Il Cerchio delle Streghe: Mistero in Valle Argentina

Ecco. Lo vedete nell’immagine quel cerchio sul prato? No, non si tratta dei classici “cerchi nel grano” che tanto hanno fatto discutere la popolazione a livello mondiale.

In questo cerchio, se riuscite a notare bene, la circonferenza non è designata dalla mancanza d’erba, bensì è come se la stessa erba fosse nata sfoggiando un altro lato di sé, oppure ancora, proprio formando un perfetto circolo, sia nata un’altra erba, di un’altra specie, che ha creato questo disegno geometrico.

Vi assicuro che non si tratta di un fotomontaggio. 
Cerchio_delle_streghe1
Un’alone piacevole di mistero e magia. Siamo nell’Alta Valle Argentina ma, il luogo preciso, mi spiace, non posso rivelarlo come anche suggeriscono vari studiosi di questo particolare fenomeno.

Si rischia di creare una sorta di mito che causerebbe l’arrivo di folle probabilmente poi incriminabili di inquinamento e disturbo della quiete di questo luogo meraviglioso dove flora e fauna vivono in perfetta armonia ogni giorno.

Gli abitanti del luogo, inoltre, preferiscono fare gli indifferenti sul caso e non è certo mio volere usurpare la loro intimità.

Questo perchè, riguardo a questo cerchio sospetto, si sono venute ovviamente a creare delle leggende e delle storie che, come spesso accade, non si sa mai quanto possano essere vere. Ma affascinanti sì, su questo non c’è dubbio.

Innanzi tutto, a codesta figura, già è stato dato un nome arcano e suggestivo. “Il Cerchio delle Streghe” si chiama e, nome migliore, non poteva essere scelto.

Per la mia Valle, che ha come protagonista il paese di Triora, conosciuto come la Salem d’Italia, sembra proprio la ciliegina sulla torta.

Pare che, questo cerchio, abbia il diametro di una dozzina di metri. Mi sembrano tanti per come l’ho visto io ma non sono all’altezza di dare una valida misurazione e, inoltre, ero abbastanza lontana in un sentiero stupendo e panoramico.

Ora, potrete ben capire come sia assolutamente interdetta la zona interna, anche se solo moralmente, in quanto, le Streghe, con le loro persecuzioni, potrebbero compiere nuovi atti malvagi nei confronti della popolazione.

Le credenze continuano a vivere ma, su sanremonews, il ricercatore Vittorio Stoinich, racconta che la tradizione è sempre viva nel cuore della Valle. Perciò, quando si sente dire che un pastore, che ha voluto sfidare il potere delle nostre Bazue (streghe), dopo aver messo il piede all’interno del cerchio per raccogliere il fieno, si è ritrovato con le pecore che producevano il latte rosso come il sangue anziché candido come sempre, tutti si sta zitti e ci si fa cullare da questa sorta di affascinante racconto che rapisce gli animi.

E anche la mia Valle, quindi, come se già non le bastassero tutte le varie storie di Wicca e stregonerie che vivono da anni nel suo cuore, vuole avere il suo primato. E, attenzione, questo cerchio pare non essere l’unico nella Valle Argentina.

Ne scoprirò altri? Lo saprete nelle prossime puntate amici! Sgattaiolo immediatamente sui monti come un piccolo segugio! Baci e…. non fatene parola con nessuno!

photo – la seconda immagine appartiene a sanremonews ed è stata scattata da Vittorio Stoinich

Segnalazione a Sanremonews.it e sorprese su sorprese

Cari topi, l’emozione in questi giorni è tanta. L’anno nuovo, dal punto di vista blogghistico è partito alla grande. Qualche giorno fa, la mia socia Niky mi chiama e mi dice – Scommetto che ancora non ti sei accorta di niente! -. Ebbene, cosa c’era che girovagava ramingo per rete? Tanananà… nientepopòdimenoche questo notizione:

“Egregio Direttore, vorrei portare alla Sua conoscenza e a quella dei lettori di un blog, a mio avviso davvero interessante, che valorizza le meraviglie della Valle Argentina e in alcuni casi anche avvalendosi delle Vostre interessati notizie. Come nel post qui di seguito    https://latopinadellavalleargentina.wordpress.com/2012/10/12/ina-bela-truva/

AL DIRETTORE | domenica 14 ottobre 2012, 20:19

‘Ina bela truvà! La topina della valle Argentina’, una lettrice segnala un interessante blog

Redazione

Che emozione topini, potete capire! Finire in pole position sul quotidiano online più famoso della mia provincia dal 2004. Ringrazio di cuore la persona che ha fatto questa segnalazione, nella speranza che possa scusarmi per il ritardo ma, come già tanti sanno, io e internet siamo come il pesce e l’asciutto e solo qualche giorno fa, ho visto questa fantasticheria. Io avevo notato un incremento pazzesco dei visitatori, mail di complimenti, petali di rose per la strada al mio passaggio…. ehm… no, vabbè, sul serio, un via vai sulla mia posta alquanto trafficato e non capivo, dicevo “boh, dev’essere piaciuto particolarmente questo tema, e IMAG3940anche questo, e anche questo… oh! Ma sò brava!“, invece adesso ho capito e grazie, grazie, grazie.

Il via vai riesco a dominarlo per ora ed è bellissimo. Ma quante persone gentili ci sono ancora a questo mondo e fortunatamente le sto conoscendo!!! Che bello!

E non ho finito; io lo so già che non ci crederete ma, questo che vedete in questa immagine, su questa lavagna, è quello che io leggo quando entro nelle case delle persone che mi conoscono e mi vogliono bene. Ma grazie!!! Con le stelline anche! Cosa posso dire? Non ho parole. La lavagna e i gessi usati solitamente per non dimenticare… Me felice!

Ma c’è ancora una cosa che vorrei mostrarvi con orgoglio e alla quale non potevo credere quando l’ho vista tanto era bella. Tenetevi forte: i bigliettini da visita di Pigmy! Ma si! Non sono magnifici? Non ci posso credere. E usando il tema di WordPress del mio blog che mi era subito piaciuto.

Guardate che meraviglia di grafica è stata ideata, Bigm_retro(1)che bei colori e la frase, nella parte posteriore, per presentare il blog… stupenda “Viaggi, storia, ricette, escursioni, tradizioni e fotografie che tratteggiano i contorni di una splendida valle della Liguria Bigm_fronte(1)di Ponente”.

Però ammettetelo, in questa foto son rimasta davvero bene, notate lo sguardo, l’espressione intensa. Che altro dire? Sono emozionata. Insomma grazie a tutti veramente, grazie per le mirabolandissime sorprese e i tanti sorrisi che mi avete fatto fare.

Un bacio sul naso a te Niky (che sei una di quelle amiche che si scrivono così solitamente: Amica) e bacetti sparsi a tutti voi che ogni giorno mi riempite di complimenti. Grazie.

M.

Ina bela truvà!

Il titolo di questo mio post significa “Una bella trovata!” leggete qui sotto perchè:

Regione: ‘Lingua’ ligure verso il riconoscimento ufficiale. In arrivo un festival canoro e una app gratuita sul telefonino

Berlangieri: “Presto un incontro con il ministro Profumo”

Angelo Berlangieri

Parlate liguri a rischio scomparsa e la Regione Liguria vuole farle diventare ufficialmente una lingua, con il riconoscimento giuridico di una legge nazionale che potrà permettere anche un inserimento scolastico come materia di studio. Non per nostalgia folcloristica, ma come espressione della quotidianità, come elemento identitario della comunità regionale. “La perdita delle parlate liguri, con il loro corollario di saperi, lessici, specificità territoriali sarebbe un grave depauperamento del patrimonio culturale e storico della regione e della comunità”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura Angelo Berlangieri, nel corso della presentazione, in mattinata, con presidente della Consulta Ligure della associazioni per la cultura Elmo Bazzano, della dodicesima edizione del Festival San Giorgio della Canzone in Lingua Ligure, in programma venerdì 1 e sabato 2 dicembre 2012 al Teatro Don Pelle di Albenga, con la finalissima, sabato 16 febbraio al Teatro Govi di Genova- Bolzaneto. Berlangieri, ha anche anticipato iniziative regionali per promuovere la parlata ligure, fra cui una applicazione gratuita per telefonini e tablet.
La ‘lingua’ ligure, sia pure formata da elementi locali differenti, affonda le radici in secoli di letteratura, a cominciare dalle rime dell’Anonimo Genovese del 1291, fino alla straordinaria poesia di ‘Creuze de ma’, il disco-capolavoro di Fabrizio De Andrè del 1984. La situazione del ‘ligure’ – si sottolinea nel documento- è comune a varie altre parlate regionali, tra cui alcune di grande rilievo sotto il profilo storico – linguistico- letterario , come, per esempio, il napoletano, il veneto, il siciliano, per questo, la Liguria cercherà di trovare una linea comune con altre regioni nei confronti del governo. Il richiamo a un intervento dello Stato non è casuale. Lo Stato italiano, pur avendola sottoscritta nel 2000, non ha infatti ancora ratificato la Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie approvata dal Consiglio d’Europa nel 1992. Non solo: con una legge del 1999, lo Stato italiano tutela la lingua e la cultura di diverse popolazioni residenti in Italia (albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate) e delle popolazioni che parlano il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo. In sostanza, limitando lo ‘status’ di lingua a quelle elencate.
La ‘lingua ligure’, riconosciuta fra quelle minoritarie dell’Unesco, è parlata, con differenziazioni, da circa 450 mila persone residenti nelle province di Genova, La Spezia, Savona, Imperia, in Alta Valle Tanaro, nell’Appennino Alessandrino, Pavese, Piacentino e Parmense, i cosiddetti territori delle ‘Quattro Province’, nonché nelle enclaves genovesi di Sardegna e Corsica, con un bacino complessivo di popolazione di circa due milioni di persone. “Stiamo lavorando per arrivare a una proposta di legge in contatto con il Ministero dell’Istruzione”, ha spiegato Berlangieri che nelle prossime settimane incontrerà il ministro Francesco Profumo, savonese.

C.S.

sanremonews.it

Topiiiiiii!!!! Avete letto? Ma che bello! Il mio dialetto! Visto che importanza?… anche se ogni tanto finisce con la u? (ih!ih!ih!)

A parte gli scherzi, mi sembra un’iniziativa importante questa! Il troppo, stroppia sempre. Esistono luoghi in cui i bambini parlano solo il dialetto senza minimamente capire l’italiano e questo mi sembra un po’ assurdo ed esagerato, ma mantenere il dialetto come tradizione, la nostra preziosa lingua dialettale, mi sembra invece doveroso.

Ci porta indietro nel tempo, a quell’intimità di famiglia, come di una grande comunità. Ci unisce. E cavoli… la lingua ligure! Non sapevo fosse così conosciuta! Che importanza! I miei complimenti signor Berlangieri! Sci, sci, stà cosa chie a me piaxe propriu! (Sì, sì questa cosa qui mi piace proprio).

Non trovate anche voi che sia una bella trovata? Un abbraccio a tutti e a tutte le regioni d’Italia!

M.

I miracoli delle mie Alpi

ALTRE NOTIZIE | SABATO 25 AGOSTO 2012, 07:14

Oggi la festa di Sant’Erim: Google Maps ha scattato la foto della valle esattamente due anni fa

Una coincidenza straordinaria, visto che si è trattato dell’ultima volta che i partecipanti sono potuti arrivare in auto.

Incredibile ma vero: dovendo rilevare delle coordinate geografiche per dare la posizione a una ditta specializzata nei trasporti di passeggeri in elicottero, abbiamo scoperto che l’immagine catturata dal satellite, era stata scattata esattamente il 29 agosto 2010, durante la festa di Sant’Erim. In tutto il mondo oggi è possibile vedere, grazie a Google Maps, la Valle dei Maestri indicando le seguenti coordinate: 44.152559, 7.694743.

La sorpresa più incredibile è che è stata evidenziata come punto di rilevamento la chiesetta di Sant Erim, nell’unico giorno della festa che ogni anno all’ultimo sabato di agosto, è organizzata dagli Amici di Sant’Erim. La straordinarietà della foto realizzata dal satellite, è che non solo è stata scattata nell’unico giorno dove la valle si popola di persone, per ricordare quanti hanno perso la vita su quelle montagne, ma anche per ricordare i pastori nei famosi ‘100 giorni dell’Alpe’. Una fantastica coincidenza poiché è stata l’ultima volta che è stato possibile raggiungere la chiesetta di Sant’Erim con le auto, esattamente sabato 29 agosto 2010. Può essere un caso, ma comunque è sempre straordinario, perché in quella data, avevano partecipato centinaia di persone, e ora, in tutto il mondo è possibile vedere (anche se la qualità non è perfetta), la Valle dei Maestri e la piccola chiesetta dedicata a Sant’Erim, nel giorno della Festa.

Molti sono i fatti straordinari accaduti durante i lavori di ristrutturazione della più piccola chiesetta delle Alpi Liguri, alcuni di grande ed intensa emozione, che potrebbero far gridare anche al miracolo. Nulla avviene per caso, forse a oltre 2.200 metri in una piccola valle chiamata dei Signori, ai piedi del Marguareis al Colle dei Signori, si trova una piccolissima chiesetta, che pare e voglia attirare l’attenzione delle persone, con mezzi e fatti impossibili da spiegare. Per accedere direttamente alla pagina di Google Maps è possibile cliccare QUI.

Ecco cos’ha scritto Roberto Pecchinino su sanremonews.it il sito che s’interessa anche della mia valle. Miracolo o no è davvero una bella coincidenza! Ma voi vi chiederete di cosa stò parlando. Sant’Erim è una cappella in terra Brigasca, nella Valle dei Maestri della quale non si riesce a identificare la data relativa alla sua edificazione. Troverete qui tutte le notizie relative a quello che vi stò scrivendo http://www.vastera.it/RIVISTA/40/pagine%2040/ipotesi%20sant%20erim.htm leggetelo è interessante.
Vi assicuro che comunque è una chiesa antichissima e ogni anno raduna un sacco di gente in una onore di una festa a lei dedicata. Siamo nel confine con la mia Valle ma questi fatti misteriosi hanno interessato tutti!
Un bacione!
M.