Il miraggio di Fata Morgana

Monte Ceppo, Valle Argentina, ore 16:30.

C’era una volta, tantissimi anni fa, qui nella mia Valle, una fata. Era una bellissima fata dai capelli lunghi e corvini, e dalle labbra rosse come i petali di una rosa.

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E questa splendida fata ballava, ballava. Passava le sue ore a danzare nel bosco, attendendo invano il principe della sua vita. La sua, era una danza malinconica; nessuno desiderava entrare in quella foresta scura. Nessun cavaliere, nessuna aitante guardia. Non c’era nulla di affascinante ad attrarre. Niente di particolarmente seducente nell’antro ombroso di quel suo nascondiglio. E allora la fata, che si chiamava Morgana, stanca di rimanere sola, decise di trarre con l’inganno un uomo accanto a lei. E, da quel giorno, iniziò a costruire la sua trappola, la quale, doveva assolutamente funzionare“.

Molte volte vi ho portato qui, in questo particolare angolo di mondo. La luce, la foschia, le nubi. Qui c’è la magia. Il sapore agrodolce della terra che entra nelle narici e si appoggia sulla lingua e una stranaA_7f76baa10d umidità che penetra nei vestiti.

La penombra dei Larici, il verde dell’erba perenne e il grigiore del cielo e della nebbia intorno a noi. S’innalzano e ci avvolgono il rosa e poi l’azzurro, e poi il fresco e l’aria che fa socchiudere le palpebre. Gli occhi lacrimano. Il clima?2012-11-16 17.04.29 Lo stupore? Chissà.

Utilizzo per descrivervi questo spettacolo, l’immagine che sanremonews ha dedicato a un mio articolo, (un caro regalo, che un giorno vi mostrerò) e una splendida foto che già conoscete, della mia amica Mirial (del blog: Sogni di una notte di Luna Piena).

E sapete di quale spettacolo vi sto parlando? Di quello chiamato – Il Miraggio di Fata Morgana -. Un nome magico come lui.

Conoscete tutti questo miraggio? E’ un miraggio particolare. Prende il nome dalla celtica fata che attirava a se marinai e guerrieri, un po’ come le sirene cercarono di fare con Ulisse.

Morgana (che a me invece piace credere amica di Merlino), riusciva a far vedere, ai malcapitati, luoghi inesistenti ma attraenti e condurli così a morte certa, attirandoli nella sua trappola, nella quale si perdevano senza via d’uscita.

Questo è il fenomeno. Si vedono cose che non esistono ma che sembrano vere e potete credermi! Io non so bene spiegarvi cosa accade scientificamente, ma so che è un insieme di curvature di luci, atmosfera e temperatura caldo/freddo a realizzarlo. E da qui, dal Monte Ceppo, a 1600 mt s.l.m., da dove si possono guardare i monti ma anche il mare, è facile, nel pomeriggio o all’alba (dipende dalla stagione), poter ammirare città che in realtà non ci sono di certo o vedere una Corsica, in quel momento invisibile, o troppo alta e troppo vicina per essere davvero lei! Oppure il mare, proprio lì, a due passi.

Insomma, se ne sentono di tutti i tipi e se ne vedono di tutti i colori. Quelli che hanno visto questo fenomeno, ne raccontano di ogni… Andando alla ricerca di questo miraggio, per potervelo spiegare meglio, ahimè invano, mi sono imbattuta in Wikipedia e ho scoperto che è molto frequente nello Stretto di Messina. Studiato quindi anche nelle terre vicine a noi, mantiene il nome di – Fata Morgana – anche all’estero. Se siete bravi scienziati, o fisici in gamba, questa enciclopedia virtuale vi potrà spiegare meglio di me in cosa consiste http://it.wikipedia.org/wiki/Fata_morgana_(ottica)

Uno spettacolo unico al mondo. E raro. Vederlo è una vera fortuna anche se ci sono luoghi in cui è più comune. Quello che usiamo fare noi della Valle Argentina, avvistato l’incredibile miraggio, è esprimere un desiderio. Siamo completamente circondati dalla natura più viva e, in quel momento, è bellissimo sognare. Palcoscenico suggestivo ed emozionante.

E voi, l’avete mai visto? Vivete anche voi in un luogo così incantato che offre certe visioni?

la prima foto è di forumalfemminile.com.

M.