Cari Topi,
sapete bene che della mia Valle amo raccontare qualsiasi cosa persino le vicissitudini e le avventure di chi ci ha preceduto.
Alcuni fatti mi intrigano parecchio e mi incanto sempre ascoltando certe testimonianze. Per questo mi fa piacere condividerle con voi.
Oggi andremo sopra l’abitato di Corte e, più precisamente, in una zona chiamata “Loggia”.

E’ un luogo bellissimo che permette l’accesso al cuore della Valle Argentina e ci si trova velocemente alle pendici di tutti i monti principali della Catena Montuosa del Saccarello.

Sarà una strada ben tenuta, ampia e sterrata, a portarmi qui.

Una strada che percorro sempre, circondata da piccoli uccellini, Corvi e Cuculi.

Da qui si raggiunge anche Rocca delle Penne, uno sperone roccioso assai noto nella mia zona. Vissuto da Lupi, Cinghiali e Caprioli.

E’ una zona selvaggia. Non aspettatevi sentieri facili da percorrere, molto spesso si avanza grazie agli “sbreghi”, cioè i tagli, che creano gli animali al loro passaggio. Tagli che non sono adatti a tutti.

Nella conca, in cui ci si trova alla fine dello sterrato principale, prima di inerpicarsi su per le montagne, si nota un bel casone il quale è stato costruito anticamente proprio sulle rive del torrente.
Ricordate tutti cosa è accaduto la notte tra il 2 e il 3 Ottobre del 2020 vero? Esatto, una tremenda alluvione, creata dalla tempesta Alex, ha distrutto tantissime case, strade e boschi della Liguria di Ponente, senza risparmiare la Valle Argentina.
La Foresta dei Labari, che si trova esattamente sotto “Loggia” non sembrava neanche più lei. I grandi massi bianchi si erano spostati rotolando via, gli alberi caduti, i sentieri perduti. Tutto era franato.

In quel luogo si poteva ben vedere il devasto di una Natura che spaventa chiunque.
Persino il pastore perse la stalla, molti animali subirono le conseguenze di quella violenza; io stessa, al sicuro nella mia tana, ero spaventatissima ma, quel casone, che come ripeto è esattamente sul torrente, non subì alcun danno.
Com’è stato possibile?
Quando ho parlato con il proprietario di quello che era accaduto, guardando la devastazione che regnava attorno a noi in un silenzio disarmante, tra un sorriso e uno sguardo d’intesa mi ha indicato una piccola cavità proprio di fronte a quella dimora, dall’altra parte del grande rio.

Nemmeno lui sa se sia possibile o no ma gli piace affettuosamente credere che, forse, il merito è anche di quella statuetta che brilla nell’oscurità della grotta.
Una splendida Madonnina bianca e azzurra se ne sta lì dentro, protetta dalle pareti rocciose a sorvegliare quella casa a lei cara.

Cara perché, questa Madonnina, apparteneva alla nonna del proprietario: Nonna Amalia.
Una donna molto buona, la quale era affezionatissima a quella statua e la teneva in camera da letto.
Vi svelerò anche un piccolo segreto su questa straordinaria Nonnina… è persino stata ospite del – Maurizio Costanzo Show -! Si! Da non credere!
Il nipote e io abbiamo molto di cui parlare mi sa…
Quando Nonna Amalia morì, i nipoti non se la sentirono di buttare quella rappresentazione di Maria e quindi decisero di posizionarla in quel pertugio con lo sguardo rivolto verso il casone.
Beh… pare proprio che il loro gesto li abbia premiati e soprattutto salvati. La Madonna, o forse proprio Nonna Amalia, hanno protetto quel luogo caro.
Un luogo che è come una tappa obbligatoria. Non si può passare di lì senza rivolgere uno sguardo a quella piccola grotta tra i massi.
Questi racconti mi emozionano sempre, non c’è niente di più bello che riportare alla luce ciò che è stato nel cuore di chi ancora vive con noi.
Ora però devo lasciarvi, ho ancora molto da sapere su Nonna Amalia e su tante altre storie della mia Valle che voglio condividere con voi.
Vi mando quindi uno squitbacio e vi aspetto per il prossimo racconto!