Uh, le formichine! Che animaletti simpatici e laboriosi!
Sono veloci, vivaci e piccolini, quasi minuscoli. Nella mia Valle, però, evidentemente si mangia bene, perché guardate questa formica quanto è cresciuta!
Dalla foto, forse, non si capisce bene, ma vi assicuro che era più di un centimetro. Diciamo che, se decide di pizzicarti, la senti eccome! Le formiche sono animaletti che mi hanno sempre affascinato. Sì ,lo so, quando decidono di fare colonia a casa tua sono davvero fastidiosi, ma sono incredibili, ingegnosi, instancabili, laboriosi, geniali! Hanno un’organizzazione proprio impressionante. Ci sarebbe tanto da scrivere sull’esistenza di una formica, post e post interi. Ricordo di essermene innamorata già da bambina.
E’ molto semplice capire che sono insetti che si differenziano dagli altri, basta saperli osservare con attenzione. Forse le api somigliano un po’ alle formiche per alcuni aspetti. Sono riuscite a colpirmi quando ho potuto vedere tutta la loro vita racchiusa in una teca di vetro a “La città del bambino” di Genova. Roba da rimanere senza fiato, topi! La loro nascita, il loro lavoro, le provviste, il metodo di cacciare, di cercare addetti per le opere, di guerreggiare e infine la morte… Ebbene, lo sapevate che le formiche costruiscono un vero e proprio cimitero dove seppelliscono i cadaveri dei loro compagni, al di fuori di dove vivono giornalmente? Sì, lo so, è incredibile, ma funziona proprio così e, visto che è difficile poter osservare questa meraviglia, a Genova l’hanno ricreata in un grande spazio senza far loro mancare nulla. Un enorme formicaio tutto trasparente che può essere osservato alla perfezione, e vissuto anche! Andateci e portateci i vostri topini, rimarranno senza parole e sono sicura che impareranno a rispettare ancora di più la natura che ci circonda.
Nella mia Valle, dicevo, ci sono le formiche molto grosse, ma anche quelle rosse che possono essere velenose (non uccidono, state tranquilli!), quelle nere piccoline e a volte si possono incontrare, in campagna, anche quelle alate, soprattutto alla sera. Ho provato a cercare la famiglia alla quale appartiene quella che vi ho fotografato, che tra l’altro ho seguito per tutto il giorno e mi ci ero affezionata, ma in un sito le chiamano in un modo e in un altro diversamente, quindi è inutile dirvi una cosa per un’altra; forse il mio amico Pani, con i suoi mille libri enciclopedici, potrebbe aiutarmi!
Tra l’altro, pensate, formica da noi si dice “furmigua“, una volta tanto una parola che non finisce per U, vero, mio caro Pani?
Va be’, topi, torniamo a noi. Vorrei dirvi una cosa riguardo questo esserino della foto che mi ha fatto sorridere. Da come potete vedere, lei stava passeggiando tranquillamente su questa staccionata di legno e, a un certo punto, spunta una sua amica che inizia a seguirla. Lei si gira e la scaccia, ma l’altra, imperterrita, continua a starle dietro. Ancora una volta si volta di scatto e penso che gliene stia dicendo due… forse pensa che voglia portarle via il moscerino che ha in bocca. Questo battibecco va avanti per qualche minuto fino a che, veramente scocciata, la grande formica la prende quasi a colpi. Che caratteraccio! Oh, le formiche non sono mica poi così tenere e affettuose, sapete? Fatto sta che do una briciola del panino che stavo mangiando alla formica che era stata scacciata. Questa qui, buona come il pane, afferra la briciola e corre testarda verso colei che l’ha appena maltrattata. Dentro di me mi son detta: “Allora sei cocciuta! Non ti vuole!”. Ebbene, la raggiunge e le offre la briciola! L’altra accetta, dà il moscerino morto alla compagna e a quel punto, insieme, se ne vanno per la loro strada. Topi, io ero emozionata! Così tanto che non mi sono ricordata di immortalare l’evento.
Direte che sono matta, ma…. ho fatto fare la pace a due formiche! Ho buttato loro altre briciole di pane, ma penso che le abbiano prese più tardi, perchè non se ne sono curate in quel momento. E’ stato un piccolo attimo che mi ha fatto stare bene. Ho partecipato alla loro vita. Cosa volete, mi accontento di poco!
Mi ha fatto piacere raccontarvelo.
Un bacione, la vostra Pigmy con le antenne.
M.