E continuiamo con i panorami mozzafiato che regala la mia Valle cari Topi.
Questa volta andremo in un luogo meraviglioso. Una piccolissima radura che spunta dal bosco e diventa un punto panoramico fantastico.
Andiamo nei pressi del Monte Gerbonte, introducendoci attraverso uno dei suoi più romantici e sontuosi accessi.
Dove, in questo periodo, la vegetazione è talmente florida che sembra quasi di essere in una giungla.
Abbiamo sorpassato il paese di Realdo e abbiamo proseguito oltre Borniga dirigendoci verso Collardente. In un tornante però, una piccola insegna di legno recita: – Monte Gerbonte – e sarà qui che lasciamo la topo-mobile per proseguire a piedi appropinquandoci all’interno della macchia.
La radura nella quale vi porterò a breve, la si apprezzerà ancora di più dopo aver scavalcato per molto tempo Felci esagerate, rami che sembrano chiome e grandi fiori in mezzo al nostro cammino.
Uno splendore assoluto ma dopo aver percorso questo tempo racchiusi nel verde come ad essere dentro un uovo, si apprezza anche la vastità dello sguardo che, a breve, potrà spaziare per tutta la Valle Argentina.
Sì, avete letto bene. Vedremo la splendida Valle in tutta la sua bellezza. Continuate a seguirmi.
Siamo all’inizio del “Sentiero degli Alberi Monumentali” o, detto anche, “Sentiero dei Parvaglioni” (da Parvaiui e cioè Fiocchi/Farfalle).
Siamo in mezzo ai Larici vecchi ed enormi che vi avevo descritto qui https://latopinadellavalleargentina.wordpress.com/2019/05/10/sul-sentiero-parvaglione-attraversando-ruscelli/ e, tra noi, svolazzano appunto Farfalle dipinte di ogni colore posandosi di fiore in fiore.
Non hanno che l’imbarazzo della scelta.
Anche nella radura ce ne saranno molte e alcune si adageranno su di noi per annusarci.
Una radura magica. Qui volano intorno al Melo che si trova in questo spazio verde e, come un Re nel suo Regno, questo Melo governa tutto quel mondo guardandolo dall’alto. Se ne sta lì, solitario, unico nella sua specie. E quando è fiorito è meraviglioso.
Se ne sta lì nella pace di quel promontorio guardato da altre piante che lo circondano da distante.
Un sorbo e altri Larici.
Accanto al suo tronco, a terra, alti ciuffi d’erba nascondono l’arrivo delle grandi Formiche che lo vivono. Sono le padrone del Gerbonte e tutto, in quella foresta, appartiene a loro.
Sul bordo del dirupo, che mostra una meraviglia assoluta, una grande pietra piatta permette di sedersi e ammirare quel territorio infinito. Davanti a noi si staglia la Catena Montuosa del Saccarello. Tutti i miei monti sono lì, davanti a me.
Si vede bene la statua del Redentore che spicca contro l’azzurro e le altre montagne che sembrano di velluto in questa stagione.
Si vede bene il paese di Borniga, un piccolo borgo di pietra che dorme appisolato nella pace più assoluta dell’Alta Valle.
Di fianco posso vedere il Gerbonte e gli alti fusti degli alberi che lo ricoprono.
Stare seduti vicino a questo Melo è qualcosa di meraviglioso. I pensieri ci abbandonano e solo la meraviglia prende posto negli occhi e nel cuore.
Lui è sempre lì. Di giorno, di notte, in inverno, in estate. E osservarlo ogni volta significa comprendere tutte le stagioni che passano liete.
Per arrivare sin qui siamo passati attraverso Conifere particolari. Non ci sono solo i Larici ma anche gli Abeti: il Rosso e il Bianco.
Si possono notare diversi Licheni sulle cortecce di queste piante. Sono utili organismi che assicurano all’albero una continua idratazione. Alcuni, i più bisognosi, ne sono totalmente ricoperti.
Per chi non è abituato a camminare, questo percorso che non è lungo ma neanche brevissimo può richiedere qualche minuto di sosta, di tanto in tanto, ma posso assicurarvi che è fattibilissimo da chiunque, anche dai piccoli Topini e merita veramente se poi si arriva in questo spicchio aperto che regala cotanta meraviglia.
Volendo proseguire oltre la radura si arriva, da come avrete capito, fin sul Gerbonte ma per chi vuole passare una semplice domenica a contatto con la Natura, senza affaticarsi troppo, qui ha già trovato ciò che cercava.
Mentre camminate cercate di non far rumore. In diversi luoghi di questo bosco speciale vivono Caprioli e Camosci e vi potrebbe capitare di assistere a qualche lieto incontro.
Mentre, quando il cielo si apre dinnanzi a voi, sarà possibile ammirare i voli acrobatici di Poiane e Bianconi che lì vivono.
Cosa ne dite Topi?
Vi ho portato anche questa volta in un bel posto? Io dico di sì e allora vi auguro una buona permanenza in questo praticello che ha tanto da offrire.
Un saluto a tutti, alla prossima! Squit!