Una mia amica che porta fortuna

E’ un’amica preziosa, topini!

Quante volte vi è capitato d’incontrare una di queste bestioline? Questo bellissimo insetto rosso con dei puntini neri disegnati sopra si chiama Coccinella, come ben sapete, e fa parte della famiglia dei coleotteri. Quando ero piccola ne vedevo molte di più. Oggi, in certi luoghi, sono diventate una rarità.

La Coccinella è un insetto utile e formidabile. Essa, infatti, si nutre dei funghi e dei miceti che colpiscono e possono provocare la morte della pianta. Al mondo esistono più di 5.000 varietà di questi esserini colorati.

La varietà presente nelle immagini di questo post è di un rosso vermiglio più chiaro del solito. Si trova nella campagna della mia nuova socia, che è molto fortunata, e la ringrazio per le foto.

Le Coccinelle hanno dato il nome, che io trovo molto carino, anche a una categoria di famosissimi Boy Scouts. Chi non conosce i lupetti, i maschietti, e le coccinelle le femminucce?

Il loro corpo è buffo, tutto tondo e mette allegria solo a guardarlo. Per non parlare, poi, delle antenne, sempre pronte a rintracciare ogni cosa! E’ il simbolo indiscusso della buona fortuna, lo sapete anche voi, dai! Se si appoggia su una delle vostre mani la buona sorte è con voi. Incontrare una Coccinella permette di esprimere un desiderio e pensare che siamo stati baciati dalla Dea bendata. Una leggenda medievale racconta che, per contrastare gli insetti responsabili della distruzione dei raccolti e in particolar modo delle rose, i contadini invocarono l’ aiuto della Vergine Maria; ben presto comparvero le Coccinelle, che si nutrirono dei parassiti e salvarono le piante. Apparvero nel mese di maggio, il mese mariano, e salvarono i fiori della Madonna. In alcune regioni italiane, per questo motivo sono chiamate “Mariole” o “Marioline”. In altre regioni d’Italia, invece, vengono definite gli uccelli o le colombe di Dio. Il color rosso è quello del sangue di Gesù, mentre i punti neri sono le sofferenze che il Signore ha dovuto superare per salvare l’umanità. Per i Nativi Americani è un simbolo di gioia e fiducia, e tanti sono gli stati che considerano la Coccinella il loro emblema,  come il Tennessee e il Massachusetts. In Asia, soprattutto quella meridionale, si pensava e si credeancora che, se una persona avesse fatto volare in cielo una Coccinella, questa sarebbe volata dal suo vero amore e avrebbe sussurrato al suo orecchio il nome dell’amato per far nascere una sincera e duratura storia d’amore.

Le leggende che la riguardano non finiscono qui: la Coccinella porta via le malattie e promette il lieto evento della nascita di un bimbo. Porta gioia per tanti anni quanti sono i cerchietti neri sul suo dorso e d è araldo di ricchezza, se si appoggia su una spalla. Eh già, dicono proprio così! Potete crederci?

Nella mia Valle, invece, quando si vedono le Coccinelle, si sta tranquilli, perché sono indice della salubrità dell’aria.

Non potrei proprio fare a meno di queste amiche. E’ così famosa che le sono state dedicate rime e filastrocche. Leggete, ad esempio, quanto è bella questa di Mallanta-La gallina canta:

“Filastrocca della coccinella
che sembra finta da tanto è bella,
che a primavera, dovunque va,
indossa solo vestiti a pois,
che se sul braccio ne trovi una
puoi stare sicuro che avrai fortuna”.

Visto? Tutti conoscono la prodezza della Coccinella nel portar lieti eventi e buone nuove. E allora, che porti tanta, tanta fortuna anche a voi, topamici!

La vostra Pigmy.

P.S.= Questo post e il suo significato sono dedicati a Dear Miss Fletcher ( http://dearmissfletcher.wordpress.com/ ) che merita da parte mia un enorme grazie.

M.

Un inchino al Biancospino

Eccomi qui, topi! Mentre topoamico si disintossica dal veleno per topi ingerito, sabotandomi così la vacanza, eccovi un nuovo post che spero vi piaccia. Già il nome del protagonista è tutto un programma: Biancospino. Sentite la poesia, la leggerezza. Il Biancospino, topi, non è una pianta: è un re, Sua Maestà dei boschi. Appartiene, infatti, alla famiglia delle Rosaceae come le Rose, regine del giardino. Anch’esso è dotato di piccole spine e fiorellini bianchi. Con i suoi frutti si possono preparare squisite marmellate e deliziose tisane che aiutano contro l’ansia e dilatano i vasi sanguigni. Il suo vero nome è Crataegus Monogyna, un nome difficile!

La mia Valle è piena di questo arbusto. Esso, infatti, predilige la boscaglia e il terreno calcareo. Ma chi è veramente il Biancospino? E’ la pianta della longevità. quella che compie ogni giorno un piccolo miracolo: riesce a crescere anche nel cuore del bosco senza un briciolo di sole. Egli prende luce ed energia dalla sua amica Edera che, sostenendo chi ha bisogno, dona vigore e vita. Egli sarà la nostra bussola: i suoi fiori, solitamente, vanno sempre verso ovest, guardano verso sinistra. Il Biancospino è l’Io del bosco, la coscienza, colui che media e mette in comunicazione la radura, il confine e il centro della vegetazione.

Meno debole e instabile del nostro Io, il Biancospino è in realtà molto saggio e sa cosa vuole. Conosce il bene e il male. E’ bello, profumato, la sua presenza non può passare inosservata. La sua incredibile forza quasi stona con la delicatezza dei suoi fiori e delle sue foglie. Il suo fiore simboleggia la buona speranza, la buona fortuna ed è portatore di messaggi positivi; venivausato fin dai Romani nelle messe, nelle battaglie e nei matrimoni. Il suo potente messaggio è arrivato fin quasi ai giorni nostri. La mia topobisnonna ne adornava le culle dei pargoli per proteggerli dalla negatività, e stendere il bucato su arbusti di Biancospino permetteva agli indumenti di profumarli per giorni interi.

Una leggenda dedicata al Biancospino vuole che esso sia nato su un terreno brullo, proprio dove la Madonna stese i panni al sole. Dove c’è Biancospino c’è vita, pace, serenità e, se saprete ascoltare, sentirete tutt’intorno aleggiare un messaggio positivo.

Un abbraccio topi, dalla vostra Pigmy.

M.