Topi, in questo periodo le mele stanno maturando sugli alberi e io, da brava topina, faccio scorta per la stagione più fredda, realizzando composte e mangiandone in grande quantità. Un giorno ero nel bosco a raccogliere questi frutti portentosi quando udii non lontano da me una voce…
«Grazie, Madre Terra, per tutti i tuoi doni.
Ti offro questi semi: che il tuo ventre non li abbandoni.
Offro frutti di abbondanza alle tue creature,
cosicché attraversino l’inverno più sicure…»
Chi altri poteva parlare in rima, se non… «Strega Cloristella!»
Al mio richiamo, la vidi spuntare da dietro un cespuglio, con in mano una borsa ricolma di semi: «Oh, ecco la topina! Proprio te cercavo, bestiolina!»
«Me?!» domandai perplessa.
La strega mi raggiunse, porgendomi una manciata di semi di girasole: «Ecco qui, questi sono per te. Stai preparando le provviste per l’Inverno, vero?»
«Grazie, Cloristella! Che pensiero gentile! Sì, certo, sono previdente come ogni anno.» Notai subito dopo la scia che lasciava dietro di sé, una riga di semi e granaglie. «Attenta, la tua borsa deve essere bucata, stai perdendo tutto!»
La sua risata cristallina invase il sottobosco, pareva il canto di un uccello: «Nessun buco nella mia sacca, topina, tranquilla! Sto solo provvedendo a svolgere il mio compito, come ogni anno e ogni stagione.»
«Cioè?»
«Sta per arrivare l’Equinozio d’Autunno e come ogni anno dedico del tempo a ringraziare la Natura per tutti i doni elargiti durante l’Estate. Me ne vado in giro per sentieri a donare semi e offerte a voi piccoli abitanti del bosco, così che possiate raccoglierli e stiparli nelle vostre tane. E’ il mio modo di ringraziare la Natura e il cerchio della vita, un modo come un altro per aiutare, servire, ringraziare per ciò che ho ricevuto.»
«Ah, ecco! Eri tu a lasciare quelle scie squisite di semi, anche gli anni scorsi! Grazie, Cloristella! Sai che il mio amico Scoiattolo è sopravvissuto grazie alle tue offerte, lo scorso inverno? Qualcuno, forse un Ghiro, è entrato nella sua tana e ha sgranocchiato tutte le sue provviste, ma poi, scavando per terra, ha trovato un vero tesoro sotto la neve… erano le tue ghiande!»
«Sono proprio contenta di aver salvato una vita, topina. Che bella notizia!» lo sguardo le cadde poi nel mio cesto: «E… cosa vedo lì? Mele!»
«Sì, sto facendo scorta. Ne vuoi un po’?»

«No, no, tienile per te, ne raccoglierò presto anche io. Mi sono molto utili, sono frutti davvero magici.»
«Come le usi? A me piace fare la marmellata e le torte dolci, le metto anche nei risotti per smorzare alcuni gusti forti e nelle insalate! Sono davvero squisite!» dissi, leccandomi i baffi.

Carezzò le foglie degli alberi lì intorno come se ne fosse la fata madrina, lisciava la corteccia, poi lasciava cadere sulle radici qualche granaglia. Mentre svolgeva il suo compito, disse: «Io tengo da parte ogni suo seme, topina. Li conservo per gli incanti d’amore, la gente me ne chiede sempre tanti e quale frutto, meglio della Mela, può risolvere i problemi di cuore? Anzi, voglio fare con te un giochino, se ti va.» si bloccò di colpo, guardandomi con occhi un po’ furbetti.
Il suo sguardo vispo mi incuriosì: «Ci sto!»
«Dammi una mela del tuo cesto, allora.»

Gliela porsi e lei, estraendo dalla tasca un coltellino, canticchiò: «Un, due, tre: l’amor non fa per me. Quattro, cinque, sei: un amore ce l’avrei! Un seme si è tagliato: il mio amore è travagliato. Se i tagliati sono due, ahimé, resterai soltanto te.»
«Cloristella, non ci ho capito una prugna secca di quello che stai dice…»
«Ssst!» mi zittì. «E’ un momento delicato, questo!» e tagliò a metà la Mela. La guardò, poi si chinò alla mia altezza per mostrarmi qualcosa all’interno del frutto: «Un, due, tre: l’amor non fa per me! Topina, i semi della Mela sono dispari, questo significa che… mi dispiace, ma ancora per un po’ nessun topino entrerà nel tuo cuore.»
«Oh Signur! Era questo, il giochino? Santa Ratta, io chissà che mi credevo!» dissi.

«Be’, è solo una piccola divinazione, una delle tante che si fanno con le Mele. Di questa pianta uso tutto, non butto via nulla! I fiori in Primavera mi servono per tisane e intrugli, in Inverno la taglio a fette da far seccare per appenderle nella mia casa e realizzare talismani… e uso le foglie per l’abbondanza e la sua legna per il fuoco dei rituali sacri. Il legno di Melo è utile anche per gli incanti di longevità. Tutto, di questa pianta, parla di salute, lunga vita, abbondanza e saggezza! Pensa: il termine “pomata”, che nell’antichità indicava un medicamento in generale, deriva proprio da “pomo”. Questo ci fa capire che importanza abbia questo frutto.»
«Davvero molto interessante, Cloristella! I tuoi rimedi mi incuriosiscono sempre. Senti un po’… una mela al giorno…» ma non mi lasciò concludere il celebre proverbio.

«A proposito, uno dei miei incanti preferiti con la mela è quello di tagliarla in tre e passarla sopra la parte dolorante. I tre spicchi, poi, vanno seppelliti.» aveva gli occhi scintillanti di entusiasmo, ormai che aveva cominciato a raccontare tutti gli usi della Mela, chi poteva più fermarla?
«Questa non la sapevo! Come mai si seppelliscono?» le domandai.
«Perché si dice che siano in grado di prendersi carico del dolore del malato. Il malessere viene trasferito alla Mela, che poi viene seppellita. E Madre Natura sa sempre come trasformare ciò che per gli esseri umani (ma anche per gli animali) è uno scarto.»
«Ah, ho capito. Grazie per tutte queste curiosità!»
«Non c’è di che, cara topina. Ora, però, ti saluto: devo continuare a offrire il mio aiuto!» mi disse, indicando la sacca piena di semi.
«Certo, certo! E grazie ancora per tutti i doni che hai fatto anche a me in questi anni, anche se non sapevo fossi tu.»
Mi lasciò canticchiando, saltellando via con l’allegria di una farfalla variopinta e dandomi l’idea per un articolo da scrivere per voi.
Alla prossima, topi!
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