Ma dove va a finire il cielo

Ma dove va a finire il cielo… magari dove dormi tu… e respirare sul tuo seno… amo… amo… “. Così cantava Fausto Leali qualche anno fa. Forse Fausto era passato di qui, dalla Valle Argentina. Cari topi, non ho qualcosa di preciso da raccontarvi, ma ditemi: potevo, forse, non farvi vedere queste splendide immagini? Direi di no. Ecco Il mio cielo.

Ve l’avevo già fatto conoscere, dovrei farvelo vedere ogni giorno, ma in questo periodopiovoso, trovarsi cotanta bellezza sul capo mi sembra quasi impossibile. Mi sento fortunata. Ho già detto anche questo, lo so. Be’? Siete invidiosi?

E’  possibile vedere una cosa così bella? E questa volta, (mi duole un po’ ammettere quando l’allievo supera il maestro, ma devo farlo) dobbiamo ringraziare unicamente la mia fantastica amica-socia e… sì, fotografa Niky. Pensate che ormai in famiglia non la chiamiamo più Niky, bensì Nikon! Ovvio no?! E battezzata così ormai, chi la ferma più?

Vedete, non sempre noi topi siamo pronti e svelti con tanto di macchina fotografica già dalle prime ore del mattino. Lei, invece, appartiene a un’altra razza, ve l’avevo detto. E’ una razza che dorme poco, dev’essere quella più orientata verso i conigli, io, invece, piego verso il ghir, il mio migliore amico.

Suvvia, sto scherzando su questo, ma è pura realtà se vi dico che alle otto e trenta di sera la mia socia già sbadiglia. Si spegne, e nulla più si può ottenere.

Dopo questa sequenza di foto non posso che perdonarla e, naturalmente, ringraziarla. Hai colto momenti meravigliosi. Brava Nikon!

Insomma, questo cielo era da condividere con tutti nella speranza che possa avverare tutti i vostri desideri. Io ci penso sempre, quando lo guardo, e so che lo fa anche Niky. Secondo noi ha un potere ancora più grande di quello che possiamo immaginare. Ve lo regaliamo assieme a un forte abbraccio.

M.

Il Pepe “speperizzato”

Quando ho chiesto a Niky, tanto tempo fa, dove aveva trovato il suo tesoro, Pepe, il bellissimo gattone tutto nero che vedete nelle immagini, queste furono esattamente le sue parole:

 Allora, l’ho trovato casualmente, una sera d’estate. Dopo il lavoro ho raggiunto i miei e topomarito in campagna come ogni sera, in quel periodo. Ero impegnata nella ‘raccolta delle uova’ ed ho sentito, lontana ma fortissima, una vocina stridula. Sono corsa verso l’uliveto incolto dei vicini, da cui provenivano le grida, e ho visto un ‘ratin’ (che nella nostra lingua è un topolino, anche se stava parlando di un micetto), nero e magro che però non si è lasciato avvicinare. Gli ho subito portato del cibo, mi sono allontanata e l’ho guardato da lontano mangiare con ingordigia. Per quattro sere consecutive si è ripetuta la stessa cosa. La quinta sera, il colpo di scena, mentre stava mangiando, l’ho visto accasciarsi sulla ciotola, senza forze. Sono corsa da lui ed ho trovato di fronte a me una cosa terribile. La sua coda era completamente distrutta. Pelo e carne viva mescolati su quello che rimaneva di un codino spezzato, e dalla carne, fuoriuscivano larve e vermi… era in cancrena! L’ho portato d’urgenza dal veterinario… radiografia, ed infine, l’unica cosa da fare… l’amputazione“.

E infatti, topi cari, anche Pepe, come Blue, ma per diversi motivi, è senza coda.

Noi, di animali normali, non ne vogliamo.

Ma vi sembra che per il bel Pepe questo sia un problema? Oh no! A parte il fatto che è bellissimo ugualmente con quel manto nero e quegli occhi che cambiano colore fino a diventare come l’oro, è anche un gran giocherellone. Ha un pò paura delle persone che non conosce ma con i suoi tanti “fratelli” va molto d’accordo. In ultimo Miele, è quello che lo tiene più vivo di tutti! Insieme fanno la lotta, senza unghie, senza farsi male.

E’ in questi momenti che usiamo dire “viene speperizzato”, perchè ovviamente, ad avere sempre la meglio, è il cucciolotto, ultimo arrivato. Pepe è troppo buono. E’ un gattone molto, molto affettuoso e anche paziente. Accetta di buon grado ogni nuovo arrivo nella grande famiglia e passa le sue giornate, quando può, a sonnecchiare all’ombra nella splendida campagna. Una campagna che lui adora e vive più che può.

Accetta il calduccio casalingo infatti, solo nelle più fredde sere invernali, per tutto il resto dell’anno, non ci pensa minimamente a stare rintanato in casina. Lui deve scorrazzare, rincorrere le lucertole, i topolini (vacci piano Pepe per favore!), le farfalline. Deve prendere il sole, mangiare l’erba, rotolarsi per le fascie. E si, ha sempre un gran da fare. Guardate che aria furba che ha! Sembra quasi che se la tira, invece, potete credermi, è buono e semplice come il pane! E’ solo che non ama molto essere intervistato! Ma a me a fatto piacere presentarvelo.

Un altro amico che deve ringraziare il buon cuore di Niky, e Niky ringrazierà sicuramente lui per le bellissime giornate che le fa sempre trascorrere.

Miao Pepe, anzi Squit!

M.

Le caprette della mia amica Niky

Oggi voglio dedicare un post a loro, alle caprette, quelle della mia cara amica Niky (per chi non la conoscesse, è la salvatrice di Miele nel post “Per fortuna… un po’ di Miele”). Sono le caprette più belle che ci siano.

Sono animali simpatici, testardi, intrepidi, curiosi… probabilmente, a modo loro, assomigliano a noi topi. Spesso scappano o fanno danni e in quei momenti si misura davvero chi ha una testardaggine maggiore, se loro o voi nello sgridarle.

Che buono il loro latte e il formaggio e lo yogurt che se ne ricavano! Hanno quel gusto forte, deciso che molti identificano come “puzza di capra”. Ma è un odore buono! Tutta natura, almeno. Preferisco mille volte loro allo smog delle auto.

Devo ammettere che il maschio della capra, il caprone o il becco, come si chiama da noi, ha un odore terribile, soprattutto quando va in calore, ma loro, le femminuccie, sono davvero graziose e accarezzarle è simpaticissimo. Nei parchi della nostra vicina Francia ci sono tantissime caprette, molto socievoli, con i quali i bimbi possono giocare in tutta tranquillità. Io sono fortunata, mi basta andare dalla mia amica! Queste, topi, ve le presento. Ecco a voi Mowgli, quello grande, bianco e nero, padre di tutte le cucciolate; Nuvola, quella tutta bianca; Stella, quella marrone e bianca insieme ai cuccioli. I due capretti, a proposito, sono proprio tenerissimi. Quello bianco e nero non ha ancora un nome, in quanto sarà adottato da una famiglia che sceglierà come chiamarlo, e quello tutto nero è già stato adottato e chiamato Totò, ora vive in una villa a cinque stelle.

Be’, a questo punto io farei nuovamente tanti complimenti a questa mia cara amica amante degli animali, perchè vedete, voi non la conosciete bene, ma se solo sapeste come li tratta! Anche alle capre, se solo potesse, stenderebbe il tappeto rosso per farle camminare meglio. Guardate come son tenute. Il loro pelo e la pulizia che le circonda. E’ incredibile davvero. E quanto sono belle loro? Meravigliose con quel musetto e quel naso che sembra una freccia.

E voi avete delle capre che vi tengono compagnia?

Tante carezze caprette simpatiche, devo venire presto a trovarvi.

La vostra Pigmy.

M.