La Pizza ai Fiori e il saper assaporare

Quando preparai la mia Pizza ai Fiori di Zucca, quel giorno, mai avrei pensato di poter regalare a voi un fantastico consiglio. Maga Gemma sarebbe nuovamente venuta a trovarmi, e volevo fare un figurone, tirai fuori dalla manica una ricetta unica e assolutamente speciale per quell’occasione.

Il consiglio di cui vi parlavo poco sopra riguarda una di quelle abitudini che noi animali eseguiamo in automatico, non pensiamo mai a trasmetterla anche agli umani, sempre troppo presi da mille cose da fare, irrequieti e stressati.

Prima di tutto, però, lasciatemi dire che la mia pizza ha avuto davvero un grande successo!

«Deliziosa!» l’ha definita Gemma e io ne sono stata contenta. Ha i gusti molto difficili quella Maga, sapete?

La mia pizza è tutta naturale, una vera bontà. Vi rivelo immediatamente come l’ho preparata. Allora, per prima cosa, per farne una bella teglia dovete procurarvi:

  • 130 gr di farina integrale
  • 260 gr di farina 1 (o anche manitoba tipo 1 per salati)
  • 25 gr di lievito madre secco (io ho usato quello fresco perché me lo autoproduco)
  • 2 cucchiai di olio di oliva
  • sale q. b.
  • 200 gr circa di acqua tiepida
  • un po’ di maggiorana
  • un po’ di origano
  • 200 gr di pizzottella
  • scamorza affumicata a piacere
  • una quindicina circa di fiori di zucca

Mescolate le farine e disponetele a fontana, come a creare un vulcano. Mettete acqua, poca per volta, nel centro, assieme a olio e lievito. In un bicchiere a parte sciogliete il sale in poca acqua. Mentre iniziate a impastare le farine con la parte liquida, versate anche il sale sciolto a poco a poco.

Iniziate poi a impastare più energicamente, aggiungendo l’acqua a poco a poco, finendola tutta.

L’impasto, a questo punto, apparirà morbido e appiccicoso, ma continuando a impastare diverrà morbido e soffice senza più attaccarsi alle dita.

Una volta raggiunta la consistenza giusta, si unge la teglia, si adagia l’impasto e si stende la pizza con le mani partendo dal centro e andando verso i bordi, senza bucare la pasta e rispettando i gas di lievito, perciò occorrerà usare delicatezza.

A questo punto lascerete lievitare nel forno spento per almeno due ore. La mia ha lievitato più di otto ore, e il risultato è stato eccellente.

Trascorso il tempo di lievitazione, sminuzzate la mozzarella con le mani e  cospargetela su tutto l’impasto, ungendolo poi un poco, se vi piace meno asciutto. Grattugiate grossolanamente la scamorza affumicata nella quantità a voi più gradita  e spolvererete la superficie con una prima parte della maggiorana.

Pulite i fiori e apriteli, adagiandoli infine sopra il formaggio e sovrapponendoli un po’, coprendo bene tutta la pizza. A questo punto, sia che lo avete già messo prima sia che lo abbiate omesso, occorre irrorare con del buon olio, sale, origano e maggiorana a piacere e infornare a 220° per un quarto d’ora.

Ecco bello e pronto il vostro figurone! Come vi dicevo, Maga Gemma se n’è mangiata due bei pezzi, portandosene via altri due per l’indomani: una grande soddisfazione per me. Ma – posso proprio dirmelo da sola- era una squisitezza!

Comunque, mentre si stava assaporando tanta delizia, la Maga mi fece notare come la maggior parte degli umani, mentre mangia, non pensa minimamente a quello che sta facendo: porta il boccone alle labbra con un gesto inconscio e abitudinario del corpo. Che peccato! Ci sono così tante cose da scoprire negli ingredienti! Sono un mondo e, prestando loro attenzione, si può entrare in esso.

«Sai cosa penso, Pigmy?» mi disse a un certo punto quella fantastica donna.

«Dimmi pure, Gemma»

«Noi sappiamo che, ad esempio, i fiori di zucca sono un vero toccasana contenendo le vitamine del gruppo B e anche molto Potassio e Calcio; risultano utilissimi per chi soffre di osteoporosi e, d’estate, quando è il loro tempo, ne facciamo grandi scorpacciate in modo da assimilare queste proprietà per parecchio tempo. Ebbene… io penso che, se mentre mangiamo questi grandiosi doni della natura, pensassimo a quello che contengono e a cosa stiamo ingoiando, i loro principi attivi avrebbero ancora più potere all’interno del nostro organismo. Ovviamente io e te lo sappiamo, mi riferisco a quelle persone che mentre mangiano fanno tutt’altro.»

«Non hai torto, Gemma, secondo me. E’ come dare a queste proprietà un potere in più. Tenendone conto è un po’ come “nutrirle”, dar loro importanza, renderle ancora più vive e più efficaci.»

«Esattamente. E poi è davvero un peccato non assaporare appeno di quella loro delicatezza, anche se il mio discorso vale per qualsiasi alimento.»

«Mentre si mangia è bello diventare parte del cibo, essere presenti a ciò che si sta facendo, comprenderlo in noi come un tutt’uno: ci si sente più ricchi e più sazi, perché si vanno ad alimentare anche altri sensi. Si entra in correlazione con quell’ingrediente e, attraverso l’energia, lo si fa manifestare in tutta la sua meraviglia. Soprattutto dentro di noi.»

«Hai proprio ragione Pigmy. Io so che è così.»

«E se lo sai tu che sei una Maga…»

Quando la Maga se ne andò, fui felice di quel bel pomeriggio passato assieme a parlare di un discorso che appare banale, ma che invece è così importante. Mi auguro abbiate potuto recepirlo anche voi. Io ora vado a preparare qualcos’altro da mangiare, a voi non mi resta che augurare una buona pizza e, mi raccomando, vivete il momento del pasto. Trasformatelo in un attimo di benessere totale.

Squit!