Ciò che racconta l’Autunno

Topi cari, tutti voi sapete quanto io ami l’estate, eppure l’autunno – come ogni altra stagione di Madre Natura, del resto – ha una luce particolare che voglio far conoscere anche a voi.

Rocca Barbone - Valle Argentina

È appena cominciato e quest’anno pare essere anche più caldo del consueto, ma irrimediabilmente si percepisce nell’aria qualcosa di diverso rispetto alla stagione passata.

 

 

Non c’è più quel brulichio di energia tutto estivo, ogni cosa, adesso, sembra quiete, calma, armonia. L’autunno è così, topi miei. Dà nostalgia a chi ama la bella stagione, a chi agogna già i prossimi tuffi al mare o ai laghetti, ma dona anche una pacatezza che si sente dentro, dal cuore e fino alle viscere.

castagni autunno

I ritmi della Natura influenzano tutte le creature che ne fanno parte, e in questo periodo l’energia inizia ad abbassarsi, pian piano si ritira nel suolo, anziché sui rami e sulle parti alte delle piante. La stessa cosa capita agli altri esseri viventi: gli animali abbandonano pian piano il “mondo di sopra” per iniziare il loro periodo di letargo, mentre gli esseri umani si concentrano di più sulla loro interiorità. Si ricerca la compagnia, ma in modo meno mondano rispetto all’estate.

castagne

E’ considerato il tempo del seme, quello in cui tutta la forza risiede in qualcosa di piccolo, talvolta minuscolo, ma che ha in sé potenzialità di grandezza e bellezza infinite. Il seme ha bisogno di buio e silenzio, due cose che si associano alla morte e alla vita intrauterina, elementi necessari alla crescita e alla nascita di nuova vita. La terra, con la sua umidità e i suoi sali minerali, si prende amorevolmente cura di quei semi, cullandoli e proteggendoli dal freddo esterno che avanza e incalza. Lo farà finché il semino non sarà pronto per aprire il suo involucro esterno e far germogliare la piccola, grande vita che contiene.

 

corbezzolo

Questo accade non solo al regno vegetale, topi! Tutta la Natura è coinvolta da questi cambiamenti, ecco perché l’autunno è la stagione in cui si resta più facilmente da soli con se stessi, si è più portati a riflettere, a permanere in uno stato ovattato di chiusura e protezione.

foglie

 Adesso le ombre si fanno più lunghe per via del sole più basso all’orizzonte, e allo stesso modo ci sono giorni in cui anche i lati più in ombra di noi stessi appaiono più cupi.

Ma l’autunno è anche luce riflessa sulle foglie tinte d’oro e vermiglio, nei cieli dai colori caldi e avvolgenti di albe e tramonti strabilianti.

passo della mezzaluna

I larici danno spettacolo tingendosi con tavolozze niente male, lo stesso fanno anche i castagni, i faggi, le querce, i noccioli e tutti gli altri alberi della Valle, eccezion fatta per le conifere.

autunno valle argentina

 

 

Tutto si tinge d’incanto, quasi come se Mamma Natura volesse farci vedere che tanto più le ombre si fanno lunghe, tanto più sarà sgargiante il tripudio di colori del Creato.

torrente argentina autunno

L’autunno è equilibrio, proprio come l’Equinozio attraversato da poco: luce e ombra si bilanciano perfettamente e noi possiamo godere di tali cambiamenti anche dentro di noi.

larici autunno3

Trascorsa la fase delle foglie cadenti, la Natura resterà spoglia per qualche mese, prima di indossare di nuovo i suoi abiti lussureggianti. Sarà allora il momento del riposo, quello obbligato, per rimettersi in forze e prepararsi alla nuova, bella stagione che verrà. Ma di questo parleremo in Inverno, topi, per ora (per fortuna) è ancora troppo presto.

Io intanto vi mando un bacio colorato, con la speranza di avervi donato uno sguardo differente su questa stagione che divide sempre gli animi.

Con affetto,

vostra Prunocciola.

Un semino duro dal cuore tenero: la Nocciola

Buone eh? Le conoscete tutti lo so. Alcuni di voi ne vanno matti, altri invece magari ne sono allergici. Con loro o si va d’accordo o no. Non ci sono mezze misure. SONY DSCSono semini duri. Quello che noi mangiamo, che sta dentro al guscio, o meglio pericarpo, è proprio il seme. Gustoso, croccante. Ma è anche tenero perchè ha delle dolci proprietà. La Nocciola infatti è sebonormalizzante, idratante, addolcente e ideale per le pelli giovani. Dona energia e salute al nostro organismo essendo un grasso vegetale e, come lo fa con lui, lo fa anche con la nostra pelle rendendola turgida e morbida. Molto ricercato anche il suo olio, che viene utilizzato appunto dall’industria cosmetica, perchè è un insieme di grassi buoni e utili, proteine e acqua. Mangiando Nocciole, infatti, si assumono molte calorie. SONY DSCAl tempo dei Romani, la Nocciola, veniva usata anche per il suo aspetto simpatico, come augurio di felicità, in ricche e divertenti composizioni e si leggono tracce di lei, addirittura su manoscritti cinesi risalenti a 5.000 anni fa. Ancora oggi, in terre come la Francia, si continua con queste antiche usanze soprattutto durante la celebrazione dei matrimoni. Avete mai pensato di sposarvi con in mano un mazzolino di Nocciole? Carino e sicuramente originale! Vi sembrerà ridicolo ma in realtà state semplicemente sprigionando tanta energia positiva per festeggiare il lieto evento.

Il vero nome di questa pianta è Corylus Avellana e appartiene alla famiglia delle Betullacee, quasi tutte addolcenti per il nostro fisico e lenitive. La mia Valle ne è piena, sono fortunata. Molto spesso mi avrete sentito nominarle. Le uso tanto e non solo le mangio sgranocchiandole davanti a un film, ma le trovo ottime in insalata oppure nei dolci. Per non parlare del gelato a questo gusto! Lo adoro! SONY DSCNella lingua anglosassone è chiamata Hazel con diverse sfaccettature che ne indicano la grandezza e la qualità ma, in questa lingua, pensate, Hazel è anche il nome di una città del Kentucky, negli Stati Uniti d’America. Devo andare nel Kentucky uno di questi giorni…. se sparisco di nuovo sappiate che sono lì. Scherzo! Nel mio dialetto invece si chiama Ninsoa con la O molto stretta. Eh… ma noi topini… non siamo gli unici ad amarle sapete? Devo dividerle sempre con: Scoiattoli, Ghiri e persino Cinghiali! Sarà per via della sua enorme quantità di Vitamina E. Quei maiali selvatici vogliono sempre avere il pelo il più liscio possibile. E’ per questo che mi sto preparando in anticipo.SONY DSC Ebbene sì, vedete, anche se oggi in commercio questi frutti sono reperibili tutto l’anno, in realtà la loro maturazione avviene verso fine estate, giusto, giusto in tempo per prepararci meglio al letargo. Quindi è tutto un gira gira e magna magna. Dovreste sentire che bailamme nel bosco in quei giorni! Per fortuna però i nostri alberi sono molto generosi. Incredibilmente generosi. Spesso si formano veri e propri grappoli di Nocciole che, con il loro peso, piegano persino i rami più fragili. Uno spettacolo. Per cui topini, preparatevi. Ancora qualche mese di pazienza ma poi potrete farvi la giusta scorpacciata.

Io vado, inizio a fare posto nel Mulino. Un bacio!

M.

 

Di nuovo un po’ di Valle

Allora vediamo un po’, dov’ero rimasta? Ai giardini sì! Alla Rocca, su a Montecarlo, ricordate? Ehm… e probabilmente mi ci sono anche persa in quei giardini o, come aveva predetto Pani, un gufo mi ha portata via. Beh… sono riuscita a tornare in tana topi. Son riuscita a tornare e devo dirvi che fa davvero freddino qui. Urca! Ma non posso certo lamentarmi sentendo le notizia provenienti dalle altre parti d’Italia! Qui è un paradiso in fondo! Lo sapete che i primi di febbraio sono persino maturate le banane su delle piante in quel di San Remo? Oh già! Leggete http://www.puntosanremo.it/litalia-nella-morsa-del-gelo-e-a-sanremo-maturano-le-banane-lo-strano-clima-che-sconvolge-la-natura/ E la mia Valle è sempre bella come un tempo sapete? Guardate, eccovene una prova. WP_20150125_001I monti, la neve e laggiù il mare che sembra un piatto dorato. Non è una meraviglia? E sono in alto eh? Sono a circa 1300 mt s.l.m., sto quasi per arrivare in cima al Monte Ceppo. C’è silenzio intorno a me. Pensavo di trovare gli amici Ghiri e Scoiattoli ma mi sa che stanno ronfando alla grande. Io con questa storia che mi son persa nella Cote d’Azur, quest’anno mi son saltata il letargo ma -meno male- direte voi! Altrimenti chissà quanti altri mesi passavano! Insomma, vi ho rinfrescato un po’ la memoria? La Valle Argentina, in tutto il suo splendore. Ora vado a prepararvi altri articoli. Abbiate pazienza sono un po’ in arretrato. Un abbraccio e uno squit!

M.

Tra un po’ andrà a sonnecchiare

E ci starà circa 6 mesi! Dev’essere un mio lontano parente, è un roditore come me. Il suo nome scientifico è simpaticissimo; si chiama Glis Glis.

Cari topi, la mia socia Niky è tornata al lavoro (finalmente) e, insieme, abbiamo deciso di farvi conoscere questo simpatico animaletto. Non abbiate paura, è un amico non un rivale. E’ così tenero e dolce! Può essere addomesticato molto facilmente sapete? Ma quando sono così liberi nel loro ambiente naturale è decisamente meglio. DSC_1401-1State guardando un cucciolo di Ghiro, una delle creature del bosco più simpatiche che la natura abbia creato. Quelle sue orecchiette quasi sproporzionate e quasi sempre fredde, e quei suoi occhi grandissimi, gli donano un aspetto indifeso e coccoloso. Il suo pelo è morbidissimo e, anche se può avere movimenti impacciati, da sembrare spesso un imbranato (come quando sbatte contro le cose), è in realtà veloce e scattante. Pigro sì, ma non è un Bradipo. Anche da adulto è piccolissimo. Una trentina di centimetri in tutto; eh sì, ma solo la coda è lunga 15 cm! Sta in una mano, proprio come me.

E’ morbido e profuma di bosco, di nocciole, di muschio. Il suo pelo è per la maggior parte grigio ma sul ventre spicca una macchia bianca che lo distingue. Il naso invece è sempre rosa, soprattutto negli esemplari giovani dove questo rosa non si è ancora… sbiadito. Le sue zampette riescono a stringersi forte attorno a quello che afferrano e questo permette al Ghiro di avere una solida base per le arrampicate.

E’ un animale prevalentemente notturno (lo dicono i suoi grandi occhi) e, nelle passeggiate al chiar di luna, raccoglie i suoi cibi preferiti che sono: le castagne, le bacche, le nocciole e anche i funghi. E che fiuto e che sensibilità ha nel riconoscere i funghi commestibili da quelli velenosi! Un vero maestro. Dove vive lui, di funghi, ce ne sono parecchi in quanto abita le zone temperate di tutta Europa e gran parte di Asia ad un’altitudine molto ampia, dai 500 metri sul livello del mare circa, fino ai 1200.

Se preso in mano, il Ghiro, tende a tenersi stretto a un dito quasi, come una piccola scimmietta, e con quel suo sguardo tenero scruta chi lo sta osservando. Se accarezzato sulla nuca, beh… immaginate voi cosa può fare… addormentarsi, è ovvio!DSC_1399-1 Questo cucciolo, scambiandola forse per il tronco di un albero, ha provato ad arrampicarsi sulla gamba del mio amico Davide ma poi ha visto che non c’erano rami e quindi ha preferito altre mete. E’ stato però un po’ lì, fermo, a guardare. Per nulla impaurito. Un vero amore.

Senza discutere nessun uso e costume vi dico anche che esistono varie ricette tradizionali a base di Ghiro, soprattutto originarie della Calabria, ma non solo. Per esempio, il Ghiro arrosto, è cucinato in Lombardia. Veniva cacciato fin dal tempo dei Romani sapete? Veniva fatto ingrassare dentro a degli otri e poi mangiato come antipasto. Tuttavia, essendo un animale la cui caccia è vietata, ogni consumo alimentare è da ritenersi illegale. Anche perchè non ce ne sono più tantissimi come una volta ma nella mia Valle possiamo ritenerci fortunati. La loro presenza non manca.

Non scherzo se vi dico cosa è successo ad una mia amica che vive nelle alte colline della Valle Argentina; il Ghiro si è creato il nido nell’armadio di lei, e mò vallo a disturbare! Immaginatevi la scena e lui tranquillo come un pascià.

Sono molto contenta di avervelo presentato, se doveste vederne uno sappiate che avete davanti un esserino grazioso, amabile e affettuoso.

Un bacione a tutti.

I ghiri
Nella tana, babbo ghiro
fa: “Ron ron, dunque dormite!”.
E i ghirini, tutti in giro:
“Ron ron ron, sì sì, dormiamo!”.
Sbadigliando, mamma ghira,
fa un sorriso: “Bravi figli!”.
La famiglia si rigira
e ron ron, si riaddormenta.
C’è là fuori la tormenta!
C’è là fuori il freddo inverno!
“Sì, ron ron, che ce ne importa?
Noi dormiamo qui all’interno!”.

La poesia arriva dal sito lapappadolce.net -imparare coi bambini-.

M.

Un vero scroccone!

E allora rieccoci qua topini e topetti! Topononno è tutto il giorno che se la dorme. Gli hanno cambiato stanza e questo lo ha già affaticato molto. I suoi occhi sono particolarmente stanchi purtroppo ma ci fa ancora rigare tutti dritti come dei fusi. E’ arrabbiato, vuole tornare a casa, a volte è giù di morale ma non per questo possiamo continuare a cincischiare. Oh no! Lui per primo ha sempre tenuto tantissimo al mio blog che spesso parlava e parla di lui! E allora oggi via, voglio ricominciare ad allietarvi (spero tanto) con qualche post, a partire da questo che dedico a qualcuno un po’ speciale.

Dalle immagini avrete già capito di chi sto parlando. No…2013-03-02 12.56.26 non fatevi intenerire… Averlo come amico è già un dramma, immaginatevi come vivo io che ce l’ho come parente stretto! Quante colpe prese ingiustamente per colpa sua… solo perchè sono un roditore, sigh! E’ brutto, cattivo e puzza!… 😀

Ma sto scherzando amici!!! Ecco a voi Scoiattolo. E Scoiattolo è uno degli animaletti più simpatici che ci siano! Potete credermi! E visto che non avevo foto da mostrarvi, il mio amico Lidio si è subito offerto di prestarmi le sue. E allora eccovi i suoi ospiti furbacchioni! Ospiti che ogni giorno vanno a bussare alla sua porta in cerca di qualche squisita 2013-03-02 12.59.37nocciola. E non sempre bussano educatamente i signorini. A volte, sono dei veri scrocconi. Quando si tratta di mangiare non capiscono più nulla!

Ma conosciamolo meglio questo animaletto. Lo sapevate ad esempio che vedere o avere a che fare con uno scoiattolo indica energia, voglia di fare, fare le cose bene ma allo stesso tempo disinteressarsi di ciò che accade intorno a noi? Sì! No, non per menefreghismo, semplicemente per una questione di coscienza pulita. E’ come dire, “io ho fatto il mio dovere, ora nessuno deve rompermi le ghiande nel paniere!”.

Gli scoiattoli che sono qui dalle mie 2013-03-20 10.29.52parti, sono abbastanza grandi, dal bel pelo color mogano e un po’ grigiastro e la loro coda, durante l’estate è più spelacchiata mentre, andando verso la stagione fredda, si riempie di folto e morbido pelo che protegge l’animaletto dal gelo. E già, costui non va in letargo! Sonnecchia della grossa ma, di dormire da ottobre a marzo, non se ne parla nemmeno! Deve sempre avere tutto sotto controllo. Ansioso come pochi “il mangiare non basta mai, i nemici sono ovunque, e che tempo farè? E adesso come faccio?” ecco, lui vive così.

I due denti davanti, i due incisivi superiori, che hanno una forza bestiale, possono raggiungere i due centimetri e sono spaventosi da vedere! Potrebbe trafiggere un vostro dito come un coltello caldo nel burro. Non lo batterò mai in fatto di denti!

Il suo vero nome è Sciurus Vulgaris e, per i miei stretti parenti, va aggiunto anche l’aggettivo – Comune -. Ce ne sono tantissime specie diverse però; quello piccolo giapponese, quello striato, quello americano, il gigante, il ciuffo nero, il Carolinensis e ognuno ha la sua qualità.

E’ un mammifero e, se ben trattato e non spaventato, può affezionarsi all’uomo con molta tranquillità. Sono famosi quelli di New York che convivono con il bipede, nei parchi, tutti i giorni. Questi che vedete, ad esempio, hanno un appuntamento giornaliero con il mio amico Lidio, sapendo di andare a riempirsi la pancia di ghiottonerie, certe, ogni dì! Senza paura, entrano nella dimora del mio amico e iniziano a chiedere l’elemosina.

Sono abili arrampicatori e saltatori e amano volteggiare tra i rami alti degli alberiscoia2 sicuri di non avere predatori e rintanandosi, in caso di pericolo, nei buchi dei tronchi. Le loro tane sono stive e magazzini di riserve.

Una veloce controllatina, che non ci sia nessun pericolo e via, di nuovo, a volare di qua e di là.scoia1

 

Immagino ricorderete tutti i due simpaticissimi scoiattoli, anzi, le due simpaticissime scoiattoline de: “La spada nella roccia” che s’invaghiscono degli trasformati Semola e Mago Merlino. Che ridere! Ma simpatici, questi miei buffi cugini, lo sono sempre.

Voi cosa ne dite? Vi sono piaciuti? E allora cari amici topi vi do un consiglio: ogni volta che andate in un bosco, provate ad ascoltare i loro rumori e i loro versetti. Non sempre i “Frrrrrsssscccc…..” che sentite, sono vipere dalle quali dover fuggire! Un bacino a tutti.

M.

Il simpatico Vlady

Pum! si sentì contro l’anta dell’armadietto. La luce della stanza lo aveva attirato un po’ troppo a sè.

Purtroppo, così inaspettatamente, si era senza macchina fotografica e il cellulare ha fatto del suo meglio. Accontentatevi.

Un po’ stordito e affaticato se ne stava lì. Le alette ungulate piantate a terra. Il muso immobile, anche quel suo naso arricciato era immobile. Solo l’occhio seguiva preoccupato i movimenti intorno a sè. Un topo con le ali. Un mio parente. In famiglia lo chiamiamo Icaro.

Topini e topine ecco a voi il Conte Vladimir. Un piccolo Dracula.

Povero! Che botta ha preso! Va bene, va bene, lo ammetto, non è il Brad Pitt del regno animale però, aspettate, non siate precipitosi, toglietevi dalla testa tutte le credenze popolari che si hanno su di lui e ascoltatemi. Lo sapete che stiamo parlando di un animale eccezionale? Ebbene sì.

Il Pipistrello, conosciuto come essere repellente, mordace e sanguinario, non è altro che una creatura spettacolare e performante in ogni parte del suo corpo.

Allora, innanzi tutto:

1) Non si attacca ai vostri capelli, nè dovrete tagliare la vostra chioma. Il loro infallibile radar naturale, che li guida, permette loro di evitare qualsiasi ostacolo, anche l’uomo.

2) Non vi verranno ad acciecare, non essendo gli uccelli delle streghe; non è loro interesse, nè tanto meno vi orineranno sulla testa lasciandovi calvi. La loro pipì, tra l’altro, non è acido muriatico, anche se puzzetta parecchio.

3) Non sono demoni volanti come hanno voluto farci credere con il romanzo di Bram T. Stoker “Dracula”, nè hanno il potere di scacciare gli spiriti maligni come tanti contadini hanno sempre creduto catturando, uccidendo, essiccando e appendendo alle porte i poveri Pipistrelli imbalsamati.

E chi più ne ha più ne metta. Insomma, all’incontrario, invece è proprio l’uomo, ad essere il nemico più temibile di questi Chirotteri e non viceversa. Un uomo che, a causa di superstizioni, credenze e scarsa conoscenza, li minaccia ed elimina. Inoltre, con l’uso smoderato di pesticidi, non solo lascia il nostro amico senza cibo, ma lo avvelena proprio. Oh già topi! Forse non lo sapevate ma con un Pipistrello che svolazza in giardino, nessun insetto potrà più disturbarvi. E’ un fantastico mangione.

Ma nonostante il suo cibarsi e il suo essere un mix tra topo e uccello, il Pipistrello appartiene alla famiglia dei Mammiferi. Sì! I suoi cuccioli, appena nati, appesi alla mamma, si nutrono di latte. Uno per volta ovviamente, nel senso che, non fanno più di un cucciolo a parto (di solito).

A causa delle ali chiare, nella zona interna, questo esserino non mi è sembrato una comune Nottola, il più tipico dei Pipistrelli della nostra zona, direi invece un Albolimbato ma, di specie, ce ne sono molte è solo che non le conosco tutte.

Il mio interesse comunque era più mirato a farvi conoscere meglio questo simpatico compagno estivo e notturno. In inverno va decisamente in letargo. Perbacco, non facciamoci abbindolare dalle favole! Avrei molta più paura di un Gufo arrabbiato che è sempre proposto nei racconti fantastici come un animale saggio e tranquillo, anzichè di un Pipistrello che, con una mano, eventualmente, posso scacciare.

E… udite, udite, tra non molto v’insegnerò anche a creare un habitat adatto a loro nel vostro giardino o nella vostra campagna accanto a casa! (Ma anche no! Direte voi…) Ma si! Vedrete che una volta che avrete simpatizzato andrete d’accordo, ne sono sicura.

Pensate che alcuni Pipistrelli possono arrivare a vivere anche quasi 40 anni! Passerete una vita insieme pensate! Ok, vi prendo un po’ in giro però, seriamente parlando, lo sapete qual’è il significato del Pipistrello? No, non in Europa dove è discriminato. Per esempio in Oriente, i Pipistrelli assumono un significato del tutto diverso da quanto espresso da altre culture. Fortuna, ricchezza, prosperità sono infatti termini che si collegano direttamente a loro anche sotto l’aspetto di immagini e dipinti.

Ma una cosa carina ce la racconta l'”Associazione della Tutela dei Pipistrelli”: la credenza secondo cui ai Pipistrelli è dato il dono dell’immortalità, ad esempio, è da collegarsi al fatto che questi animali vivono nelle grotte; le stesse grotte dei “Santi Eremiti”, gli 8 Immortali, i quali, secondo la Storia antica della Cina, vivevano sulle montagne, in caverne isolate cibandosi del “latte delle grotte” che altro non era che l’acqua che gocciolava dalle bianche stalattiti e che avrebbe avuto la prerogativa di concedere longevità. Analogamente, il Pipistrello che coabitava con loro, avrebbe posseduto la dote di allontanare la morte. I Cinesi consigliano ancora oggi che, se si vuole diventare “immortali”, occorre cibarsi di uno di questi animali…! Non solo, ma spesso, nei matrimoni, venivano regalati agli sposi oggetti con raffigurati due pipistrelli, come augurio di una doppia felicità che doveva durare tutta la vita.

Che ne pensate? Storcete ancora il naso al solo vedere queste creature? Ma su dai, in fondo, siete topini anche voi!

Ah, ci tengo a dire che il piccolo nella foto, si è poi ripreso e, fuori, ha ricominciato a volare.

Vabbè, vi dò un bacio…. sul collo (ih!ih!ih!) a tutti!

M.

Tra qualche giorno…

Vi ho quasi sempre mostrato la mia Valle alla luce di splendide giornate estive, illuminata dal sole o, al massimo, ricoperta da nuvole candide, ebbene, vorrei darvi un piccolo assaggio di quello che, in alcune zone, sarà la Valle Argentina tra qualche giorno e iniziare a farvi assaporare la sua bellezza anche in inverno.

Guardate, non è semplicemente meravigliosa? Ah! Ma questo è niente, però dovrete attendere però.

Le piccole briciole fredde e bianche ancora non si sono posate su strade, alberi, cespugli e tetti.

Bisogna aspettare e non è detto che la neve arrivi, specialmente nelle zone più basse.

Appena però, s’impadronirà dei miei luoghi, vi prometto un post da fiaba, dove tutto sembra fermarsi e attendere. Dove tutto sarà tinto di bianco e il verde e l’azzurro, dei quali vi ho sempre parlato, lasceranno posto al grigio e al candore.

L’inverno, per noi topini, è la stagione del letargo. Amiamo molto di più l’estate, la primavera, il caldo tepore del sole e il senso di libertà che solo le stagioni tiepide sanno regalare ma, come si può rimanere indifferenti a tanto fascino e tanta maestosità? E’ incantevole, credetemi.

Questa strada è la stessa che vi avevo mostrato nel post “Da Triora a Sansone” ricordate? Una strada bianca in inverno, rosa in primavera, verde in estate e arancione in autunno. Si può volere di più? No. Non credo proprio.

Pochi sono i luoghi, purtroppo, nel quale si possono differenziare parecchio le quattro stagioni. Ammiratele quando le trovate. Tenetene cura nei vostri pensieri e aspettate, insieme a me, che cadano i candidi fiocchi.

Non vedo l’ora di farvi conoscere stupende fotografie di un posto che mi circonda da sempre.

A presto, la vostra Pigmy.

M.