Passi, passi e poi…?
Cari topi, le calzature che vedete in queste immagini sono scarpe che ho trovato abbandonate in giro in vari luoghi e ho fotografato. Mi son sempre detta, “prima o poi ne farò un post”, e qu
el giorno è arrivato.
Sì, perchè non capita a tutti, penso, di trovare scarpe lasciate qua e là, soprattutto se ci si ferma ad immaginare come abbiano potuto fare, i vecchi proprietari, a tornare a casa scalzi. Da non credere vero? Non le ho messe io, ve lo posso assicurare. A voi è mai capitato di trovarne così tante? Chissà cosa vorrà dire. Oddio, non dev’esserci per forza una spiegazione, ma forse sì.
Ed è anche bello poter pensare che forse… devo prendere e andare a scoprire nuovi luoghi? O devo soffermarmi un po’ di più con le zampe a terra? Oppure ancora, la Caritas, così facendo, può aiutare di più i bisognosi?!
Ma dove mi soffermo maggiormente è sul pensiero che mi porta a chi, queste calzature, volente o nolente, le ha abbandonate.
Un elegante paio, color mogano, su una panchina di Parigi in Rue d’Alésia, uno più sportivo, per passeggiare in campagna in compagnia della natura, uno per tutti i giorni, fuori da un Supermercato, dove probabilmente tutti i sacchetti erano già troppo pesanti da portarsi appresso. Un grosso paio di stivali verdi, in gomma; tipici del pescatore, messi a colare via tutta l’acqua entrata. Ciabatte da bambino. E che dire di chi delle scarpe ne ha fatto due comodi vasetti?
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Lasciate lì, forse dopo una serata passata con Bacco, inebriati dall’alcool, o una fuga improvvisa, per la quale non c’era tempo da perdere, o ancora, una semplice dimenticanza. Ma com’è possibile? Ognuno di essi… In quanti mai potrebbero dimenticare scarpe in giro? E quanti passi, queste scarpe hanno fatto prima di rimanere ferme lì? Appoggiate a terra o sospese per aria? Una Valle piena di calzature la mia. E non è Valleverde!
Un bacione topini e non zampettate troppo voi!
M.