Oggi topetti parleremo (nuovamente) e ammireremo, un fenomeno particolare del quale vi avevo raccontato già tempo fa qui
http://latopinadellavalleargentina.wordpress.com/2013/01/18/il-miraggio-di-fata-morgana/ (se cliccando non esce nulla andatelo a cercare nel post del 18 gennaio 2013, sono un’imbranata abbiate pazienza!). Oggi però, ho la possibilità di documentare ancor di più, questo fantastico miraggio grazie al mio amico Franco, che mi ha permesso di postare le sue stupende foto. Franco è un abitante della Valle Argentina come me e, come me, ama la natura e tutto quello che ci circonda. Come avrete letto nel vecchio post, si tratta di un miraggio, in cui si vedono luoghi inesistenti o che è impossibile siano lì. Ma non è così semplice. Questo fenomeno, prende il nome dalla leggenda celtica sulla Fata Morgana che, per non rimanere sola, attirava a se’, con
l’inganno, marinai e condottieri facendo vedere loro luoghi paradisiaci nei quali ritemprarsi. Ed è un vero spettacolo. Oggi, voglio raccontarvi questa storia attraverso gli occhi di Franco. Attraverso le sue sensazioni e le sue emozioni perchè, dovete credermi topi, questo è un incanto che lascia senza fiato. Franco è un artigiano edile con la passione della fotografia (non vedo l’ora di postarvi qualche altra sua incredibile immagine). Si occupa di ristrutturare i vecchi casoni di campagna, i ruderi tipici della mia zona, che amo tantissimo. La passione dello scattare immagini, lo ha portato a occuparsi, ormai da molti anni, di fotografia prevalentemente naturalistica e birdwatching (per chi non lo sapesse, il birdwatching è un hobby inerente
all’osservazione e allo studio degli uccelli in natura. È sinonimo del termine birding, usato in America, e che comprende, oltre all’osservazione, anche l’ascolto e il riconoscimento dei canti, nonchè del territorio). Ed è stato proprio camminando, perlustrando le nostre zone, vivendo questa natura generosa che, Franco, si è imbattuto spesso in questo fenomeno cogliendo delle testimonianze che mi hanno affascinato moltissimo. Come tutti saprete, e soprattutto noi Liguri ne siamo i più grandi spettatori, sull’orizzonte del nostro mare, il profilo della Corsica si può scorgere regolarmente durante le terse giornate invernali. Prevalentemente al mattino. E ogni
volta, tutto ciò, è un disegno magico. Un disegno così magico, da sembrare, non sempre, ma a volte sì, forse anche un po’ troppo perfetto e perchè no… forse un po’ troppo magico. Ma andiamo con calma. Mi racconta Franco che, per molti anni, insieme ad alcuni suoi amici, ha cercato di trovare una spiegazione attendibile su tale fenomeno
senza mai però, averne una certezza sicura. Sostanzialmente le ipotesi erano due: c’era chi diceva che l’immagine era reale perché la curvatura terrestre in relazione alla distanza che ci separa dalla Corsica (180 km circa), non è sufficiente per nascondere completamente il profilo dell’isola, ma è altresì vero che, a questa distanza, i bassi strati dell’atmosfera, non ne permetterebbero una visione così limpida. La seconda ipotesi, che ora sappiamo essere quella più corretta, era quella del miraggio ma, gli strumenti
per poterlo dimostrare (pubblicazioni, libri, etc.) erano difficilmente reperibili. Poi, finalmente, è arrivato internet e tutto è stato chiarito. Ora sappiamo che, questo fenomeno, si chiama Miraggio Superiore, esso ci permette di vedere oggetti che stanno oltre la linea dell’orizzonte. Insomma c’è Corsica e Corsica. C’è anche la Corsica che ci viene riflessa. Che si specchia nell’atmosfera e, bellissima, si mostra a noi con le sue
curve montuose. Il miraggio superiore si verifica in particolari condizioni atmosferiche che coincidono sempre con una elevata trasparenza dell’aria, motivo per il quale, i sostenitori dell’immagine reale, giustificavano la loro teoria. Ma Fata Morgana è ancora un’altra storia. Franco continua il suo racconto: – Innanzitutto, a differenza del miraggio superiore al quale ero abituato, si tratta di un miraggio multiplo, dovuto ad un’ irregolare distribuzione dell’indice di rifrazione, mentre, nel miraggio superiore l’indice di rifrazione assume un valore ben definito -. Un miraggio potenziato praticamente. Potete
immaginarne la meraviglia? L’emozione è fortissima, la si percepisce negli occhi di chi l’ha conosciuta e, oggi, ce lo può raccontare. E Franco è felice di aver potuto condividere questa emozione con il suo amico Gino, che gli ha confermato di vedere egli stesso quel che vedeva lui. Dinnanzi a loro, in una visione panoramica che le foto
non possono rendere spettacolare com’era, all’orizzonte, e al di sopra delle nuvole, si ergeva questa specie di barriera che, oltre ad essere di una bellezza disarmante, era cangiante nel tempo (questo è tipico nel miraggio multiplo). – Il fenomeno è durato molto tempo (almeno due ore) e, spostando lo sguardo verso Ovest, ci siamo accorti che il fenomeno interessava anche le montagne al confine con la Francia, forse il Monte Grammondo (1.378 mt) -. Il nome “Fata Morgana” ha sempre suscitato in Franco un qualcosa avvolto da mistero che evoca visioni leggendarie ma ha potuto constatare che, in effetti, si tratta di qualcosa di reale o “quasi”. Un fascino, a prescindere. E adesso, cari topi, dopo questa interessantissima spiegazione, eccovi la descrizione delle immagini che ho postato partendo dall’alto. Allora, la prima e la terza, tutte e due con lo sfondo rosso del cielo, sono state scattate il 09/12/2012 e ripropongono il profilo reale della Corsica.
Esse, sono state scattate dal Monte Ceppo e dalla Valle Oxentina
(se qui nel mio blog, in search o cerca, scrivete questi nomi, vi verranno fuori i miei articoli inerenti a questi luoghi). La seconda, quella con la neve sulle montagne, è invece stata scattata dal Monte Faudo nel 1993. A scendere, dalla quarta foto fino alla nona, eccovi invece il fenomeno denominato Fata Morgana e potete vedere come esso sia cangiante nel tempo. Nella decima foto infatti, ecco che inizia a distinguersi il profilo reale della Corsica nel momento in cui il fenomeno inizia a scemare. Infine, le ultime
due foto, dimostrano le nuvole e le montagne francesi anch’esse interessate da tale fenomeno. Bhè, topi, io non ho parole, un reportage senza precedenti, cosa ne dite? Molto curioso a mio parere. A questo punto, a me non resta altro che ringraziare infinitamente Franco e complimentarmi con lui per le immagini dettagliate e la ricca spiegazione che mi ha fornito e che ho potuto raccontare a voi; e, sempre a voi, mando un bacione affettuoso… e reale! Giurin, giurella!
Foto di Franco Bianchi.
M.