Hotel Giovanna

Questo luogo merita un post. Nella mia Valle penso sia il locale più famoso. L’hotel Giovanna a Molini di Triora è uno dei ristoranti più rinomati e antichi nel quale è possibile degustare prodotti tipici liguri fino alla completa sazietà. Non esagero quando dico che solo gli antipasti saranno una quindicina…. No, no, sono di più!

Si inizia con la classica fettina di crudo e manzo, tutti e due tenerissimi e si continua con ovulo (fungo prelibato) condito con olio e limone, cannolo alla besciamella, quiche lorraine alle verdure e, per finire anche una bella porzione di lumache. E tanti, tanti altri ancora, da perdere il conto.

Sappiate che è consentito fare il bis se volete ma vi sfido davvero a mangiare tutto! I primi piatti sono sempre due e possono essere ravioli e tagliolini ai funghi, tutto ottimo, tutto casalingo.

I secondi? Tagliata e coniglio con purè o insalata o patate o quello che volete! E per concludere il mega pasto, un’enorme porzione di gelato alla crema con il cioccolato fuso che la ricopre. Mmmmmhmm, che scorpacciate topini!

A condurre tutto pensa Francesco, un uomo arzillo e gioviale di settantaquattro anni che tiene molto anche all’estetica del suo ristorante. Pur essendo un posto alla buona, è decorato in modo classico a riprendere la vita della valle. Un grande murales rappresenta una battuta di caccia al cinghiale ad esempio e poi, il caminetto, i liquori tipici esposti e anche tanti premi ricevuti.

Come si fa ad arrivarci? E’ molto semplice. Quando si arriva nel centro di Molini di Triora, al bivio, anzichè continuare a destra la strada principale, si svolta a sinistra e lo si vede subito. Non c’è persona nella mia Valle che non abbia mangiato qui. Da che eravamo topini, i nostri genitori ci portavano in questo luogo e oggi ci portiamo noi i nostri topini. E ci credo bene… mangiano come dei lupi!

Iinsomma, vi ho mostrato un’altra tappa fondamentale che dovevate conoscere.

Veniteci presto! Un bacione!

M.

4 luglio 1944

Molini di Triora. Un giorno di guerra. Un altro terribile giorno di guerra.

Antonio Allaria Olivieri ricorda quel giorno con i brividi.

Di fronte all’entrata di quello che oggi è l’Hotel Giovanna, uno dei più rinomati ristoranti e alberghi del paese, c’era un fienile. Il proprietario di questo hotel, Francesco, all’epoca aveva 8 anni, ma ricorda tutto come se fosse avvenuto ieri, anche lui come Antonio.

Quel giorno, il 4 luglio del 1944, dodici italiani sono stati obbligati dalle truppe naziste a entrare in quel fienile e, una volta chiusi dentro, hanno appiccato il fuoco. Ora, al posto della baracca andata in fiamme, c’è un monumento che li ricorda. E’ una lapide su un grosso masso che riporta la seguente scritta:

“Nella luce di Cristo, nel cuore dei cittadini, un ricordo e un ammonimento presenti gli spiriti di tutti i caduti nel nome della libertà e della patria”.

Prima di questa frase è stato inserito l’elenco di tutti i nomi.

Francesco guardava dall’altra parte del fiume divampare quelle fiamme sempre di più. Antonio ne ha ancora vivo il ricordo.

Questo non è l’unic scempio compiuto dalla guerra, ma vedere oggi questi due uomini che, con il loro sorriso, conducono le loro attività di ristoratore e agricoltore è toccante allo stesso modo di guardare in faccia ogni giorno i nostri nonni.

In quel fienile non c’erano degli sconosciuti. C’erano amici, parenti, conoscenti. E’ straziante veder pensare Antonio e Francesco alle grida dei poverini, vedere i loro occhi che per un attimo si perdono nel vuoto del ricordo per tornare poi a sorridere, ancora una volta. Quell’attimo di tristezza, non glielo può cancellare nessuno dalla profondità degli sguardi.

Ogni paese ha vissuto i propri incubi. Per l’abitato di Molini questo è uno dei più tristi ricordi, un omicidio senza giustificazione, ma solo, pare, per il divertimento di farlo.

Per molti abitanti di Molini, quello che vi ho mostrato oggi è uno scorcio sacro. E non potrebbe essere altrimenti.

M.