Il Castello dei Clavesana

Continuiamo a rimanere nei dintorni di Villa Faraldi ma ci spostiamo in quel nientepopodimenochè: Cervo Ligure, considerato uno dei borghi più belli d’Italia.

Merita sicuramente un post tutto per lui uno di questi giorni.

Oggi però vi parlerò solo del suo Castello. Il suo bellissimo Castello. Il Castello dei Clavesana.

Questa spettacolare costruzione è oggi un Museo Etnografico dedicato a Franco Ferrero, un intellettuale, un ricercatore della storia antica di Cervo. Era una persona stimata da tutti ed era il responsabile dell’Ufficio Informazioni, appassionato di storia; la storia dei suoi luoghi e delle tradizioni.

Questo Castello, costruito dai Marchesi di Clavesana, attorno al XII secolo, non funzionava come era protezione per il paese ma era ovviamente anche la dimora ufficiale di questi nobili signori.

Realizzato completamente in pietra, e con la particolarità di avere quattro torrioni al vertice dei suoi lati, si mostra come una costruzione imponente ma armonica allo stesso tempo.

Durante il periodo estivo è anche sede atta a mettere in mostra stupende opere d’arte, dipinti e sculture da ammirare di diversi artisti. 

Da Piazza Castello, la piazza nella quale è stato edificato, si può notare la più grande torre quadrata costruita su roccia viva e, proprio al suo interno, c’è l’affresco dedicato a Santa Caterina d’Alessandria.

Questo Castello è stato anche infatti, negli anni, un Oratorio e in seguito persino un Ospedale, ambedue dedicati a questa Santa. Come a Cervo, in tante città italiane si venera e si ricorda questa Santa.

A Nord, questa costruzione continua divenendo mura che circondano il paese a Oriente e a Occidente, scendendo in giù verso il mare. E che atmosfera c’è qui! E’ un luogo davvero romantico. Ma proviamo a salire questa scalinata e andiamo a vedere cosa nasconde il Museo al suo interno. Uh! C’è davvero di tutto!

Per prima cosa un grande silenzio come a voler rispettare al massimo tanta ricchezza. Questi cimeli, o per lo meno alcuni, sono davvero introvabili. Quanti oggetti antichi! Oggetti da cucina o utili per l’agricoltura, culle per neonati, madie, ci sono anche dei vestiti e delle macchine fotografiche. Tutte cose antichissime.

A colpire la mia attenzione, una splendida grattugia per il formaggio, un vecchio giradischi e le prime pagine del vecchio “Corriere della Domenica” con veri e propri dipinti al posto delle foto.

E’ tutto meraviglioso e la loro usura li rende ancora più affascinanti.

All’improvviso è come se fossi stata catapultata in un altro tempo.

Mi circondano: armi, uniformi, velieri, attrezzi di ogni tipo. Roba mai vista. Ad alcuni oggetti non ho davvero saputo dare un significato.

Siamo in un Museo che è stato aperto dopo l’ultima ristrutturazione di questo Castello, ossia nel 1980. Un’aggiustatina molto recente che l’ha reso praticabile e ancora più ricco di particolari.

Questo posto è magnifico anche di notte. Illuminato soltanto da dei lampioni che emanano una luce giallognola. Con quel ciottolato tutt’intorno, come pavimentazione, sembra uno scorcio della vecchia Inghilterra.

E’ qui che nel bar di fronte al Castello si possono passare ore liete, in compagnia di amici, nelle calde sere estive, ammirando un bellissimo panorama.

Questa targa, appesa alla parete principale, è proprio di fronte al dehor del locale recintato da piante e fiori e ci rende consapevoli dell’antichità che ha questa enorme, vecchia dimora.

E’ da qui, esclusiva zona pedonale del borgo, che si entra nel cuore di questo affascinante paese.

Il Castello è in alto e, intorno a lui, s’intrecciano come fili di lana aggrovigliati, le viuzze e i carruggi di Cervo che un tempo dominava. E’ da qui che si srotolano fino a portarci al centro di questo villaggio medievale.

Come promesso, un giorno vi porterò a conoscere meglio queste stradine. Per questa volta mi fermo qui sperando che vi abbia fatto piacere conoscere quest’imponente monumento.

Un abbraccio e alla prossima. Vostra Pigmy.

M.