Per gli interessati…

A grande richiesta…

Cari topi, per tutti quelli che volevano sapere come stavano quei foruncoli nati circa un mesetto fa (non posso sbagliare data altrimenti Niky mi da’ in pasto a Pepe, quindi dirò all’incircapiùomenoquasi…) ecco qui le più mirabolandi testimonianze di chi se la spassa a meraviglia ed è una meraviglia (della natura!). Topi e topine, rullo di tamburi, ecco a voi:

TIGRO

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peso: 200 gr, altezza:12 cm…. stò scherzando! Prendo in giro Niky che sembra essere diventata una puericultrice. Lui è il maschietto con gli occhi da lince, i tigratini sono due e lui è quello più scuro. Il primo ad essere uscito quella fatidica notte! Poi c’è

MOONLIGHT

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una dolcezza molto simile alla sua mamma. La seconda ad essere uscita. Molto buona e dolce. Poi eccovi

MIA

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Mia è la tigratina più chiara con gli occhi più tondi e grandi. Quella che era uscita podalica e che la mia socia ha rianimato, la terza ad essere nata. Tra lei e Niky ha iniziato a manifestarsi un legame speciale. Eccovi quindi
MIRTILLO
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Il quarto. E’ uguale al papà Miele, ha soltanto la punta delle orecchie e della coda più bianche del genitore ma per il resto è uguale. Anche il carattere è molto simile. Poi c’è
SUSI
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la quinta. Anche lei nata podalica ma con meno difficoltà di Mia. E’ un pò più piccolina degli altri. Infine eccovi
ORESTE
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tutto nero. Nato per ultimo. E’ un vero pigrone.
I nomi che avete letto sono già stati dati dai futuri padroncini che i mici hanno trovato. Tutte persone che conosciamo e che sappiamo li riempiranno d’amore tra circa un mesetto. L’unico nome che è stato scelto dalla mia carissima amica è quello di Mia, in quanto Mia, rimarrà nella nostra splendida Valle, a casa di Niky, con la sua mamma e il suo papà. Come vi IMG-20130320-WA0004dicevo, tra lei e la sua mamma bipede è nato un rapporto particolare. E questo è quanto cari amici topi, avete così visto come stanno le sei sanguisughe del momento. Sono o non sono delle vere meraviglie? A me fanno impazzire. Lasciamoli stare a ciucciare ancora un pò di latte, noi andiamo a preparare un altro post, venite con me! Ciao micetti un bacio per uno!
M.

Un altro fortunato

Tigro è arrivato qualche anno fa tra le mie braccia, anzi, tra le mie zampe.

Era così piccolo che stava in un palmo. L’ha trovato una signora e a chi l’ha portato, secondo voi? Anzi, per essere precisi, mi ha addirittura invitato a casa sua! Ma, ditemi, si può forse essere indifferenti a tanta tenerezza?

Il piccolo si faceva sentire molto bene quando aveva fame. I suoi miagolii forti, lunghi e decisi echeggiavano in tutta la valle. Bisognava affrettarsi a scaldare il latte e farglielo ciucciare.

Ricordo che non stava mai fermo, nemmeno per mangiare. Si arrampicava imperterrito sulla mano, graffiando con le sue unghiette, quasi a voler ingoiare l’intero biberon. A ogni pasto, ogni tre ore circa, pareva fossero anni che non toccava cibo. Esagerato, certo, ma bellissimo.

Il micio, non essendo mai stato a contatto con la madre, non era nemmeno in grado di fare i bisogni da solo, poveretto. Vogliamo mica provocargli un’occlusione intestinale che lo condurrebbe a morte certa? Ovvio che no! E allora ecco Topinapigmy entrare in azione, insieme alla sua cara amica, e trasformarsi in Mamma Gatto.

Dovevamo essere in due per fargli fare pipì e pupù. Come? Con un batuffolino di cotone occorreva strofinargli il sottocoda e aspettare fino a che lui, felice, con gli occhi semichiusi completamente goduto, si lasciava andare a qualche dono in stato di quasi autonomia pre-infantile. Il gattino, più leggero a questo punto, pretendeva di mangiare ancora, ma non riusciva a stare in piedi per via della pancia gonfia. Per farlo quietare, la mia amica si metteva una goccia di latte sul polso, ma, come potete notare da voi, la peste non si accontentava di avere i soli baffi sporchi. Urgeva una bella dose di coccole, un po’ di gioco e una sana toeletta per fare in modo che, stanco, si addormentasses. E quando accadeva ci riposavamo anche noi, una faticaccia!

Quando le sue urla, finalmente, si placavano, potevamo riposarci, ma con il timer, ovviamente. Come si poteva detestare quegli occhioni azzurri e quelle zampette bianche? Un gatto bellissimo, o meglio, una gatta bellissima. Eh s’, amici, la signora lo chiamò Tigro, ma non si era accorta di avere una Tigre per le mani in realtà! Tigre, ora, vive a Badalucco ed è ancora con la signora che da me ha voluto solo aiuto e consigli. Ogni giorno le porta a casa un mio simile o una lucertolina trovata in giardino e non è più la rompitope che era da piccina. È una bellissima felina rossiccia che ha già fatto due volte i gattini ma questa volta ci ha pensato lei, da sola, ricordandosi tutto quello che le avevo insegnato.

Volevo che anche lei avesse il suo post in questo blog. Ricordo quando cadeva goffamente perchè rimaneva impigliata in un gomitolo di lana, o quando rincorreva un finto topino e non riusciva a frenare per bene, senza scivolare sulle piastrelle. Ricordo le sue leccatine con la lingua rasposa, ma oggi non sa neppure chi sia io, che pure l’ho cresciuta. Vive felice saltellando e nascondensosi qua e là, tra il verde del prato e i mobili di casa. Sono davvero contenta per lei. Viene trattata come una principessa e si può dire che sia lei a comandare. Quella detreminazione che aveva quando le veniva fame non le è andata via e oggi la usa per avere tutto sotto controllo e i padroncini ai suoi piedi.

E allora buon proseguimento Tigr O (il nome è rimasto quello) e buona, buona fortuna,  ma… piantala di cacciare i topini, perchè il mangiare di certo non ti manca! Va be’, è un istinto più che naturale.

Buona giornata anche a voi!

Pigmy.

M.