Trombette, zucche e polpettoni

Topi, quello di oggi è un post da leccarsi i baffi. La sentite l’acquolina che già vi riempie la bocca?

Nella mia Valle, ma anche in altre della Liguria, cresce una zucchina speciale, alla quale tutti noi liguri siamo affezionati e che coltiviamo con un certo orgoglio. Ve l’ho già presentata altre volte, è la zucchina trombetta! La sua forma particolare la rende davvero artistica e noi la usiamo in mille modi, perché è un alimento versatile e buonissimo. La preferiamo alle zucchine scure che vendono nei supermercati, anche perché ha un sapore che non è paragonabile con altre specie di cucurbitacee.

Comunque, fatto sta che nel mio orticello le trombette vengono su che è una meraviglia. Si attorcigliano su se stesse, alle canne di bamboo che fanno loro da sostegno e alle staccionate, ecco perché ho deciso di creare con questo ingrediente protagonista una ricetta un po’ diversa dal solito. Topini e topi anziani si son leccati tutti i baffi, per cui ve la propongo. Badate: è una di quelle ricette da realizzare in grandi quantità per fare scorta durante i mesi invernali, si presta proprio bene a essere congelata. Tra l’altro è anche semplice e veloce! Bene, cominciamo.

Raccogliete o procuratevi circa 600 grammi di zucchine trombette e mezza cipolla e tritatele finemente in un mixer. Devono essere quasi una purea. Se volete, potete ripassare poi questo composto verdino in una casseruola con un filo d’olio per cinque minuti, facendolo appassire, ma non è obbligatorio, solitamente salto questo passaggio. Aggiungete alla purea di zucchine le spezie che preferite, io uso il pepe, l’aglio in polvere e la noce moscata, ma potete mettere anche del timo o della maggiorana, se li gradite. A questo punto mettete tutto in una ciotola ampia insieme a 250 grammi della ricotta che preferite e 200 grammi di pan grattato, aggiustate bene di sale e mescolate il tutto.

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Il composto rimane compatto, quasi difficile da impastare col cucchiaio. Aggiungete un cucchiaio circa di olio extravergine di oliva e date un’ultima rimestata. Ecco, ora l’impasto del nostro polpettone è pronto.

“Ma come, topina? Niente uova?” starete già dicendo. Vi sento! No, per questa ricetta non sono previste né uova né carne, il polpettone si tiene insieme da sé, provare per credere.

Sapete, ero un po’ scettica anche io la prima volta, ma il risultato ha sorpreso me e tutti i miei commensali. Credetemi se vi dico che è diventato il piatto forte di molte feste e ricorrenze!

Torniamo a noi, quindi. Prendete uno stampo per plum-cake e cospargetelo di olio, poi versatevi dentro il composto e livellatelo bene. Non vi resta che infornarlo a 200°C, lo cuocerete per una mezz’oretta.

Mentre il polpettone se ne sta tranquillo nel forno, voi non statevene con le mani in mano, mi raccomando! Preparate un buon sugo di pomodoro, perché servirà ad arricchire questo piatto già squisito di per sé. Qualche volta, anziché fare un sugo semplice, aggiungo dei funghi e vi assicuro che ci stanno proprio benissimo.

Una volta pronto, fatelo raffreddare un po’ prima di girarlo su un piatto da portata. Guardate che figurone che fa!

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Tagliatelo a fette larghe e servitelo su un letto di salsa di pomodoro, oppure lasciate che siano i vostri ospiti ad attingere al sugo a proprio piacimento. Si sposano proprio bene insieme! L’ho provato anche con un sugo ai funghi ed era molto buono anche così. Con questa ricetta potete davvero sbizzarrirvi e dare spazio alla fantasia. Abbinatelo con i gusti che più vi piacciono, credo possiate addirittura utilizzare la ricotta di pecora, anziché quella di mucca, darebbe a questo piatto un sapore più deciso.

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Prima di concludere, voglio regalarvi un’ultima chicca. Se lascerete maturare le trombette nell’orto fino all’autunno, quando diventeranno panciute e di un giallo-arancio bellissimo, potrete usare quelle zucche per sfornare decine di polpettoni come quello che vi ho insegnato a fare. E con le zucche gialle della mia Liguria vengono davvero squisiti!

In questo caso, ricordatevi di aggiungere qualche spezia in più per contrastare il gusto dolce della zucca. A me piace usare l’erba cipollina insieme al pepe e all’aglio e, qualche volta, aggiungo un po’ di parmigiano e sostituisco la cipolla con il porro.

Buon divertimento, topi! Che bontà!

 

Miglio e Semi di Zucca, non ci crederete ma vi rendono felici!

E si perchè si dice che alimentarsi bene sia uno dei primi traguardi per arrivare alla felicità. E allora non aspettiamo! Prepariamo subito un gustoso pranzetto che ci farà sorridere. Immagino già le vostre facce ma…. provare per credere! Un piatto semplicissimo ma molto nutriente e sano. Io lo preparo in questo modo:

in un colino sciacquo il miglio che, se vi è possibile, vi consiglio di acquistare in un negozio di alimenti biologici. E che non sia precotto per cortesia!WP_20150413_002

Nel mentre, in una terrina, metto a soffriggere: cipolla (tagliata alla julienne), curry, un pò d’aglio ed erbe aromatiche a piacere. In questo caso c’era timo, alloro, salvia, prezzemolo, dragoncello, erba cipollina e due foglie di menta (non di più perchè la menta si sente parecchio!).WP_20150413_003

Il tutto inumidito da un pò di buon Olio Extra Vergine d’Oliva Taggiasca. E scusate se sottolineo il nome dell’oliva ma ne vale la pena e chi lo conosce lo sa.WP_20150413_004

Quando la cipolla assume il color dell’oro, aggiungo il miglio e un bel pò d’acqua. Tanta acqua ci vorrà quindi, preparatevene un pò da parte o vi si attacca tutto. Assorbe più del riso. Ovviamente potete anche usare il brodo ma io quel giorno ho usato l’acqua per fare prima ed è venuto buonissimo lo stesso. Salo con del Sale Rosa dell’Himalaya perchè sono fissata col Sale e ne ho di diversi tipi. Il Sale Rosa himalayano non sala molto per cui mettetecene tranquillamente di più e regolatevi a vostro piacimento. WP_20150413_005Quando il miglio è quasi cotto, all’incirca dopo 20/25 minuti, ecco uno degli ingredienti principali. I semi di zucca tostati e non, dipende da quelli che vi piacciono di più. I miei non lo erano. Mescolo per benino e dopo pochi attimi spengo il fuoco. Un altro filo d’olio in uscita, come direbbe un vero cuoco, e una spolveratina di prezzemolo per gli appassionati di questo gusto.

Ecco bella e pronta una delle ricette più salutari al mondo. E credetemi, è davvero buona!

La maledizione del couscous

Una maledizione che i topini adorano.

Quando questa maledizione incombe sulla nostra tana, tutti sono felici! Come mai? Ve lo spiego subito. La “Maledizione del Couscous” trattasi semplicemente del fatto che, ogni volta che mi viene in mente di fare il Couscous, non ho in tana, mai e dico mai, gli ingredienti giusti. Che rabbia! Ormai mi passeggia sulla lingua, nel palato, devo farlo assolutamente! Ma… Succede quindi che mi devo arrangiare come posso, con quello che ho e, a sentir loro, il risultato è ottimo comunque.

Ho deciso quindi di farla conoscere anche a voi questa maledizione e, se promettete di non mettervi a ridere, vi darò la ricetta. Va be’, va be’… ridete pure, tanto qui si leccano i baffi, tiè.

La gente mi dice sempre “Ma non lo compri già fatto?”. No. Lo faccio io!

Sbagliato, completamente diverso, ma lo faccio io! Sono contro il mangiare già pronto, mi dispiace. Contraria al massimo.

Comodi ok, ma non m’interessa, alla sera mangiamo un’ora più tardi ma mangiamo più buono e più sano.

Cominciamo, innanzi tutto ci laviamo le verdure e le tagliamo a pezzettini, in questo caso io avevo: Melanzane, Verza e Zucchini. Premetto che ai topini non piacciono i peperoni e quindi, anche se li avessi, non potrei usarli ma ci starebbero proprio bene. Nel mentre, mettiamo a rosolare una Cipolla e un pò d’Aglio con dell’Olio e del Curry. A me il Curry piace tantissimo ma se non lo avete potete optare per lo Zafferano o la Curcuma, perchè no. E’ ovvio che, anche senza nulla, viene buono lo stesso ma così è naturalmente più gustoso.

La Cipolla è quasi dorata e allora bagno di vino bianco e faccio evaporare. Aggiungo il Prezzemolo. Lo so che andrebbe aggiunto per ultimo ma poi so già che mi scordo e quindi lo metto subito.

A questo punto, dopo un’estenuante ricerca nel frigo, ravanando in ogni dove, mi accorgo di avere della pancetta e un petto di pollo. Prendo tutto e butto la pancetta insieme al soffritto che inizia a rosolare. Mentre essa si unge per bene, taglio a tocchi il petto di pollo o, a striscioline, come preferite, e metto insieme alla compagna di frigo che è già con Cipolla e Aglio sul fuoco. Fuoco basso, sempre.

A colorarsi ci mettono un attimo. Per paura di mettere pochi ingredienti, butto in casseruola anche qualche Pinolo, non si sa mai! (Sono buonissimi!).

Ora, posso aggiungere le mie verdurine. A rondelle, a cubetti, a strisce, come voglio io e metto quelle che vi ho elencato prima purchè in pezzettini piccoli, piccoli.

Salo. Siate generosi di sale perchè dovrete aggiungere acqua di tanto in tanto. Essendo che io non ne uso non ve l’ho detto ma, se vi piace, potete aggiungere del burro.

Fidatevi, sembra che vi stò descrivendo uno strano cocktail ma vi assicuro che è mangiabilissimo.

Bene, le verdure sono quasi cotte del tutto, posso finire con il Couscous.

Attenzione, cresce a dismisura! Ne mettete un bicchiere e ve ne troverete tre bicchieri! Con l’acqua, vedrete che non ci metterà molto ad essere cotto e pronto.

Un filo d’olio extra vergine crudo, una fogliolina di Basilico et voilà, il mio molto personale cous cous alla Pigmy è pronto.

Vi prego, se conoscete qualche Marocchino o qualche Algerino, non ditegli niente! Chiedo venia! Cercherò la prossima volta di attenermi rigorosamente alla ricetta originale.

Per adesso, vi auguro un sincero buon appetito a tutti… e non ridete! …e non andate a comprarvi un panino!

M.

Red Carpet alla Cipolla!

Ieri sera Mamma Topa ci chiama invitandoci a cena.

Quando Mamma Topa chiama, perchè ha fatto da mangiare, si va. Non si fanno domande. Si va. Senza indugiare.

Aveva cucinato un insieme di piatti (fantastici) appartenenti ad un’altra epoca, ma davvero buonissimi. Ora, lei insiste nel dire che le sue ricette appartenevano al ‘500, a me invece sono sembrate quasi medievali e, ad essere sincera, la parola medievale mi piace di più.

Comunque sia, Mamma Topa, che ne sa sempre una più del gatto, prendendo spunto da qualche programma culinario, e aggiungendo un pò di sana fantasia, ha creato una cena intera dedicando ogni piatto a Princess Onion ossia… la cipolla! Ma finitela di storcere sti nasi! Non sapete cosa vi siete persi; ma la cosa più bella è che ha usato più o meno tutto quello che c’era in quell’epoca, rendendo buonissimo il tutto, senza utilizzare cose strane.

Tanto per iniziare, la tavola era bandita di tutto punto e, nei bicchieri antichi, c’erano i tovaglioli di stoffa, anzichè le solite foglie di mais. Quando vedete i tovaglioli di stoffa, a casa di Mamma Topa, tenetevi forte e aprite le pance.

Allora, antipasti non ne ha fatto (e meno male, altrimenti saremmo letteralmente scoppiati), di primo invece ha preparato dei gnocchetti belli sodi, come piacciono a me, conditi in modo particolare. Da notare che i gnocchetti non erano girati sulla forchetta ma lasciati a cubetti. Ciò che li accompagnava era un insieme di quadratini di melanzana, sfoglie di cipolla e pinoli. E la prima parte di baffi è stata leccata.

Per secondo, oltre ad aver reso gai i nostri palati con un assaggio di coda in umido con patate e fagioli, ha fatto una torta di salsiccia e cipolla. Se uso il termine – buona – per questa torta la offendo, infatti, era non buona ma… meravigliosa. La gellata agli altri baffi è partita spontanea.

Ad affiancare questo tortino di pasta sfoglia, udite udite… cosa sono quei cerchietti nella foto? Da non credere, dischi di cipolla fritta con prezzemolo e non so quale altro intruglio che li ha resi spettacolari.

Come dolce, una semplice fetta di una specie di torta Margherita ma, Mamma Topa, ha ricoperto con crema e crema al cioccolato fatte da lei.

Un mangiare davvero povero se osservate gli ingredienti ma è riuscita a fare un figurone.

Tutto era davvero eccellente, credetemi, e la cipolla, che tanti non digeriscono, o che a certi può non piacere, rimane in realtà ben cotta e ottiene sapori che erano, per me, finora sconosciuti.

Insomma, ad un certo punto avevo la coda che strisciava a terra, non avevo la forza di alzarla e, il mio pancino, era così colmo che anzichè zampettare, rotolavo.

Ho mangiato divinamente e la dedica alla cipolla e l’atmosfera… medievale… han reso tutto davvero particolare.

Ora, visto che di epoche e periodi ce ne sono parecchi, mi auguro che Mamma Topa, abbia voglia di provare a farceli vivere tutti. La trovo innanzi tutto una splendida idea e soprattutto un passatempo carino e fuori dalla retorica. Fatelo anche voi con parenti e amici! Uno squit a tutti!

Mamma Topa?… Mi senti?… Mamma Topa?…

M.