Cari topi, quest’oggi voglio parlarvi di un termine. Un termine tutto nostro e che fa sorridere. Oggi, infatti, vi illuminerò su una parola dialettale che è anche simpatica. La parola in questione è Scuralame.
Vedo già i vostri musi perplessi, ma sono qui proprio per raccontarvi il suo significato.
Avete presente le persone un po’ tirchie? Quelle che difficilmente tirano fuori soldi per pagare un “giro di bevute” agli amici? Direi che ci sono un po’ dappertutto, mica solo nella mia Valle. Ebbene, queste persone, in ligure, vengono chiamate proprio Scuralame.
Questo nomignolo nacque molto tempo fa, fu coniato dai pescatori che lavoravano notte e giorno nel mio mare. La mia, infatti, è una terra baciata dal Mar Ligure e la pesca era – e è – una delle sue principali attività.
Quando il pescatore buttava giù l’amo con il vermetto appeso, non sempre tirava su il pesce che si aspettava di poter condividere con tutta la famiglia. Accadeva, infatti, che spesso, quando tirava su la lenza, l’amo usciva fuori dall’acqua bello pulito e il pescatore rimaneva con solo due mosche in mano. I pesci sono molto furbi, si sa, e può capitare che un pesce riesca a cibarsi dell’esca senza farsi acciuffare, ma sovente capitava che un piccolo branco di pestiferi mascalzoni, grazie alla loro bocca piccina, rosicchiava ben bene il verme e puliva l’amo alla perfezione. Nessuno rimaneva agganciato, e meno male per loro, direi, anche se il pescatore era un po’ meno contento.
E chi erano questi pescetti così arditi e approfittatori? Erano gli avannotti, cioè i cuccioli di pesce (scusatemi se questa volta non posso postare foto mie, ma non sono un sub). Sono così piccoli e hanno la bocca tanto minuscola da riuscire a far arrabbiare chi attendeva per ore e ore di portarsi a casa la cena.
Gli avannotti di Spigola, o di Sarago, o di molte altre specie di ittiofauna di tutto il Mediterraneo, quando sono piccoli, sono anche scuri e sottili, ma possono riflettere bagliori grazie al loro colore grigio metallico. Da qui il nome Scura-lame, come a voler intendere che ci siano “lame scure” nell’acqua.
Mangiavano a sbafo, proprio come mangia o beve chi, ancora oggi, si ritrova a fare nelle osterie quando sono gli altri a pagare. E’ un termine molto usato dagli anziani che frequentano il loro bar preferito, ogni giorno, prima di rincasare.
Lo conoscevate già? E’ simpatico vero?
Ora vi saluto, vi aspetto al prossimo termine ligure! Squit!
Photo edenaquarium.blogspot.com