Mondi in miniatura

SONY DSCQuesti  minuscoli fiori, quel piccolo, quasi invisibile muschio, quelle foglie piccine mi affascinano. Mi sembra il mondo degli gnomi. Un mondo che si lascia accarezzare. Umido. Che ti solletica il palmo della mano. Che si piega e poi ritorna su, ambizioso, curioso, fiero, vivace. Di un bel verde fosforescente, di un verde acido, di un verde più scuro.SONY DSC E’ il paesaggio dei minuscoli folletti. Può sembrare una foresta per loro, in realtà, vi dico che i fiorellini viola/fucsia che potete vedere in queste immagini, sono grandi come una moneta da 1 centesimo… Guardate gli aghi di pino, sembrano liane nei loro confronti. E quel muschio, microscopiche stelline tante quante quelle nel cielo. Una giungla per quegli esserini che SONY DSCnemmeno vediamo, che nulla sappiamo sulla loro esistenza. Un prato, ricco di magia, di vita. Una meraviglia. Semplicemente una meraviglia che volevo condividere con voi. Che mi ha fatto ampliare le foto per voi. Favole, favole di SONY DSCmondi in miniatura ma infiniti. Anche questa è la mia Valle topini e, in alcuni angoli di essa, questa è la vita che vi si svolge. Tutto è rigoglioso. Quelle poche foglie secche sono solo appoggiate, pronte per essere spazzate via dal primo lieve venticello e lasciare così il posto a quella nuova, calda stagione. Tutto è pronto e sembra di sentirlo cantare dalla gioia. Possibile tanta perfezione in una cosa così piccola? Sì. E mi lascia senza fiato. Che sta lì, a terra, e si lascia baciare dal sole. SONY DSCUn mondo in miniatura che non ha bisogno di niente. Un habitat eccezionale che si automantiene in perfette condizioni. Che non possiamo far altro che ammirare. Spero vi sia piaciuto questo magico luogo nel quale vi ho portato oggi, e sono sicura che anche voi ne sapete riconoscere l’immenso, incredibile, incantevole capolavoro.

Per me è così. Topobaci.

M.

Felicità= Rosmarino

Avete bisogno di una sferzata d’energia? Un rametto di rosmarino è quello che fa per voi. Vi dà la carica, vi ritempra e vi mette allegria! Ma non è tutto. Preparatevi, andiamo a conoscere questa pianta meravigliosa.

Voglio proporvela fiorita, perchè a parer mio è molto bella quando si veste di quel rosa tenue e delicato. I suoi fiorellini sono davvero meravigliosi e insaporiranno le vostre insalate non solo con un buon gusto fresco e aromatico, ma anche di tanta allegria. Si possono anche mettere dentro a sacchettini di garza e riempirne i casseti per profumare la biancheria.

Anche questa pianta è adorata dalle api come il timo. Eh, non sono mica stupidi questi insetti! Quando avrete finito di leggere questo post vedrete che adorerete anche voi questa spezia, e quanti ricordi vi porterà alla mente!  Il rops (arbusto) e myrinos (odoroso): queste sono le due parole che compongono Rosmarino. E’ una Labiata di tipo cespuglioso, sempreverde, aghiforme e dalle mille proprietà. Regina tra gli aromi, ha origini antichissime e il suo olio essenziale, molto pregiato, ci fornisce fondamentali essenze come il pineme che offre una gradevole profumazione e la canfora che ci rinfresca.

Un tempo veniva usato per i dolori reumatici e il mal di denti. Oggi le sue capacità lenitive e antiossidanti risultano efficaci anche nei trattamenti per le pelli miste, grasse e impure, perchè disinfiammano le ghiandole sebacee che, probabilmente, lavorano in modo esagerato.

Il Rosmarino riesce anche in tante altre prodezze: purifica, tonifica e deodora. Ideale per rinforzare le cellule della cheratina delle nostre unghie. E’ risaputo che renda più forte e sano tutto lo strato epiteliale della nostra cute. Io lo uso anche per combattere spossatezza e stanchezza, ma c’è chi addirittura lo utilizza per ridonare colorito al viso. Mia nonna, invece, con mazzi di rametti puliva e profumava pentole e tegami, pensate un po’!

Simbolo di buon auspicio, dell’immortalità, della felicità, della memoria, ma soprattutto della costanza, così com’è costante la sua profumazione.

Rosmarino significa anche “sono felice di vederti!”. Portarne un rametto vicino al cuore dona davvero felicità e allegria. A essa sono state dedicate tante poesie e  citazioni dai più illustri personaggi. “Ecco laggiù il Rosmarino, la pianta del ricordo.  C’è il Rosmarino, per la rimembranza. Ti prego, amore, ricorda”. Così, ad esempio, esclamava Ofelia ne L’Amleto.

E noi in Italia siamo molto fortunati perchè questa pianta è mediterranea e nasce ovunque nel nostro territorio.

Non perdete tempo, quindi, topini: raccoglietelo e fatene buon uso, vi cambierà la vita donandovi energia positiva!

M.

E il Brugo disse…

Il Brugo… lo conoscete? Che pianta straordinaria! Non siete d’accordo? Allora sedetevi comodi così vi racconto qualcosa su di lui che vi farà cambiare idea.

Il Calluna Vulgaris, alias Brugo, è un arbusto perenne che arricchisce di verde scuro quasi tutta la mia Valle. Appartiene alla famiglia delle Ericacee alla quale appartiene anche l’Erica, ma qualcuno ha deciso di separarla e farne una pianta a sè del genere appunto della Calluna. Ma dove si trova precisamente? Nel cuore delle foreste? No. Nasce ai bordi del bosco non solo per delimitarne i confini, ma soprattutto per dire a esso: «Vieni, vieni… fin qua puoi venire. Fin qua va tutto bene, puoi crescere».

È il recinto, è una forma di protezione, di barriera. È colui che incita gli alberi a crescere, anche troppo, a volte! Spesso i Pini, bacchettoni e molto saggi, devono bloccare un po’ questa sua euforia. Se fosse per lui, ci sarebbero solo boschi: niente radure, né sentieri, niente asperità del terreno… «Vieni, vieni! Cresci, cresci!», continua a urlare dalla gioia. Sì, il Brugo è felice. È una tra le piante più contente che ci siano in natura. È l’eterno Peter Pan della foresta, ma per nulla stupido o immaturo. Pensate che, così come aiuta la selva ad incamminarsi, nascere, crescere e arrivare, è anche un valido aiuto per noi nell’affrontare la vita. Pare che abbia la capacità di donare questa forza, un misto di serenità e grinta positiva, nell’attraversare senza paura le negatività, i periodi bui della nostra esistenza. Ha carattere insomma! Topi, stiamo parlando di una pianta che ha grandi proprietà antisettiche e antinfiammatorie. Allevia il dolore delle ferite eliminando le infezioni… non ditelo alla Malva, che altrimenti si offende, ma il Brugo è davvero bravo quasi quanto lei! «E prova a toccarmi, se ci riesci!», grida il Brugo a ciò che lui ritiene essere un male. Con le sue foglioline puntute difficilmente può essere colpito. Ecco perchè, come vi dicevo, è l’adatto filo spinato della proprietà boschiva e con quei minuscoli ma numerosissimi fiorellini rosa, biancastri o violetti si vanta d’essere anche una perfetta cornice colorata.

M.

Il Rovo – l’Intelligenza del Bosco

Questa pianta, che noi crediamo essere infestante e antipatica perchè piena di spine e perchè impenetrabile, è in realtà colei che ridà al terreno un nuovo DNA.

Mi spiego meglio. Vi siete mai chiesti perchè, in un terreno incolto, dopo un po’ nasce o sopraggiunge sempre un roveto? Ci sarà pure una spiegazione! Il rovo, pianta robusta e perenne, difende il terreno su cui mette radici meglio di qualsiasi altra pianta. È forte, ha le spine, e come una madre difende i cuccioli che stanno per crescere. Quel terreno che non ha più la sua intelligenza, il suo giusto bilanciamento per formare un habitat perfetto, viene riorganizzato dal rovo. Ecco perchè si dice che questa pianta ridoni intelligenza al bosco. Anche quando un terreno è ricco di piante, il rovo avrà sempre il suo bel da fare. Tuttavia il suo scopo non è solo quello di proteggere, ma anche difendere. Nascerà, infatti, tutt’intorno alla vegetazione boschiva come le mura di una vecchia città. È difficile trovare un roveto nel centro di una fitta foresta, per esempio, a meno che in quel punto, molto prima, non ci sia stata una rottura della perfezione di quel macromondo. Se poi pensiamo ai bellissimi fiorellini bianchi che il rovo ci regala in primavera e ai frutti, buonissimi, che ci dona d’estate, questa pianta ci risulta ancora più simpatica. E ditemi: avete mai visto un fiore soffocare sotto il roveto? Mai! Il rovo non uccide i suoi simili aggrovigliandosi sopra senza lasciare loro spazio. Il rovo li protegge soltanto. Per noi rappresenta un pericolo e un impiccio, ma non per le altre piantine che, anzi, proprio grazie a lui, possono tornare a rinascere indisturbate.

Impariamo quindi ad apprezzare anche lui, perché sta svolgendo un ruolo molto importante e faticoso. Spesso deve innalzarsi tantissimo, a dismisura, pur di riuscire ad arginare tutto ciò che lui reputa in pericolo o ritiene  vergine, da doversi ancora formare. Sì, vi sembrerà strano, ma è proprio grazie al rovo che esistono le piante che ci circondano, che ci aiutano, che ci danno ossigeno.

Un abbraccio pungente,

la vostra Pigmy.

M.