Cloristella e l’elisir alle fragole

Cloristella, ormai la conoscete, ha sempre qualche intruglio portentoso da consigliare, così un giorno, passando nei pressi del suo antro stregato pieno di vapori profumati, ho deciso di chiederle qualcosa per voi e che so che apprezzerete.

fragole

«Oh, cara Prunò! Nel vederti qui che piacere che ho!» esordì in rima, come nel suo stile.

«Il piacere è mio, saggia strega della Valle. Ehm… hai visto nei dintorni quante belle farfalle?» tentai di risponderle… per le rime, che sennò sarebbe stata capace di tenermi il muso per qualche minuto. «Vorrei avere da te una buona ricetta, ma posso passare anche un’altra volta, se adesso sei di fretta.»

Cloristella rise dei miei tentativi maldestri: «Entra, vieni avanti, amica Prunò! Ti dirò come sempre tutto quello che so.»

foglie di fragola e zucchero

Canticchiò verso il focolare, dove rimestò un liquido ribollente dentro un pentolone.

«Cosa c’è lì? Sento un profumino…» dissi col naso teso all’insù.

«Oh, questo? È infuso di fragola ormai quasi pronto. Per questo sei venuta, di come si prepara vuoi il resoconto?»

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«Sarebbe perfetto, Cloristella! Però ti prego, non parlarmi ancora in rima che altrimenti mi confondo» glielo dissi spontaneamente, portandomi subito dopo le zampe alla bocca e sbarrando gli occhi come se avessi pronunciato un sacrilegio.

Lei, anziché offendersi, rise di nuovo: «Va bene, va bene Prunò. Questo infuso speciale si può  fare in modi differenti. La mia ricetta, però, prevede una base di prosecco. Vi metto dentro le foglie di fragole fresche, quelle di bosco… e poi anche le fragole stesse, un po’ di zucchero, del succo di limone e una punta di cannella. Ovviamente le foglie prima hanno bollito per dieci minuti nell’acqua come per fare un decotto e, quest’acqua non la butto via. La aggiungo al tutto »

limoni e zucchero

«Ma dai! Fa un profumino così buono e invitante… apre il cuore e le narici!»

«Certo che lo fa! È rinfrescante, energetico e alleggerisce lo stomaco dopo una grande scorpacciata. Vuoi assaggiarlo? Ne ho un po’ già freddo da poterti offrire.»

Annuii con entusiasmo e lei arrivò subito con un bicchierino per me.

elisir fragole

Lo ingollai tutto, così buono da leccarmi i baffi più e più volte.

«E ora ti dico un segreto, Prunò: è un ottimo elisir d’amore! Si usa anche al termine di una cenetta romantica… » lo disse bisbigliando, con fare cospiratorio.

«Cloristella… che intenzioni hai?»

«Intenzioni? Io? Nessuna, ovvio! Ma sai, non si può mai sapere chi potrebbe passare di qui… Potrebbe servire a qualcuno, per questo l’ho preparato.»

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Mi fece l’occhiolino, poi riprese a canticchiare, rimestando in quel suo pentolone. << A proposito Prunò! Tienilo in frigo, deve essere fresco e i bicchieri prima, mettili in freezer >>.

<< D’accordo >> risposi quando ormai non mi stava più ascoltando tutta presa dai suoi affari.

Topi, che vogliamo farci? Cloristella è così, un po’ birichina qualche volta, ma sempre di cuore.

Ora io vi saluto e vado a preparare per voi un altro elisir… ops, volevo dire articolo!

A presto!

Grigliamo le melanzane!

La ricetta che vi propongo oggi non solo è facilissima, ma è anche molto comoda, perché potrete tirarla fuori, come un coniglio dal cilindro, nel momento del bisogno. E’ sempre a portata di mano.

La Solanum Melongena é coltivata ormai in tutta Italia, la mia Valle compresa, ma è originaria dei paesi asiatici come l’India e la Cina. Nonostante ciò, l’Italia ne è divenuto il Paese a maggiore produzione. Matura verso luglio-agosto e si presta alla preparazione di tantissimi piatti, tutti gustosi e prelibati. O la si adora, oppure la si detesta, non ci sono vie di mezzo.

Forse non tutti sanno che è un ortaggio prevalentemente depurativo. Si parla della melanzana di per sé, priva di condimenti. Furono gli arabi a farcela conoscere, importandola nel nostro Paese intorno al 400 d.C.

Pur essendo leggermente tossica, a causa del contenuto di solanina, non deve essere consumata cruda. Si dimostra utile per combattere la gotta, l’arteriosclerosi, e varie infiammazioni come cistiti e coliti. E’ un ortaggio che rinfresca e, se messo regolarmente sulla pelle del viso, asciuga il sebo da eventuali brufoletti. Attenti a non esagerare con questo trattamento, perché potreste disidratare la pelle.

Può diventare facilmente la protagonista di mille piatti gustosi e, con un po’ di fantasia, colorare i vostri pranzi estivi.

Di tutte le ricette possibili, oggi ho scelto una delle più semplici e, come vi dicevo, quella che più può salvare le situazioni, conservandosi per parecchio tempo. Sto parlando delle melanzane grigliate e sottolio! E come si fanno? Io e Niky ve lo spieghiamo subito.

Laviamo le melanzane e le tagliamo a fette. Devono essere spesse circa un centimetro e tutte uguali, possibilmente. Le appoggiamo ordinatamente su una griglia e le spolveriamo di sale. Inizieranno a produrre un succo scuro, da noi si dice che “danno l’acqua” o “danno l’amaro”. Le lasciamo così per qualche minuto dopodiché le strizziamo delicatamente e le rimettiamo sulla griglia. Scegliete voi se sul barbecue o su quella elettrica, è indifferente. Mentre cuociono, le insaporiamo con aglio, timo, origano e alloro. Questi gusti possono essere tritati insieme e lasciati cadere sulle fette di melanzana e se ci piace, aggiungiamo anche del peperoncino. Le facciamo cuocere finché non le vediamo belle asciutte, con le righe bronzate della griglia e morbide. Una volta raffreddate le mettiamo in un barattolo di vetro abbastanza capiente e, man mano che facciamo gli strati, aggiungiamo un po’ degli stessi aromi che abbiamo messo durante la cottura. Non dobbiamo dimenticarci il prezzemolo che, a questo punto, diventa fondamentale. Olio di oliva come se piovesse! Mettiamo in un posticino asciutto e buio per trenta giorni. Ebbene sì, devono diventare buonissime e gustose! E così facendo potrete gustarle anche in inverno.

Non mi resta altro che augurarvi buon appetito, topi, da parte mia e della mia socia!

M.

Felicità= Rosmarino

Avete bisogno di una sferzata d’energia? Un rametto di rosmarino è quello che fa per voi. Vi dà la carica, vi ritempra e vi mette allegria! Ma non è tutto. Preparatevi, andiamo a conoscere questa pianta meravigliosa.

Voglio proporvela fiorita, perchè a parer mio è molto bella quando si veste di quel rosa tenue e delicato. I suoi fiorellini sono davvero meravigliosi e insaporiranno le vostre insalate non solo con un buon gusto fresco e aromatico, ma anche di tanta allegria. Si possono anche mettere dentro a sacchettini di garza e riempirne i casseti per profumare la biancheria.

Anche questa pianta è adorata dalle api come il timo. Eh, non sono mica stupidi questi insetti! Quando avrete finito di leggere questo post vedrete che adorerete anche voi questa spezia, e quanti ricordi vi porterà alla mente!  Il rops (arbusto) e myrinos (odoroso): queste sono le due parole che compongono Rosmarino. E’ una Labiata di tipo cespuglioso, sempreverde, aghiforme e dalle mille proprietà. Regina tra gli aromi, ha origini antichissime e il suo olio essenziale, molto pregiato, ci fornisce fondamentali essenze come il pineme che offre una gradevole profumazione e la canfora che ci rinfresca.

Un tempo veniva usato per i dolori reumatici e il mal di denti. Oggi le sue capacità lenitive e antiossidanti risultano efficaci anche nei trattamenti per le pelli miste, grasse e impure, perchè disinfiammano le ghiandole sebacee che, probabilmente, lavorano in modo esagerato.

Il Rosmarino riesce anche in tante altre prodezze: purifica, tonifica e deodora. Ideale per rinforzare le cellule della cheratina delle nostre unghie. E’ risaputo che renda più forte e sano tutto lo strato epiteliale della nostra cute. Io lo uso anche per combattere spossatezza e stanchezza, ma c’è chi addirittura lo utilizza per ridonare colorito al viso. Mia nonna, invece, con mazzi di rametti puliva e profumava pentole e tegami, pensate un po’!

Simbolo di buon auspicio, dell’immortalità, della felicità, della memoria, ma soprattutto della costanza, così com’è costante la sua profumazione.

Rosmarino significa anche “sono felice di vederti!”. Portarne un rametto vicino al cuore dona davvero felicità e allegria. A essa sono state dedicate tante poesie e  citazioni dai più illustri personaggi. “Ecco laggiù il Rosmarino, la pianta del ricordo.  C’è il Rosmarino, per la rimembranza. Ti prego, amore, ricorda”. Così, ad esempio, esclamava Ofelia ne L’Amleto.

E noi in Italia siamo molto fortunati perchè questa pianta è mediterranea e nasce ovunque nel nostro territorio.

Non perdete tempo, quindi, topini: raccoglietelo e fatene buon uso, vi cambierà la vita donandovi energia positiva!

M.