Il mio amore per la natura sono riuscita a trasmetterlo anche ai miei topini. Quello che ancora non sono riuscita a fare è insegnargli ad apprezzare anche la pace che può regalare la natura.
Questo significa che, quando desidero godermi un po’ di quiete ascoltando solo il ronzio delle api o il fusciare di una lucertolina, davanti a un bel libro o semplicemente spaparanzata sull’erba, una vocina stridula penetra nelle mie orecchie come un piccolo martello pneumatico: “Mi annoio, mamma, mi annoio!”.
Premetto, onde evitare inutili telefonate al topotelefono azzurro, che, prima di annegare in una lettura o buttarmi supina sul prato, gioco, corro, canto, insegno molte cose, faccio capriole per tutta la giornata.
A quel punto, avrei bisogno di un tiramisù, mentre a loro non farebbe effetto nemmeno un gas soporifero.
“Cerca le formichine e contale!”, suggerisco.
Arriva l’altra topina: “Cosa posso fare?”
“Fai le torte con la sabbia e le foglioline di menta”, rispondo.
Ora, io dico: com’è che io da piccola stavo ore e ore a fare ‘ste torte, mentre i giovanissimi d’oggi ti guardano con quel punto interrogativo sulla testa come a dire: “Ma sei s…..?” (ok, non lo dico)
“Topino, insegna a topina i nomi delle piante”
“Guarda: una coccinella! Esprimi un desiderio che duri almeno un’ora, così si avvera!”
“Lanciate le prugne a papà!”
“Costruisci una diga nel torrente”
Niente. Nulla li distrae, se non lo stare a guardarmi imperterriti mentre cerco di rilassarmi. Mi fissano con quell’espressione che non mi fa sentire solo cattiva, ma anche pessima. Come se loro non bastassero, si ci mettono anche gli altri amori, toponipotini.
“Vieni zia! Guarda zia! Senti zia! Zia, zia, zia!”
Bene. Basta, ho capito: mi alzo.
Devo trovare una soluzione a tutti i costi, quel praticello di margheritine mi sta aspettando. Nella piscina gonfiabile sono già andati. Non hanno più voglia di fare il pane con la farina, e di rincorrersi… ancora meno. E allora?
E allora urge l’intervento di topononno, che arriva accompagnato dalla colonna sonora di A-Team. Tanananà, ta-na-nààà. Brum… brum… ha messo in moto, ma… che cosa? Il trattore con il cassone! E allora tutti a bordo, in giro per la campagna! Ai piccoli si illuminano gli occhi. Il nonno si sente il “number one” della situazione e io, ora, posso godermi la mia pausa di riflessione!
E, quando nonno chiama, partono proprio tutti, con cani al seguito.
E voi, ci siete mai andati su un trattore? Io ci sono nata. Ero sempre infilata nel cassone di un trattore o di un motocarro e persino quando mi sono sposata ho fatto il giro del paese su un bellissimo trattore! Quanti ricordi! E’ un bellissimo mezzo di trasporto.
Un bacio finalmente rilassato dalla vostra Pigmy.
M.