Che ridere, topi, quando guardo queste foto che ho fatto o quando vado in questo posto! Ci vado spesso perchè c’è un bellissimo sentiero che ci porta in un bosco che sembra incantato e pieno di farfalle, c’è un bellissimo
panorama di monti verdi e una quiete indescrivibile.
Rido perchè quando ero piccolina dicevo sempre che mi sarei sposata qui e con tanto di Topo Azzurro! Non l’ho fatto, ma c’è sempre tempo, chissà!
Siamo davanti alla piccola chiesetta di Santa Brigida, sopra Andagna, per la strada che porta a Drego. Un tempo qui finiva l’asfalto e iniziava una strada bianca, ora invece il cemento ha ricoperto tutto, permettendo a qualsiasi macchina di proseguire verso un territorio magnifico. Siamo a 900 metri d’altezza.
La piccola chiesetta di Santa Brigida è situata vicino a quei lavatoi che vi avevo fatto conoscere qualche post fa e, vicino a essa, tante rocce e muretti di pietra sono comode sdraio per lucertoline che prendono il sole. E’ una chiesa circondata da Pungitopo (ahi! Ma tu pensa…), Timo, Piantaggine, Roverella, Biancospino e Nocciolo. Solo questo elenco di nomi fa sembrare di vivere una favola. Ma guardiamo più da vicino questo
intimo santuario.
Innanzi tutto, davanti al suo ingresso troviamo una frase incorniciata ormai famosa: O passegger che passi in questa via, non ti scordar di salutar Maria. E’ scolpita sulla pietra e con un mini chiostro sul davanti chiuso da un cancelletto di ferro. Le due finestrelle ai lati della facciata principale hanno un davanzale in ardesia con una fessura, con incisa la parola
“grazie” nella quale si possono mettere le offerte. Un’idea originale.
E dentro? Com’è dentro questo monumento religioso? Bellissimo per me. Davvero molto carino. Innanzi tutto ci colpiscono gli ex voto. Sono tanti e sono tutti fiocchi rosa o azzurri che onorano le nascite protette dalla Santa nata nel 1303 e morta a Roma settant’anni dopo. La leggenda vuole che Brigida volesse conoscere il numero esatto di colpi di frusta ricevuti da Gesù durante la sua Passione. In un’apparizione, egli le rivela di aver ricevuto 5.480 colpi e che, se si voleva onorarli, si dovevano recitare diverse preghiere. Recitando per un anno queste preghiere, si onoravano tutte le sue piaghe. Inoltre, secondo la Santa,
Gesù avrebbe fatto diverse promesse per chiunque avesse recitato queste orazioni per un anno. E’ per questo che su quel libriccino, nella foto, potete leggere “Le quindici orazioni per un anno e per dodici anni”.
Sull’altare di gesso bianco c’è anche un bellissimo affresco che la ritrae in compagnia di un angelo che la osserva mentre lei trascrive le preghiere dettate dal Signore. Intorno al dipinto sono posti dei magnifici Gigli bianchi e dei Semprevivi viola e gialli che sono fiorellini che sembrano finti, di cartapesta e non muoiono mai! Non hanno nemmeno bisogno di acqua, pensate.
Questo è uno dei motivi del perchè posto spesso chiese. Sono importanti nella mia Valle. Intorno a loro c’è sempre molta storia, storia di braccia, di popoli, di gente che si è costruita il suo sacro monumento vicino per poter pregare e infatti, di chiesette, ne troviamo sparse qua e là per tutta la Valle. E poi, come avrete visto, sono sempre circondate da tanta natura e abbellite da splendidi fiori. Sono preziose, costruite con quello che offriva il luogo: rocce, ardesia, legno, pietre. E questa è una delle mie preferite. Spero sia piaciuta anche a voi.
Un abbraccio!
M.