I Friscioi

Allora, topi, oggi se magna! Parliamo di quella che, sicuramente, è la ricetta più tipica della mia Valle. Parliamo di friscioi.
Cosa sono? Si tratta di frittelle che si possono fare con qualsiasi cosa e il loro nome si pronuncia con una “o” stretta stretta.
I più famosi, da noi, sono quelli di “gianchetti“, ossia di bianchetti, minuscoli pesciolini grandi quanto mezzo stuzzicadenti. Tuttavia, come vi dicevo, si possono fare anche di baccalà, di porri, di bietole e di tanta fantasia.
Le bietole, per esempio, Niky ama frullarle per creare una pastella verde omogenea.
Ma torniamo a noi. Oggi vi insegno a cucinare quello che per noi è una vera delizia. Pensate che nella Valle Argentina fanno anche le sagre dei friscioi! Al solo nominarli vedrete gli occhi della persona con la quale state parlando iniziare a illuminarsi di felicità, quindi impegnatevi, eh?! Fateli bene!
Questa volta li prepariamo con le zucchine e i fiori di zucca, visto che sicuramente ne avremmo ancora un po’ da smaltire. Uniti o separati, questi due ingredienti sono forbidabili. Lo so che nel vostro orto non ce ne sono più, ma li avete congelati come vi avevo insegnato, no? Bene, allora possiamo iniziare.
Innanzi tutto, puliamo la nostra verdura, la tagliamo in piccoli pezzetti e la uniamo, amalgamandola con acqua e farina, a dell’aglio o a della cipolla, o a dell’erba cipollina… quello che voi preferite, senza dimenticare di aggiungere sale, pepe e, naturalmente, la maggiorana! Da noi si chiama Persa ed è indispensabile per frittate, frittelle o ripieni. La pastella che creiamo deve risultare piuttosto morbida e non asciutta o troppo densa, anche se deve poi compattarsi. In una padella ampia e alta metto un bel po’ di olio e, appena bollente, faccio scendere, cucchiaio dopo cucchiaio, la pastella, per formare come delle palline schiacciate. Sono le nostre frittelle che gireremo più volte e, appena saranno ben dorate, le leveremo con la schiumarola e le depositeremo sulla carta assorbente da cucina.
Devono rimanere soffici, non lasciatele troppo in padella. Ecco, il gioco è fatto. Molto semplice, direi, non trovate?
E’ un gioco da ragazzi, anche se bisogna saperle fare, credetemi, altrimenti vi verrà un impiastro.
Se ci riuscirete, potrete star certi che avrete conquistato i vostri commensali a vostro descapito, visto che vorrano essere invitati di nuovo da voi al più presto!
Ricordatevi che saranno buone anche il giorno dopo senza problemi e, nel miscuglio di ingredienti che fate all’inizio, se siete abituati a usarlo, potete aggiungere del lievito a vostra scelta.
Non mi rimane altro che augurarvi un sincero buon appetito e Niky, seguendomi a ruota, aggiunge di stare attenti. Eh sì, perchè una tira l’altra! Dovrete farne un bel numero quindi!
Un abbraccio un po’ unto, dalla vostra cuoca Pigmy.
M.

Fiori e Trombette

In questo periodo ce ne sono a volontà! Anzi, il vero boom c’è già stato ma continuano ad essere parecchi.

Gli Zucchini sono una verdura estiva e, quando nascono, sono numerosissimi.

La mia Valle ne è letteralmente piena. Ma attenzione, non parlo di tutti gli zucchini esistenti, parlo di quelli lunghi, curvi e di un verde chiarissimo. Sono buoni, buoni davvero. I migliori!

Avranno sicuramente un nome più scientifico ma noi li chiamiamo comunemente: Trombette. Che non è la più conosciuta Trombetta d’Albenga, una vera e propria Zucca, il nostro, è uno Zucchino.

Il nome scientifico degli Zucchini in generale invece è Cucurbita Pepo. Buffo a mio avviso!

Stiamo parlando di una verdura indispensabile nelle diete dimagranti. Pensate, è composta dal 90% di acqua! E di acqua ne fa uscire parecchia nel momento in cui subisce ad esempio un colpo. Un liquido appiccicoso.

Bisogna infatti trattare gli Zucchini con garbo. Ma, nonostante tutto, le loro proprietà sono infinite. Innanzi tutto contengono tantissima vitamina A, B e C e sono prevalentemente antitumorali ed antiossidanti.

Riescono anche ad aiutare contro varie infiammazioni come quelle urinarie e permettono un miglior funzionamento della piccola e grande circolazione.

Non patiscono il sole e coltivarli non è difficile, al massimo, risultano un po’ invadenti ma sono rampicanti, quindi volendo, potrete utilizzare una rete, come ha fatto la mia amica Niky e farli correre in verticale. Vi occuperanno sicuramente meno spazio.

Mio nonno invece ne ha riempito un intero porticato e li fa pendere verso il basso.

In cucina, di questa verdura, si può usare tutto tranne le foglie che pungono e fanno prudere i soggetti più sensibili perchè ricoperte da una peluria folta e rigida. Quindi non serve pelare lo zucchino, vi basterà tagliare le sue due estremità (anzi, la sua buccia, contiene molti minerali come il magnesio e lo zinco). Questo per dirvi che ottimi sono anche i fiori. A parte il fatto che per me sono meravigliosi. Nella prima immagine potete vedere un bellissimo esemplare di fiore maschio in primo piano.

Hanno un colore arancio intenso capace di illuminare un intero orto e sono buonissimi. Molto delicati però, quando si raccolgono andrebbero cucinati subito o messi in congelatore altrimenti patiscono. Con essi si possono fare tantissimi piatti. I fiori ripieni, le frittate, le frittelle (chiamate da noi friscioi e sono squisiti). Molte sagre estive, in vari paesi, dedicano il tema ai friscioi e a mangiarli arriva gente da ogni dove. I fiori si possono fare fritti in pastella, passati in farina e poi fritti oppure crudi. I petali vanno praticamente tagliati fini, fini e messi in insalata.

Ogni giorno ne troverete dei nuovi fioriti nella vostra campagna. Con un pò di fantasia, potrete usare praticamente questa verdura in tantissime maniere senza annoiarvi mai!

Fin dall’antichità, gli Zucchini, venivano utilizzati per favorire il sonno, rilassare la mente ed erano particolarmente indicati per chi si sentiva spossato. Pensate che, ai guerrieri, che facevano ritorno da una guerra venivano messe fette di zucchino adagiate sulla fronte.

E chissà se le dame invece usavano queste fette per la bellezza del loro viso come noi oggi facciamo con il Cetriolo!

Quanti usi questo vegetale!Pensate che tanto tempo fa, quando da mangiare c’era poco o niente, si viveva principalmente di Patate e Zucchine. Da lì, sono nati anche tanti proverbi e modi di dire, come ad esempio a Livorno. L’ospitalità dei livornesi, forse un pò meglio della nostra ligure, indica comunque così gli ospiti “Entrano come zucchini ma escono come cocomeri!“. Oppure li troviamo citare dalla saggezza dei meridionali “Cuocila come vuoi, sempre una zucchina è“, o ancora (e spero di scriverlo bene) “A cocuzza nu tira e nu tuzza ma se la sai cunsari, tira tuzza e lassala stari“, cioè “lo zucchino non è molto saporito ma se lo condisci bene puoi anche mangiarlo”.

E poi ancora “Sei uno zucchino” per indicare, a seconda della regione, una persona molto alta e magra oppure un testone.

Mangiatene a volontà topi perchè è una ricchezza. Io vi lascio alle belle immagini delle tante ricette che si possono fare con loro, se avete richieste in proposito, non esitate a fare domande.

Un bacione, scusate, ma mi è venuta fame! E pensare che da cucciola, gli Zucchini non li sopportavo!

M.