Un vero scroccone!

E allora rieccoci qua topini e topetti! Topononno è tutto il giorno che se la dorme. Gli hanno cambiato stanza e questo lo ha già affaticato molto. I suoi occhi sono particolarmente stanchi purtroppo ma ci fa ancora rigare tutti dritti come dei fusi. E’ arrabbiato, vuole tornare a casa, a volte è giù di morale ma non per questo possiamo continuare a cincischiare. Oh no! Lui per primo ha sempre tenuto tantissimo al mio blog che spesso parlava e parla di lui! E allora oggi via, voglio ricominciare ad allietarvi (spero tanto) con qualche post, a partire da questo che dedico a qualcuno un po’ speciale.

Dalle immagini avrete già capito di chi sto parlando. No…2013-03-02 12.56.26 non fatevi intenerire… Averlo come amico è già un dramma, immaginatevi come vivo io che ce l’ho come parente stretto! Quante colpe prese ingiustamente per colpa sua… solo perchè sono un roditore, sigh! E’ brutto, cattivo e puzza!… 😀

Ma sto scherzando amici!!! Ecco a voi Scoiattolo. E Scoiattolo è uno degli animaletti più simpatici che ci siano! Potete credermi! E visto che non avevo foto da mostrarvi, il mio amico Lidio si è subito offerto di prestarmi le sue. E allora eccovi i suoi ospiti furbacchioni! Ospiti che ogni giorno vanno a bussare alla sua porta in cerca di qualche squisita 2013-03-02 12.59.37nocciola. E non sempre bussano educatamente i signorini. A volte, sono dei veri scrocconi. Quando si tratta di mangiare non capiscono più nulla!

Ma conosciamolo meglio questo animaletto. Lo sapevate ad esempio che vedere o avere a che fare con uno scoiattolo indica energia, voglia di fare, fare le cose bene ma allo stesso tempo disinteressarsi di ciò che accade intorno a noi? Sì! No, non per menefreghismo, semplicemente per una questione di coscienza pulita. E’ come dire, “io ho fatto il mio dovere, ora nessuno deve rompermi le ghiande nel paniere!”.

Gli scoiattoli che sono qui dalle mie 2013-03-20 10.29.52parti, sono abbastanza grandi, dal bel pelo color mogano e un po’ grigiastro e la loro coda, durante l’estate è più spelacchiata mentre, andando verso la stagione fredda, si riempie di folto e morbido pelo che protegge l’animaletto dal gelo. E già, costui non va in letargo! Sonnecchia della grossa ma, di dormire da ottobre a marzo, non se ne parla nemmeno! Deve sempre avere tutto sotto controllo. Ansioso come pochi “il mangiare non basta mai, i nemici sono ovunque, e che tempo farè? E adesso come faccio?” ecco, lui vive così.

I due denti davanti, i due incisivi superiori, che hanno una forza bestiale, possono raggiungere i due centimetri e sono spaventosi da vedere! Potrebbe trafiggere un vostro dito come un coltello caldo nel burro. Non lo batterò mai in fatto di denti!

Il suo vero nome è Sciurus Vulgaris e, per i miei stretti parenti, va aggiunto anche l’aggettivo – Comune -. Ce ne sono tantissime specie diverse però; quello piccolo giapponese, quello striato, quello americano, il gigante, il ciuffo nero, il Carolinensis e ognuno ha la sua qualità.

E’ un mammifero e, se ben trattato e non spaventato, può affezionarsi all’uomo con molta tranquillità. Sono famosi quelli di New York che convivono con il bipede, nei parchi, tutti i giorni. Questi che vedete, ad esempio, hanno un appuntamento giornaliero con il mio amico Lidio, sapendo di andare a riempirsi la pancia di ghiottonerie, certe, ogni dì! Senza paura, entrano nella dimora del mio amico e iniziano a chiedere l’elemosina.

Sono abili arrampicatori e saltatori e amano volteggiare tra i rami alti degli alberiscoia2 sicuri di non avere predatori e rintanandosi, in caso di pericolo, nei buchi dei tronchi. Le loro tane sono stive e magazzini di riserve.

Una veloce controllatina, che non ci sia nessun pericolo e via, di nuovo, a volare di qua e di là.scoia1

 

Immagino ricorderete tutti i due simpaticissimi scoiattoli, anzi, le due simpaticissime scoiattoline de: “La spada nella roccia” che s’invaghiscono degli trasformati Semola e Mago Merlino. Che ridere! Ma simpatici, questi miei buffi cugini, lo sono sempre.

Voi cosa ne dite? Vi sono piaciuti? E allora cari amici topi vi do un consiglio: ogni volta che andate in un bosco, provate ad ascoltare i loro rumori e i loro versetti. Non sempre i “Frrrrrsssscccc…..” che sentite, sono vipere dalle quali dover fuggire! Un bacino a tutti.

M.

La prorompente eleganza dell’Ortensia

Sono tanti i suoi colori. Il rosa, il fucsia, l’azzurro, il bianco, il verde… tanti e tutti meravigliosi. Non saprei quale scegliere.

L’Hydrangea, questo il suo vero nome, proprio grazie alla sua forma particolare, alle dimensioni che raggiunge e ai colori, è spesso la protagonista di belle opere in giardini e parchi.

Coltivarla infatti non è difficile ma ci vogliono alcune accortezze che, tra l’altro, ne determinano appunto il colore. La coltivazione in piena terra richiede clima fresco durante l’estate e sempre la mezz’ombra. Esige terreno di brughiera con aggiunta di terriccio di foglie e sabbia, neutro o acido. L’acidità del terreno, influenza appunto il colore dei fiori: il blu indica un terreno più acido.

Non dimenticate poi che essa ha i gambi vuoti al loro interno e può quindi far rifornimento d’acqua. E’ per questo che non dovete esagerare nel darle da bere o la farete marcire.

L’Ortensia, anche nome proprio di persona, significa voler fuggire, evadere, essere freddi ed altezzosi. Avere una spocchia sopportabile ma pur sempre esistente. E’ per questo che è stato usato spesso per i nobili come nel caso di Hortense Eugeniè Cècile Bonaparte, figlia di Giuseppina e figliastra di Napoleone e, in seguito, consorte di Luigi I, fratello sempre di Napoleone.

Oppure Ortensio, al maschile, personaggio della commedia cinquecentesca –La Bisbetica Domata – di William Shakespeare. Esso però, non era un nobile ma un gentiluomo.

Chi porta questo nome, non sta mai fermo. E’ un sognatore. La sua è una continua lotta per raggiungere una meta e, una volta soddisfatto il proprio desiderio, ne cerca un altro e si rimette in moto.

Seconda regina del giardino, invidiosa probabilmente della sua rivale Rosa, porta il nome della Dea Venere e, la radice del suo nome significa proprio “che sta nell’orto”. Dato ciò, si sente probabilmente in diritto, di poterci e volerci star da sola.

E’ così superba da essere addirittura tossica. Se ne sconsiglia quindi l’uso in cucina ma, in antichità, se ne beveva un thè preparato mettendo a macerare le sue foglie durante matrimoni e riti funebri per poter così evadere con la mente e mettersi in contatto con gli spiriti.

Mi fa sorridere pensare che anche i fiori hanno, per così dire, un loro “carattere”. Una personalità.

Si dice comunque, o meglio, alcuni ne sono convinti, che abbia proprietà diuretiche e antimalariche. Non lo so, vi riferisco semplicemente ciò che alcuni studiosi come, Carl Peter Thunberg, dicono di aver scoperto.

L’Ortensia è coltivata ovunque, come vedete dalle immagini, ce l’abbiamo io, la mia amica Niky che mi ha fornito le sue foto, mio nonno, mio padre e tutti quanti, sia sul terrazzo che in giardino ma la sua origine è orientale e asiatica. Sono infatti la Cina e il Giappone i suoi “genitori”. Le patrie nelle quali è spuntata per la prima volta.

Sono piante molto antiche ma, nonostante ciò, di loro, non si conosce ancora molto. Anche catalogarle in una famiglia è difficile. Facendo una ricerca, noterete che ognuno, la colloca in una famiglia diversa. Facciamo attenzione quindi. Magari usiamola solo a scopo estetico che direi essere l’ideale. Soddisfa pienamente le nostre esigenze da questo punto di vista. I suoi fiori, a forma di ombrello, possono formare composizioni davvero pompose. E’ meravigliosa a mio parere anche se un pò scorbutica a quanto pare!

M.