha inventato la storia contenuta in “Due estati, un inverno”.

mar ligure bussana

Ma vediamo di conoscere qualcosa di più riguardo la sua storia.

Tanto per cominciare, topi, il romanzo di Marco Uggé fa parte di un progetto editoriale moderno ideato da Bookabook, una casa editrice che prima di pubblicare i libri dei suoi autori attua delle campagne di crowfunding: gli autori selezionati dalla casa editrice devono raggiungere 200 preordini in 100 giorni delle loro opere, conquistando quindi la fiducia di 200 lettori. Acquistare in prevendita il romanzo di Marco significa dunque puntare sull’autore e permettergli di realizzare il suo sogno, quello di vedere effettivamente pubblicata la sua storia. Trovate tutte le informazioni al riguardo sul seguente sito: https://bookabook.it/libri/due-estati-un-inverno/

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Intanto, visto che si parla di posti che conosco, vi lascio dei brevi estratti dal suo testo.

“Alle prime luci del mattino, da uno sperone a picco sul mare, un uomo possente ma dai modi gentili si godeva la brezza marina, mentre con la solita meticolosa cura andava occupandosi di un piccolo angolo di paradiso.

giardino piante grasse

A ridosso del promontorio, dove la via tra Arma e Bussana s’eleva nel punto più alto, una curva pare voler far prender fiato alla strada ormai stanca d’inerpicarsi su per la costa. In questo angolo ritagliato tra cielo e mare, Alceste aveva piantato un piccolo giardino mediterraneo o meglio, come spesso accade tra gli amanti, lui l’aveva trovato… o forse era il giardino che aveva trovato lui; ad ogni modo era nata una simbiosi tra questo omone dai modi gentili e la terra baciata dal sole e sferzata dal mare. Così, insieme alle piante di aloe, erano spuntati cactus, crassule, euphorbie ed altre varietà della macchia mediterranea.

pianta grassa

[…] Era una mattina come tante, una di quelle mattine che spesso ti regala la Riviera di Ponente in estate.

 

Il mare calmo per quanto permetta l’esposizione costiera della zona, era animato da infiniti bagliori di luce che riflettevano lo smuoversi di piccole onde; la marea in entrata permetteva catture ed a queste pensava Luca mentre col motorino sfrecciava verso la darsena di Arma.

mare arma di taggia

Nella sua mente gli auspici per una buona pesca erano stimolati dal solito profumo che le mattinate ponentine ti regalano a piene mani; solo chi ha vissuto qui per qualche tempo capisce di cosa parlo: è un misto di salsedine, sabbia, olio, fiori, il tutto sferzato e rimescolato dall’aria frizzante delle Alpi Marittime che si scontra e si miscela con quella del Mar Ligure.

mare bussana

[…] Lo scoglio di Bussana è una zona costiera del paese omonimo che, a poche centinaia di metri da Arma, fa parte in realtà del comune successivo. Posto all’estremo ovest del golfo di Arma stesso, si erge su un terrapieno naturale di roccia modellata nel tempo dai venti e dalle mareggiate. Gli elementi, come la mano possente di uno scultore, hanno staccato un grande masso che franando in epoche remote nel mare ai piedi del faraglione, lo ha ben coronato come un puntino sulla i.

Per concludere, ecco anche la trama di “Due estati, un inverno”:

Estate 2015. Quale mistero si nasconde a bordo della Tristana, yacht a vela abbandonato nella rada tra Arma di Taggia e Bussana di Sanremo? E chi ha ucciso a colpi di pistola il povero Mario Acquarone, pescatore subacqueo trovato morto sulla spiaggia di Costa Balena? A questo e ad altri interrogativi saranno costretti a rispondere Luca D’Arrigo, Luca Risso e Michele Fantoni, tre giovani amici inseparabili, con la passione per la pesca in apnea. In questo luogo della spensierata stagione che si aspettavano, i tre dovranno districarsi in una complicata e pericolosa avventura che, oltre a vederli protagonisti, li confronterà con uno spregiudicato trafficante d’armi e un gruppo di spietati ex-mercenari. La vicenda copre l’arco temporale di due estati e un inverno e ha come palcoscenico la suggestiva Riviera Ligure di ponente, col suo sole perenne, il suo mare sempre blu e quel cielo che nel mare si rispecchia, così tanto grande e così tanto azzurro da sembrare finto.

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Che ne pensate, topi? Non vi sembra interessante? Resto sempre molto affascinata dal modo di vedere il mondo in cui vivo da parte di scrittori e artisti che decidono di omaggiare la mia terra.

Io adesso vi saluto, vado a leggere qualche nuova avventura da raccontarvi.

Un saluto dalla vostra topo-lettrice Prunocciola.

L’Aloe, la Dea della salute

La conoscete questa pianta, vero? Immagino di sì, ma ne vorrei parlare ugualmente, perché è così ricca di virtù che desidero proprio dedicarle un post.

Prendo in prestito delle foto di Niky e ve la descrivo, visto che lei la coltiva.

Da come potete vedere, quella che vi mostro  non è la classica Aloe che si vede in giro. Infatti, di Aloe ce ne sono di diverse qualità, ma sono tutte ottime e possono aiutarci a vivere bene. Partendo dal presupposto che l’Aloe non ha un vero e proprio significato, ma viene definita semplicemente “Elisir di lunga vita. Dono del padre Eterno”, possiamo già capire che potrebbe essere definita miracolosa. I motivi sono i seguenti: l’estratto delle sue foglie è lenitivo, ha azione filtrante per i raggi UV, è emolliente, tonificante e idratante. Considerata “la pianta della salute” per eccellenza, ha addirittura ricevuto i meritati onori dal governo degli Stati Uniti d’America che ne riconobbe le proprietà curative nei confronti delle ustioni quando, nel 1959, Miller la fece conoscere mettendo in pratica le sue potenzialità.

L’Aloe Vera o Aloe Barbadensis è la più comune, ma come vi dicevo a inizio post, ne esistono di diverse qualità e tutte venivano usate già dagli antichi Egizi per diversi scopi. Oggi il suo succo viene persino usato per combattere vari tumori in special modo quello della leucemia. Vive ovunque, anche se predilige i climi caldi e secchi e a difenderla ci pensano delle spinette che rivestono i lati delle robuste foglie.

Anche nella mia Valle è molto coltivata. E’ stata studiata per anni e in tutte le sue forme fino a diventare il principale ingrediente di emulsioni, creme, pomate, e vari prodotti di bellezza e igiene dopo che si è visto quanto era rinfrescante e disinfettante. Il gel contenuto nelle sue foglie è antinfiammatorio, nutritivo, antimicotico, analgesico e ricco di sali minerali e vitamine, ma attenzione: se ingerito in elevate quantità può essere un potente lassativo.

Le qualità di questa pianta non sono finite. I suoi principi attivi contengono mucillaggini e aloina, è per questo che – vi sembrerà impossibile – essa diventa anche antipiretico, rigenerante nei  confronti delle cellule del nostro strato epiteliale anche in caso di ferite. Umettante, virostatica e battericida.

Avete ricevuto abbastanza informazioni? No?! E allora continuo.

E’ emostatica, lenisce il prurito ed è disintossicante. E’ così potente che il suo succo è da sconsigliare durante la gravidanza, perché potrebbe rivelarsi abortivo, se realizzato in modo casalingo. L’Aloe è una pianta perenne alta anche più di un metro, succulenta, carnosa e della famiglia delle aloeaceae. Tenetela sempre presente.

Avete visto quanto è fantastica? Spero di avervi dato sufficienti informazioni.

Vi saluto abbracciandovi. La vostra Pigmy.

M.