Le Selle dei miei luoghi

La Sella è questa specie di casetta in pietra che si trova qui, davanti a noi, dopo che abbiamo parcheggiato l’auto sul bordo delSONY DSC prato che l’accoglie. Un prato bellissimo.

Siamo di nuovo nel parco tematico di Cipressa e, assieme alle Caselle che vi ho mostrato l’altra volta, ci sono queste speciali strutture.

Ci sono tantissime cose qui e, questo progetto, voglio farvelo conoscere pian piano citandovi anche le persone che lo hanno creato e voluto.

Per primo Giampiero Laiolo, che si è occupato di descrivere e raccontare la storia di queste strutture, e il Sindaco di Cipressa, la signora Gianna Spinelli.

Tutto è calmo, contornato dall’azzurro del mare e del cielo. Tutto è rigorosamente in pietra. Uno dei pochi materiali resistenti che si aveva un tempo. Pietra messa a secco, come i nostri famosi muretti che spesso vi ho fatto conoscere. E con questa pietra venivano costruite anche le Selle, come quella che vi mostro oggi; una dimora che era adatta ad accogliere il lavoratore e a dargli un riparo in caso di bisogno. Era costruita apposta nei prati o negli uliveti, presso gli orti, proprio per SONY DSCregalare una zona di sosta comoda e nella quale, la persona, poteva rifocillarsi.

Dalla forma semplice e presente da almeno tre millenni sul territorio ligure è divenuta, col tempo, un tutt’uno con questa aspra terra.

Il nome Sella, come ci spiegano i cartelli posizionati accanto alle opere, in antico, voleva dire “cella”.

Molto più spesso della Casella, nella Sella, apparivano una o due finestrelle, questo anche perchè la porta d’entrata era solitamente bassa e piccola e l’areazione davvero misera. La Sella inoltre era più lunga e senza nessuna finestra sarebbe stato un vero problema. Maggiormente conosciute con il nome di Casai, esse sono importantissime strutture di un’architettura tipica del Ponente Ligure e, a volte, venivano affittate per racimolare qualche soldo. Nella mia zona se ne possono trovare ancora molte, alcune ancora in buono stato ma, oggi, andando indietro con la memoria, ricordo di quand’ero piccola e di quando in vacanza, si correva con gli amici sui prati, girando intorno a queste casupole. E capitava che c’infilavamo dentro per nasconderci! NonSONY DSC ne conoscevamo davvero l’importanza, per noi erano vecchie baracche di Pietra: – Nun stà ad andà in stì casui chi crollan!- (non andare in ‘ste case che crollano!) si preoccupava la mia Topo Zia.

Spettacolari sono quelle di Drego, sopra ad Andagna, che vi avevo fatto vedere in questo post https://latopinadellavalleargentina.wordpress.com/2012/05/06/drego-il-paesaggio-fantasma/  classica abitazione ristoratrice da pastore ma, allora, non sapevo che il loro nome era Selle. E pensate che, in alcune di esse, si possono ancora vedere i tavolacci di legno dove venivano messi i formaggi a stagionare. Durante la transumanza, queste strutture, erano molto utili per frazionare il percorso in più soste e rendere lo spostamento così più sopportabile.

Incavate nel terreno, poteva capitare che una loro parete rimanesse completamente sommersa dalla terra. E guardate quanto è bella, che perfezione nel posare le pietre una sull’altra, ma andiamo ad osservarla meglio anche dentro; ancora la SONY DSCmassima precisione anche per la posa della pavimentazione in lastre d’ardesia appoggiate e battute al suolo e su, sopra le nostre teste, le splendide travi in legno a sorreggere il tetto in ciappe d’ardesia. Una spettacolare riproduzione in questo Parco Didattico e, la Sella, non è l’unica sorpresa.

Un parco che insegna e che spero sia un’attrazione da vedere ma anche da studiare perchè mostra come viveva prima di noi chi ci ha preceduto. Inoltre, ci fa capire come rispettare ancora di più quello che oggi vediamo e ci sembra un semplice rudere. Difficilmente siamo portati a immaginare una storia, reale, che lo riguarda; in questo modo invece, grazie a questa bellissima idea, è molto più semplice.

Spero vi abbia fatto piacere conoscere anche questa costruzione ma non è finita qui, preparatevi a fare, di tanto in tanto, un salto nel passato insieme a me.

Un abbraccio la vostra Pigmy.

M.

12 pensieri su “Le Selle dei miei luoghi

  1. Che bello! Io sono di Genova e da piccolo col Club alpino ne ho fatte tante di belle camminate, purtroppo nell’entroterra imperiese non ci sono mai stato, però deve esser bello da come lo descrivi!

    • Ciao Marco, mi fa piacere averti qui perchè se non ci sei mai stato sarà un bello farti conoscere questa bellissima parte della Liguria di Ponente. Sono anch’io amante delle camminate. Puoi spulciare il mio blog quanto vuoi e ovviamente seguirmi! 😀 Grazie per i complimenti. Un abbraccio.

      • Sì, ti ho già messo tra i blog che seguo da qualche giorno! Ho visto anche i gattini, io adoro gli animali, poi spulcerò volentieri anche gli articoli vecchi!

  2. Interessante la storia delle Selle, in effetti una volta, ma non nella tua zona, avevo visto una casa con un lato quasi tutto interrrato forse si basavano sugli stessi principi di costruzione!

    • Si Patrizia. Il territorio ligure ne è pieno soprattutto la parte di Ponente dove la transumanza attraversava i pascoli liguri e Piemontesi, dove c’era molto smercio e commercio, ma in realtà, si possono trovare ovunque. Grazie per essere passata! Un bacione.

  3. Mi sembra di capire che in questo parco tematico abbiano ricostruito una serie di abitazioni autoctone…ma quante sono? Ho visto quelle tipo “trulli” che mi ricordano delle costruzioni viste in Provenza, queste invece sono più simili alle baite montane. Aspetto le prossime 🙂

    • Certo Stravy! Sarò felice di mostrarti le altre costruzioni! Ce n’è ancora qualcuna e ognuna ha una storia da raccontare! Vedrai! Per certi versi la Provenza è molto simile alla Liguria di Ponente o viceversa quindi, posso crederci che tu abbia visto strutture simili dall’importantissimo passato. Spero ti piacciano anche gli altri post! Un bacione!

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